Paolo Maldini: nulla fa più compagnia d'un fucile?
Criiiick... Pum pum pum! Qui stazione Milan, qui Milan e sono stati sparati tre colpi in due giorni! Olivier Giroud, Fodè Ballo-Tourè e Brahim Díaz sono entrati nella grande famiglia rossonera. Questi tre, dunque uniti al "Pipistrello" Maignan ed ai confermati Tomori e Tonali fanno sei sulla casella acquisti del Diavolo.

Ed è un luglio da Lee Van Cleef per Paolo Maldini e gli amici dirigenti, ma... che poi i nostri hanno attivato il deadeye da PlayStation4 e, contrariamente ai colleghi d'intera Serie A, incominciano a colpire con estrema ed innata facilità tutti gli obiettivi desiderati del mercato? E che poi solo colpi al cuore, per l'invidia di Ramón? Magari, magari! Ma che quasi quasi vi racconto anche di quella volta che mi sono seduto ad un bar della settima strada per farmi restituire dal Capitano Kirk una copia di "Bar Sport" che gli avevo prestato in giugno? Ma no! No, no e no! Il mantra giusto, anzi, è di stampo "tylerdurdeniano" o al massimo "conorMcGregoriano"; scritto in seguito: "se vuoi qualcosa là fuori, vai! Vattelo a prendere!"

Ebbene il Milan non può permettersi d'acquistare un trequartista o un centravanti senza un ragioniere capace, infatti la gallina d'oro non è seduta a Milanello! E poi, o per le complicità dei difetti nelle rotazioni milaniste, oppure per gli addii ragionevoli dei titolarissimi Donnarumma e Calhanoglu, o perchè c'è da alzare la famosa asticella (ricordatevi che siamo in Champions League!)... noi siamo anche obbligati alla politica dell'"asso pigliatutto". È normale chiedere "quello, quello e quello". Il nostro Paolo Maldini deve tenere un fucile sotto il letto: ancora è necessario mirare su un mediano, protagonista di un alto minutaggio perlopiù nel periodo di gennaio (ci sarà la Coppa d'Africa) e non sarebbe malaccio nemmeno un improbabile arrivo in veste d'esterno di sinistra o l'approdo di un giovane attaccante promettente. Ma chi, chi e chi? Tic toc tic toc.​​

La forma dell'acqua
Non ho dimenticato il ruolo su cui è più urgente investire, no no! Ribadisco l'importanza delicata del trequartista titolare per la vicina stagione. Ebbene sarà il "nuovo Calhanoglu" a decidere la squadra che sarà il Milan. Toccherà a lui gestire l'attacco ed avanzare le pedine intorno per assedi e bombardamenti. Il 10 (ma quello titolare) è potenzialmente il ruolo più importante nel Milan, infatti Mister X dovrà combinare e gestire le maglie di tutti i compagni. Da lui passerà la metà campo offensiva. Non dal prossimo ai quaranta inverni Zlatan Ibrahimović; nemmeno da Rebić, Saelemaekers o Leao, ancor meno da Kessiè più arretrato. Trequartista, sì.
E riprendendo il titolo di un film recente e splendido (vincitore di un Oscar al Miglior Film nel 2018) diretto da uno dei più acclamati registi internazionali dell'ultimo decennio, il messicano Guillermo Del Toro, oggi al Milan appartiene la "forma dell'acqua" (The Shape of Water). Metaforicamente. Dunque il Milan non può ancora assumere una forma fisica definita, almeno non fin quando capirà chi sarà il trequartista titolare. Credo che il 10 vero abbia la capacità di migliorare i compagni intorno, e ponendoli nelle condizioni più favorevoli, perchè il compito dell'incognito giocatore milanista è quello di gestire e tramare le totali fantasie offensive. Al contrario una scommessa persa in quella zona di campo tanto delicata garantirebbe non solo un'innocuità del singolo, ma comprometterebbe una possibile disgregazione o annullamento dell' Io da parte di tutti i compagni più avanzati. A questo punto il trequartista sarà croce e delizia o come il Klaus Kinski di Werner Herzog, infatti il 10 sarà sinonimo di ascesa o sepoltura del Diavolo. Perciò, purtroppo, è proprio obbligatoria l'attesa per capire quel che potremo combinare!
La forma dell'acqua è che oggi non sappiamo se il domani sarà una bottiglietta di plastica o un serbatoio da 5.000 litri, e poi che noi milanisti siamo condannati a non conoscere la nostra immagine. E semplicemente perchè la dobbiamo tuttora acquisire. Dunque il peso dell'assenza del titolare sulla trequarti è incommensurabile.
Ma, almeno... almeno è stata estinta qualche voglia con quest'ultimi tre colpi...  

