Dopo il disastroso derby milanese di sabato pomeriggio, i tifosi hanno iniziato a contestare nuovamente l’allenatore, alcuni spingendosi già al #PioliOut.
Manteniamo la calma, mandare via Pioli ora sarebbe l’errore più grande che la società americana potrebbe commettere.

Fatta questa doverosa precisazione, è lecito porsi la seguente domanda: nel Milan manca un uomo spogliatoio, un personaggio con un’innata leadership? Domandarselo è lecito visto che dopo la partitaccia, oltre a Pioli, ai microfoni ha parlato solo Kjaer (tra l’altro mandato in pasto ai leoni giocando tatticamente così alti). Calabria dove è, il capitano in questi momenti perché non va davanti ai microfoni a parlare? E Magic Mike? L’uomo designato da Pioli come leader nello spogliatoio non ha spiccicato mezza parola.
Ma non è finita qui; l’anno scorso dopo la pessima prestazione contro la Lazio, o dopo le varie partite giocate male, Maldini ha sempre parlato ai microfoni nelle televisioni italiane, ora nessuno.

Vien da pensare che l’addio di Maldini abbia lasciato un vuoto incolmabile attualmente e ciò fa scricchiolare l’ambiente Milan, soprattutto quando alla vigilia del debutto in Champions League, a Milanello si presenta Zlatan Ibrahimovic.
La sua presenza ha spaccato l’opinione pubblica; c’è chi sostiene che l’arrivo dello svedese possa dare grande sostegno al gruppo e dare la giusta motivazione per caricarsi per la partita contro la squadra di Tonali (guardasi la storia Instagram di Rafa Leao), mentre c’è chi ipotizza che la presenza di Ibrahimovic possa mettere in evidenza come ancora ci sia quel vuoto incolmabile all’interno dello spogliatoio, che risulta non essere più in grado di autocaricarsi per i big match.

Personalmente credo che la presenza di Ibrahimovic non metta in ombra il lavoro di Pioli come motivatore del gruppo, ma anzi possa distogliere le pressioni dal gruppo.
Credo inoltre che un personaggio come lo svedese all’interno della dirigenza, inteso come ruolo ponte tra campo e dirigenza, sia necessario e quasi fondamentale per mantenere sempre alti gli standard richiesti. Ricordiamo come la maggior parte di quel gruppo sia cresciuto sotto la “protezione” di Zlatan ed averlo ancora al loro fianco non risulta essere ingombrante, ma invece sarebbe un sostengo continuo e presente all’interno di tutto il gruppo.

Fondamentale è vedere come il Milan reagirà oggi nella partita di Champions, se gioca come ha giocato tutte le scorse partite europee o se la botta subita sabato lascerà ancora strascichi che potrebbero causare dolori seri.