Full Milan Jacket

Milan Bologna 0-0  
"Più pensi di stare bene, più stai male", ed il cervello si imbroglia e la classifica pure.  
Perché il Napoli è senza bomber Osimhen e all'Inter che non vince più tocca la Juventus, invece al Milan è una semplicissima sfida contro un Bologna privo di Mihajlović. Ed invece, proprio Napoli ed Inter hanno tirato dalla cinta un lazo da old-west, lo hanno agitato e, generando scompiglio presso la stazione di Fort-Alamo, ne è rimasto incastrato dentro il "favoritissimo Milan".
Così il Milan pareggia e le altre due vincono, il Milan non fugge a +6 ma inciampa a +1. La matematica e la calcolatrice rispecchiano ancora l'esatto opposto della realtà: infatti l'Inter avrebbe già vinto lo scudetto a gennaio, il Milan avrebbe certamente 3 punti contro Spezia, Salernitana e Bologna ed il Napoli avrebbe concluso miriadi di sorpassi: "Vuolsi così colà dove si puote/ciò che si vuole, e più non dimandare". Ahi-ahi. Ed Atalanta, Juventus e Milan hanno tenuto il pallino del gioco per 90' o quasi. Hanno reso le acque burrascose e gli avversari hanno inveito tanto, prima di vincere (il Bologna moralmente). Perciò, vedendo le prime due, immaginavo l'esito finale della gara dei Ragazzi. Il pareggio già si era appeso ad un'elica che ruotava nella mia testa, prima del match. Ciò che è imprevisto genera imprevisti? Nemmeno tanto: non abbattere una squadra di medio-bassa classifica, per il Milan, non è un imprevisto.  

Il Dardanide Pioli schierava quel 4-2-3-1 ormai appartenente all' era del Classicismo: Kalulu e Tomori erano argini dentati, infatti mai avevano concesso una rete, Messias e Giroud venivano preferiti a Foglia di mirtillo Saelemaekers e Rebić, Ibra si ergeva sul suo scranno in panchina. La novità "poco nuova" Díaz si rivedere dal 1' minuto. E... spoiler: il Milan non segnerà per 90 minuti. Fine spoiler: le maggiori occasioni dei Ragazzi sono nei primi 20'. Ovvero, non sono state concretizzate. Allora Theate, Medel e Soumaoro erano invasi da Leao, Giroud e Díaz, ma soprattutto da Kalulu e Tomori in occasione di calci piazzati. Perché gli uomini per natura si trovano, si attraggono, si allontanano, si cercano e si riavvicinano: ma nei nostri mischioni non finiva mai dolcemente, l' anarchia non produceva. Ed al 16' Leao calciava tanto alto dalla zona centrale dell' area di rigore, dunque preferiva la violenza alla precisione. Da lì, ecco 15 minuti con un Milan scombussolato, come se i Ragazzi avessero ingerito i fiori di loto omerici. Tanto che Maignan si accovacciava sul destro di Schouten, ed al 25' infrangeva il sogno partorito da Barrow d'un gol da tanto lontano, Batgnan volteggiava sotto la traversa e spegneva la fiamma di quel missile con un gesto d' arte purissima.

Dal 30' al 45', o che dico, dal 30' al 90' il Milan bussava alla porta di Skorupski, malmenava la sua superficie in legno, strillava da sotto il balcone, cantava e suonava per ottenere attenzioni, suonava al citofono, suonava al citofono dei vicini, aggrediva i residenti vicini, si arrampicava per la parete di casa Skorupski, brevettava una catapulta per piombare di sopra, affittava un paio di ruspe, si dava fama d' essere un piromane. Il Milan diceva pure d' essere il Diavolo, ma il Bologna non gli ha creduto. E non hanno creduto nemmeno al Denzel Washington della notte degli Oscar: "attento, è nei momenti più importanti che il Diavolo ti prende per la manica".  
Allora il 45' si concludeva con Skorupski che svolazzava, ma senza fare miracoli da prodigio. La parata da fotografia, ripeto, era uno scatto sul Maignan del 25' minuto. Molti hanno "gettato la croce su Messias", come se il problema fosse lui. Non era vero. Ed anche nei 45' successivi sarà evidente: non era vero. Non che avesse giocato bene, ma Leao e Diaz si esprimevano in maniera anche peggiore.  
Onda Leao non era in giornata, non si applicava granché, si faceva acchiappare nei dribbling ed, in possesso di palla, inciampava frequentemente. Alegría Diaz faceva un ossimoro con la parola "agrifoglio", infatti davanti non era assolutamente pungente. Anche Giroud faticava ad imporsi di spalle e ad addomesticare la sfera per servirla ai compagni e Tonali era poco lucido, Messias barcollava sulla sinistra senza compiere oscenità, crossava poco e ragionava tanto: certamente il suo impatto nei 45' non era notevole, entrava Rebić.  