Brahim Díaz: un 10 +2 o forse un 10?
Il suo arrivo era nell'aria come le polveri sottili (triste questa). Che mi sia dimenticato del nostro gentil folletto nelle righe sopra? No e no. Lui ha scelto la numero 10 ed in caso di esplosione definitiva (kaboom!) Pioli dovrà trovargli la sistemazione tra i trequartisti, e sappiate anche che questo "bang!" ha buone possibilità di mostrarsi nelle notti autunnali, basta guardare il cielo... però da qui a pensare che debba essere Díaz il trequartista titolare del Milan, e con tutti i pesi sul groppone prima descritti, beh! Rischiosetto! Chiamiamolo un "falso 10" e questa dicitura di tattico non ha proprio nulla, infatti lui dovrebbe essere in seggiola a bordocampo come prima alternativa dei tre centrocampisti offensivi, dunque non solo di chi giocherà dietro la punta. È interscambiabile, può anche giocare sui due estremi del campo, tanto come sa fare lui destrosinistrodestrosinistrodestrosinistro. O magari potrebbe partire subito e proprio da titolare come esterno? Sapete che Pioli, che gioca a dama, non si scoprirebbe troppo sulle fasce? Ve lo riferisco io.
Ed in caso di detonazione di Díaz sarò il primo a volerlo vedere trequartista e nella posizione anche a lui più congeniale per saltare l'uomo, dettaglio preziosissimo in un calciatore. Io credo nel talento di questo ragazzo, io credo e credo, però non sarebbe giusto consegnare uno zainetto tanto pesante sulle spalle d'un piccolo ed allegro Brahim. Ad inizio stagione sarà il dodicesimo uomo, il primo ad entrare dalla panchina in caso di giornata storta. Poi forse... forse un 10. Forse.
E la trattativa? Maldini ha fatto il massimo con le cifre dell'affare (3 milioni di prestito oneroso e 22 per il riscatto); ma io temo ed immagino che non riusciremo a trattenerlo in caso di "kaboom". Perlomeno Alegría Brahim Díaz sarà utile alla causa rossonera per due anni ed in caso d'addio, di rimpianto e di lacrimuccia, i fazzolettini verranno accompagnati da 2 milioni di plusvalenza. Ma la felicità non si compra!  

Il soprannome di Fodè Ballo-Tourè: un terzino appuntito  
"Unlocked" come recitano gli shorts, i brevi video realizzati dal Milan che annunciano un nuovo acquisto. Ed in questa grafica che molto mi ricorda l'applicazione cult per i millenials, Head Soccer (gioco di calcio famosissimo per Android) viene presentato il senegalese Ballo-Tourè, prelevato in terra dei Galli e dal Monaco. Volete una notizia esclusiva? I due sono personaggi differenti, infatti il senegalese di Head Soccer ha una cresta di capelli blu ed una bocca larga che sembra quella "per mangiarti meglio". Non assomiglia tanto a Ballo-Tourè. Anzi, non noto alcuna similitudine tra i due.

Dunque quattro milioni e mezzo per il sostituto di Theo Hernandez, Fodè Ballo-Tourè tanto necessario per i principi della matematica, e mancava un giocatore sulla sinistra. Lui: un terzino rapido e con buona gamba. Di spingere quando in fase di possesso. Un terzino capace di arrotolarsi sul proprio asse e poi sollevarsi in avanti. Così viene descritto. E come l'ho chiamato io? "Punta di Clovis" Fodè Ballo-Tourè. E che sono? Chiamo a gran voce Wikipedia, come se fosse lo strumentopolo di Topolino. "Wikipediaaaa!"
"Le punte di Clovis, con una lunghezza che va da 4 a 20 cm e una larghezza da 2,5 a 5 cm, sono le punte litiche con la caratteristica rastremazione associate alla cultura Clovis."
Tra le prime culture umane gli storici ipotizzano proprio l'esistenza della Clovis, testimoniata da qualche reperto ritrovato qua e là per il mondo. E queste punte (sono proprio delle punte appuntite) potevano essere poste su arnesi quali delle lance, degli antichi bastoni o anche dei coltelli. Il soprannome dell'ex Monaco deriva dal fatto che lui sappia ben alzarsi in sgroppata, e (come una lancia) venendo scagliato in avanti possa pungere gli avversari con la sua estremità più appuntita. Leggero e mobile, ma pizzica pizzica. Ci sarà tempo per vederlo durante le amichevoli estive, invece si preannunciano non molti i minuti sul campo della vicina stagione. Questa l'ovvia ragione per l'acquisto assai economico.  

