Il tifoso juventino medio veramente fatico a capirlo.
Quando non vince vuole vincere, quando vince vuole giocare bene, quando la Juve tenta la strada di un gioco migliore, vuole tornare a vincere anche giocando male anche se vinci così da otto anni.
Sembra quasi che il calcio, sia per molti, una equazione matematica precisa, che il mercato sia solo una questione vendere e comprare ciò che si vuole, e che tutti i pezzi si incastrino sempre perfettamente. E soprattutto la cosa che manca in assoluto è la pazienza e la cultura sportiva di arrivare ad un risultato attraverso il lavoro e un progetto.
Nel mondo attuale, quello social e internet, dove chiunque può dire qualsiasi cosa, mi sto imbattendo in discussioni che veramente mi lasciano perplesso. A partire dalla gestione del mercato, dove tutti ovviamente avrebbero fatto meglio di Paratici e Nedved, fino ad arrivare al campo dove un pareggio a Firenze provoca una sorta di catastrofe.
Dopo cinque anni di Allegri, e dove soprattutto da Cardiff in poi, il mantra che si andava a ripetere in loop era, Allegri out, Allegri gioca male, Allegri non ha gioco, ci vuole un cambio di filosofia, ma comunque vinceva, la Juve cambia e cambia davvero.
Il tifoso radical chic juventino, stanco delle vittorie, sai che barba vincere per otto anni lo scudetto, poi le coppe Italia, poi arrivare due volte in finale in Champions, e comunque stare stabilmente tra i migliori club europei, che noia, bisogna anche giocare bene, e quindi arriva Sarri. Tecnico toscano che ha incantato gli appassionati di calcio col suo gioco e il suo modo di intendere il calcio a Empoli e Napoli, con il compito di far continuare a vincere la Juve, ma di farlo con una identità di gioco totalmente nuova.
Semplice no? E che ci vuole? La società c'è, è la più forte e potente economicamente parlando, ha già una rosa di tutto rispetto, vanta un Cristiano Ronaldo, porta a casa due difensori centrali giovani e forti, due centrocampisti anch'essi forti e giovani, quindi cosa vuoi che sia? Basta metterli in campo e oltre alle vittorie arriverà anche il bel calcio.
La realtà è che ad un certo punto bisogna spegnere la play station e tornare al mondo reale.
La realtà è anche che buona parte dei tifosi si sono lasciati illudere dall'idea Guardiola, e che Sarri lo vedevano sempre come un ripiego e nemmeno molto gradito, per via del suo passato.
A parte che se anche fosse arrivato Pep, nemmeno lui avrebbe avuto la bacchetta magica, forse solo più gradimento e quindi gli si sarebbe perdonato tutto, mentre su Sarri c'è ancora chi discute sulla tuta o sulla presenza mediatica. Allora tutti pronti a puntare il dito su qualsiasi decisione, e al primo pareggio, è l'inferno.
Allegri queste partite le vinceva, così si perdono gli scudetti, la preparazione fisica è sbagliata, ecc... che tristezza. Mi chiedo, realmente, se la gente che guarda e segue il calcio crede e pensa che realmente gli addetti ai lavori guadagnino realmente quelle cifre, perché tutto è in realtà così semplice che tutti da casa farebbero meglio? E pensare che magari poi sono gli stessi che salteranno sul carro del vincitore. La Juve ha scelto Sarri e ha scelto bene. Tatticamente e tecnicamente non è secondo a nessuno, per instillare il suo credo calcistico ha bisogno di tempo, soprattutto in una realtà che viene da una gestione diametralmente opposta. Così è stato per tutti, a partire dal Milan di Sacchi. Forse la Juve non vincerà quest'anno, o forse sì, ma di fatto è in corso un cambiamento che presidente e società hanno voluto, e c'è da scommettere che faranno di tutto per ottenere il risultato prefissato. Ci saranno errori, come sempre, ci saranno battute d'arresto, ovviamente, ma credere che Sarri possa fallire in questo contesto, sinceramente non mi può sembrare possibile.
Dopo la prima ora di gioco contro il Napoli, eravamo rimasti sorpresi di come la Juve avesse dominato una squadra già rodata, e piacevolmente sorpresi dalla qualità tecnica vista in campo. Poi la sosta per le nazionali, diciotto giocatori partiti e tornati a Torino, alcuni addirittura venerdì, sabato pomeriggio gara a Firenze, trasferta tra le più insidiose per la Juventus, due infortuni nei primi minuti e ovviamente un appannamento della condizione fisica, hanno fatto sì che la gara sia stata brutta e fortunatamente si è portati a casa un punto.
Ora, tirare fuori Allegri oggi, è quantomeno fuori luogo, e non può essere un discorso credibile da fare per chi ha un po di conoscenza del calcio. Ripeto, tutti possono dire tutto, ma c'è un limite di decenza che non andrebbe mai superato.

Maurizio lavora sereno, incazzati pure, fai le tue scelte, indossa pure la tuta e facci giocare a calcio, i risultati saranno una normale conseguenza.