Ripresa inoltrata, telegraficamente: minuto 47' e finalmente Leao trovava la porta, Skorupski si opponeva con il piede. Minuto 61' e Leao suggeriva per Calabria che, destro deviato, spediva malauguratamente fuori. Minuto 68' e Rebić indirizzava la sfera, da buona posizione, somewhere all over the rainbow. Ed Arnautović brillava di luce propria, impegnava Kalulu e Tomori (promossi).
Avete presente "tempo di gioco" e "tempo effettivo"? Dei 99' giocati, solo 49' sono stati effettivi, a causa di falli, infortuni e riflessioni sul campo, tra un fischio ed un altro. 
L' arbitro Marinelli ne poteva dare 48' di recupero e non si sarebbero alzati polveroni, e poteva fischiare anche un rigore su Giroud al 50', quando Grand Gourmet finiva "tra le braccia" di Theate, e lì "restava dolcemente" fino a cadere. Le braccia del difensore belga non toccavano la stravagante quarta divisa rossonera, inceppato i meccanismi nelle gambe di Giroud. Allora il mio "mah" sospettoso è finito ahimè dissolvendosi, colpa dell' "h" che indica solo aspirazione fonica e svanisce presto.

Perry Mason Bennacer disponeva le linee in mediana, Theo Hernández era propositivo. Ma il Milan faticava a trovare combinazioni rapide contro una squadra di medio-bassa classifica chiusa: un classico. Era complicato giocare a due tocchi, era più complicato crossare (era un imperativo) e spesso Tonali o Hernandez o Rebić rinunciavano all' iniziativa con l' uomo davanti, se ne occupava anche Kalulu, infine era più complicato di tutto trovare sagome rossonere nell' area di rigore, Ibra docet dal 70' , occupa meglio dei colleghi. L' area di rigore si calpestava poco, si viveva poco, accoglieva poco. Ma non era un Milan bloccato al cubo di Rubik, perché tirava e tirava e molto malamente, ma credeva. Perché "fai 33 tiri e la palla vedi che entrerà", di solito funziona. Purtroppo "di solito" sì era trasferito a Manchester sponda Guardiola, attendeva la serata di martedì. Così che al 95' Rebić -ti prego riscatta 'sta stagione- trova il guanto di Skorupski -abbasso tutto stasera- e 0-0.
Il Milan perdeva, moralmente.
"Più pensi di stare bene, più stai male" funziona in questa stagione. Ma mai (mai!) dare il Milan per morto.
Perche sì, il calendario del Diavolo è tra i più complicati e sì, i Ragazzi di Pioli non sono infallibili e sì, ultimamente bronci e sorrisi non trovano costanza ma vanno alternandosi. Ma vi dico che, traslando ancora una frase che pronunciò Ferruccio Amendola nella cabina di doppiaggio di Taxi Driver, io credo anche che: "più pensi di stare male, più stai bene". Magari può pure funzionare: beh, il Milan ha un gran mal di pancia, ha dei difetti evidenti negli ultimi metri di campo e gli rimangono punti "semplici" dietro le spalle: difetto naturale, colpa dell' assemblaggio. E poi fa fatica ad imbucare per le strade centrali, specialmente con squadre più chiuse e poi...
Il Milan starebbe male? Io dico... io dico "magari sì, magari sarebbe fantastico".  

Damiano Fallerini