Il soprannome di Olivier Giroud che non è Mario Mandzukić
Sotto gli occhiali da sole dei nostri dirigenti vi erano le pupille rivolte ad un attaccante esperto, volante ed economico. Per la verità Giroud non è tanto differente al profilo di Mandzukić, il croato però aveva una data di scadenza evidentemente oltrepassata sull'etichetta. Olivier da Chambéry proprio come l'ex Juventus nasce nel 1986 ed indosserà la maledetta numero 9, poi con 193 d'altezza si estende verso il cielo per due centimetri in più di Mario. Infine sempre in contrapposizione all'attaccante di Slavonski Brod, il francese viene da una preparazione atletica più intensa (ahm ahm Premier League), ed ha trovato (seppur poco) spazio nei turnover del suo ex club. Ma poi!
C'è da storcere il naso per quanto costruito dal lato economico nella trattativa. Sì, sì che sarebbero prezzi accessibili, però! Giroud era da giugno (o forse anche prima) un promesso sposo del Milan, dunque era stato garantito a costo zero. Voglio proprio intendere perchè poi abbia rinnovato il contratto con i Blues? Ah, perchè rimaneva una clausola a garantire che per una squadra al di là del canale della Manica il suo prezzo per l'acquisto a titolo definitivo fosse pari a zero. Ma poi l'abbiamo dovuto pagare due milioni! Disonore!
Sapete che a me piace molto la "W" , presenza inconfondibile nelle question words? Why - perchè?  E perchè Giroud ha insistito con il Chelsea? Perchè abbiamo dovuto sprecare due milioncini- ini- ini, ma pur sempre regalarli a Londra? Perchè Giroud, con tutti i margini d'ingaggio che quasi ostacolano uno come Kessiè (a cui non si offrivano giorni fa i 5 milioni abbondanti!), ha un contratto che sfiorerebbe i 5 milioni di euro? Sapete che all'uomo, che vide la pianta germogliare floridamente la sera stessa, sorsero dei dubbi persistenti? Perchè Giroud, perchè-perchè-perchè? In tutta onestà, tu! (Sì, proprio tu Olivier) Tu mi sembravi più economico!
Ma se si discute del valore sul campo, posso mostrare i trentadue denti. Giroud lo vedo come un valore aggiunto nella rosa, il Milan non se l'è sentita di fare un unico investimento su un prezioso centravanti ma probabilmente oltre ad un "economico" esperto nel mestiere accosterà nel reparto una stellina del firmamento promettente ma... ma non di costo eccessivo, comunque! Per il soprannome di Giroud ho voluto optare per un termine francese, sentite che dice Internet. "Wikipediaaaa!"
"Il termine gourmet può riferirsi a una persona con un gusto raffinato che è esperto nel mestiere, nell'arte del cibo e della preparazione e della sua degustazione. Uno chef gourmet è un cuoco di elevato calibro."

Allora Olivier Giroud sarà "Grand Gourmet Giroud", e perchè effettivamente esperto nel mestiere e perchè con un'esperienza di elevato calibro (Champions League e Mondiale vinti). Uno chef gourmet ha una grande creatività, e lui così alto e maestoso tradisce la legge che recita "più l' altezza e meno all'agilità". Sicuramente avrete visto quel gol con il tiro dello scorpione, vincitore del Puskás Award (il più bel gol del 2017). Creativo, sì! L'uomo da Chambéry è uno di quei centravanti preziosi nei finali di partita, con il Milan a caccia d'un gol negli ultimi minuti ecco che finalmente si potranno sfruttare le sfonde d'una torre da scacchi esperta. Contro le difese chiuse quest'anno è mancata spesso una soluzione aerea oltre ad Ibrahimović, abbiamo un prepotente dai 6 piedi e quattro pollici in su d'altezza! Pensate nel 2020/21 all'incubo Udinese, o alla penultima di campionato contro il Cagliari o al pareggio di Hauge nella ventinovesima giornata, sfidando la Sampdoria! Quelle gare che si possono risolvere con un cross e poca immaginazione, tutto il contrario di Brahim Díaz! Ed Olivier Giroud non sarà Mario Mandzukić, ma... ma.... ma ha preso la 9! La nove! Brrrrr! Che paura! "Peppinooo!"
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Aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglio, corna, bicorna, capa r’alice e capa r’aglio. Sciò sciò ciucciuvè, uocchio, maluocchio… funecelle all’uocchio… aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglia, corne e bicorne, cape’e alice e cape d’aglio… diavulillo diavulillo, jesce a dint’o pertusillo… sciò sciò ciucciuvè… jatevenne, sciò sciò…"  
Ne approfitto per rivolgere un in bocca al lupo al nostro amministratore delegato Ivan Gazidis. È notizia di pochi minuti che gli sia stato diagnosticato un carcinoma alla gola (un tumore).
Buona fortuna Ivan, non mollare e riprenditi presto!

Un tuo tifoso,
Damiano Fallerini