Vincere una competizione è il compimento di un sogno che si è già avverato in precedenza.
Non bisogna credere ai professionisti o ai calciatori che dicono: “non ci avevo proprio pensato, partecipavano squadre più forti e quindi il nostro obiettivo era fare del nostro meglio”. Ci pensavano eccome, perché quando stai giocando non giochi per perdere, ma dai tutto quello che hai finché ce n’è. Quando starai di nuovo dentro a tale competizione e come ti presenterai?
Per tanti giocatori, partecipare ai gironi di Champions è stato un evento straordinario, figuriamoci ora che si è arrivati gli ottavi.
Il Diavolo dopo aver fatto la storia in Europa, si ripresenta nel suo habitat naturale, ma la paura che trasmette agli avversari non è la stessa di qualche anno fa.

Volendo fare un’analisi da semplice tifoso, con competenze minori rispetto a dirigenti, allenatori, opinionisti e roba varia, la squadra attuale sembra un poco limitata sia per mancanza di alternative valide in determinati ruoli, sia per la mancanza di leaders (a parte Ibra), che anche se giocano male trasmettono pressione e angoscia agli avversari, portandoli a sbagliare.
Una strana idea che fa storcere il naso a tanti tifosi e non, è quella di ingaggiare il portoghese Cristiano Ronaldo per sei mesi, perché bollito o per paura che possa rovinare lo spogliatoio.
Il rovescio della medaglia invece potrebbe essere che ormai al tramonto della sua carriera potrebbe dare tutto quello che ha per poter vincere la sua ultima Champions; per poter dar dimostrazione al mondo che non è finito e per poter trovare questi stimoli utili a poter allungare la propria carriera.

Ma qualcuno si immagina cosa potrebbe significare per gli avversari trovarsi di fronte Ibra e Cristiano Ronaldo insieme? E se poi si aggiungono Theo, Leao, Giroud e… qualche altro regalo sarebbe proprio l’apoteosi.

L’acquisto di CR7 potrebbe significare anche tanto altro:
· Più tifosi allo stadio;
· Più magliette vendute;
· Rotazione di attaccanti;
· Giocatori più riposati che possono affrontare meglio la Champions;
· Già detto ma importante ribadirlo: trasmettere agonia, ansia, paura a chi ti sta di fronte.

Il portoghese non basterebbe a risolvere tutte le problematiche e le carenze riscontrabili nella rosa meneghina, infatti per poter solo sognare di arrivare fino in fondo, ci vorrebbero un forte esterno destro ed un forte metronomo che possa alternarsi con i mostruosi Tonali e Bennacer.
Per l’esterno destro nella cima dei desideri dei dirigenti rossoneri appare Zyech, invece per quanto riguarda il centrocampo non sembra che vi sia tanto fermento, a parte qualche chiacchiera da bar che parla di Kessie che è riproposto e di Renato Sanches che non è contento al PSG. Per quanto riguarda il primo meglio di no; i cavalli di ritorno difficilmente funzionano; per il secondo potrebbe essere un’idea suggestiva, ma personalmente sarebbe meglio un giocatore che abbia un piede fatato che possa incantare intorno al centrocampo e che possa permettere di segnare qualche gol in più su punizione e di far ritrovare spesso i compagni a tu per tu con i portieri. Insomma ci vorrebbe uno alla Pirlo (quello rossonero) e non quello che ha vestito una brutta maglia.
Si è in una situazione dove si può fare ancora qualcosa per onorare al meglio la più importante competizione calcistica mondiale.
Perché non provare a fare qualcosa?
Nelle ultime stagioni è vero che bisognava e bisogna ancora salvare il fair play finanziario, ma è anche vero che si è ottenuto qualche ricavo extra derivante dalla vittoria del tricolore, dall’ingresso in Champions, dal passaggio ai gironi, dal risparmio di qualche ingaggio monstre (anche se ora vi è la grana Leao), ed è anche vero che non si sono visti degli acquisti onerosi che possono far stare tranquilli gli amanti dei colori rossoneri. Degli ultimi acquisti nessuno può essere considerato un titolare; se si fa il confronto con altre squadre della serie A italiana, non è un’eresia dire che quello della società milanista non è stato un mercato all’altezza. Forse è arrivato il momento di dire basta alla sindrome del risparmio che ha colpito Maldini e company.

“L’iperopia (ossessione per il risparmio) non permette di godere del presente perché si è troppo preoccupati del futuro. Ci si trova così a vivere un presente di ristrettezze e rinunce continue, dettate dalla paura spesso infondata di non avere i mezzi sufficienti per affrontare possibili situazioni di difficoltà economiche”.

Perdere una partita perché non si hanno i giusti rincalzi potrebbe risultare un’ennesima volta tragicomico (qualcuno si ricorda Chelsea – Milan senza Leao?), poiché ci si sentirebbe sia tristi per la sconfitta, sia perché si deriderebbe chi non è intervenuto nonostante i grossi limiti, mostrando ancora di avere il prosciutto negli occhi. In ultimo va rammentato che le energie sono importanti e che se si vuole onorare al massimo tre competizioni e se si vuole evitare che vi siano troppi infortuni, bisogna avere una rosa ampia, che possa permettere che tutti riposino e non arrivino al punto di essere stremati. Anche un rincalzo per il treno Theo sarebbe auspicabile. E chi dice che dorme tranquillo con il portiere Tata… forse mente.