Mezzo Napoli? Sì, Domenica sera abbiamo visto mezzo Napoli, il resto era in tribuna. E mi riferisco ad Osimehn, il vero "crac" di questa squadra partenopea. E nonostante Simeone prima e Raspadori dopo, là davanti si è fatto molto poco.  
Sostituire un tale gigante di corsa, fisico e fiuto della rete è oggi molto difficile, se non quasi impossibile. In questo momento il giocatore napoletano è forse una delle più forti punte in circolazione. Quando Giuntoli, il Ds dei partenopei, ha adocchiato il tipo, che giocava nel Lille, ha fatto uno dei migliori affari per il Napoli. In ogni modo, seppure sia costato circa settanta milioni, il suo valore può anche raddoppiare. Se si scatena un'asta, le squadre inglesi e della Liga (vedi Real), potrebbero fare lievitare il prezzo e le plusvalenze per il club del golfo. 

Domenica sera il Milan ha dato una vera lezione di calcio al Napoli, che forse è entrato in campo con molta presunzione. Ma la squadra di Pioli non è una squadra che si può affrontare con molta insufficienza, spesso riesce a sfoderare partite di alta intensità fisica e di ottima tecnica individuuale. Se poi riesce ad innescare la velocità di Leao e di Theo Hernandez, la faccenda si complica per chiunque. Leao, sempre nell'occhio del ciclone per la sua situazione contrattuale, ha segnato una doppietta, e forse Pioli l'ha tolto perchè non facesse tripletta, complicando così ulteriormente le chances di ricondurre la vicenda contrattuale su binari favorevoli al Milan. Ma si pensa che ormai la strada sia segnata, con i meneghini certi di perdere il loro fantasista a zero! 

Oggi de Laurentiis si è scagliato contro quei tifosi che secondo lui sono solo teppisti, invocando le leggi speciali della Tatcher, come se qui fossimo in Inghilterra. Ma l'uscita del Presidente sembra più un tentativo di distrarre la tifoseria che di un vero grido di allarme. D'altronde per anni ha tollerato a bordo campo alcuni camorristi, come "Genny la Carogna". E peggio ancora, procuratori come Chinè si sono più preoccupati di dove andava Moggi che di indagare su questi fatti molto gravi!

Ma tornando alla partita, si è visto che Brahim Diaz quando mette la marcia giusta, è di un altro pianeta. Il primo gol nasce da una sua azione devastante, ed il secondo lo segna con una "derapata" degna di un fuoriclasse. Ed è un altro giocatore che sembra sempre sull'orlo della permanenza o meno nel club rossonero. Tomori ha sostituito al meglio Kalulu, con la grinta giusta e la sua velocità, con a fianco l'esperienza di Kjaer, sempre uno dei migliori, quando il fisico glielo permette. Tonali si è ripreso il centrocampo, ed uno scatenato Saelemakers ha fatto il suo ingresso a partita iniziata, ma facendo vedere che la panchina gli sta stretta e con una serpentina partita dalla trequarti ha saltato quattro giocatori ed ha segnato il quarto gol. Naturalmente i difensori del Napoli sono stati molto leggeri nella lettura dell'azione e normalmente, al secondo dribbling, l'avversario si stende. Ma è tutto il Napoli che per una sera ha mostrato limiti di concentrazione e di dinamismo. Seppure Kvaratskhelia non abbia demeritato, ha però potuto giovarsi poco della collaborazione dei compagni, ed un paio di palloni messi in area di rigore, in tempi normali avrebbero trovato la "belva" Osimehn a rubare il tempo agli avversari e segnare spesso gol impossibili. Ma in area milanista gli attaccanti latitavano. A centrocampo Lobotka, Zielinski e Anguissa non hanno giocato come al solito, spesso sovrastati dai centrocampisti milanisti, e della mossa di Pioli, che ha messo a uomo Bennacer sul regista partenopeo, bloccando molta della manovra di attacco e di controllo del centrocampo. In più si ha l'impressione avuta in Nazionale con Di Lorenzo e  Politano, spesso in difficoltà fisica e mentale contro l'Inghilterra. Nuovamente apparsi fumosi e poco presenti nella partita.
E così il Milan ne ha tratto giovamento. Potrebbe essere un brutto segnale, perché seppure sembra che nessuno riesca ormai a raggiungerli, fino a che l'aritmetica non ti premia, non si vince nulla. E l'indisponibilità di Osimehn in questo momento è un grave handicap, perché con la sua velocità e la capacità di correre e di tenere alta la squadra, consente non solo di tenere la squadra avversaria in continua apprensione, ma di fare risparmiare ai compagni metri e fatica, consentendo sovente il recupero alto, o la difficoltà di giocare dal basso, una delle armi più pericolose del Napoli di oggi. E che questo movimento e le capacità sotto rete siano così preponderanti, lo dimostra il cammino fatto finora, con partite stravinte ed avversari distrutti dal gioco e dalla spietata precisione sotto rete. Il suo palmares quest'anno parla già di venticinque reti segnate. Ed il gioco del Napoli risulta più incisivo quando Victor Osimehn è in campo. L'infortunio patito, di origine muscolare, potrebbe risolversi in quindici giorni, ma si conoscono bene le problematiche dei post infortuni, seppure lievi. La forma non torna subito e in qualche caso si ha la recidiva, oppure semplici dolori che limitano la sicurezza del giocatore, quantunque non siano di origine patologica.
Ma ciò che ha preoccupato di più nell'ultima partita è stata la prestazione disastrosa di Kim e di RRahmani, normalmente due giganti insuperabili, domenica sempre saltati e poco attenti nelle azioni principali dei gol presi. 

Auguriamo a Spalletti di ritrovare il bandolo della matassa, e che quella di Domenica sia stata solo una giornata sfortunata, come quelle che a volte capitano. E quando capitano sovente non si capisce cosa l'ha originata, perchè sia successo e nemmeno cosa non ha veramente funzionato.
Buona fortuna al Napoli, perché a questo punto lo scudetto se lo merita davvero, seppure le vicende della Juventus gettino un'ombra su questo campionato, del quale si parla più per le vicende giuridiche che di calcio giocato, e giocato bene, come quello del Napoli, che oggi meriterebbe una miglior vetrina!