Dusan Vlahovic è diventato ufficialmente un giocatore della Juventus, e la buon esito della trattativa ha generato una serie di considerazioni in generale. 
Partiamo dal punto di vista tecnico e puramente sportivo.
La Juventus ha messo a segno un colpo clamoroso, su questo non c’è dubbio. Dusan rappresenta oggi per età, tipologia di attaccante e prospettiva il secondo giocatore al mondo dietro soltanto ad un certo Haaland. Un attaccante moderno di nuova generazione che avrebbe fatto comodo certamente a mezza Europa, ed è proprio per questo motivo che la Juventus ha deciso di andare all-in sul serbo, anticipare tutti ed evitare pericolose aste. Il club bianconero aveva già il gradimento del giocatore, e conti in mano la Juventus ha avanzato l’offensiva decisa in pochi giorni, trovando l’apertura da parte della Fiorentina. Le due capitalizzazioni di quasi 700 milioni fatte nell’ultimo periodo, con quella ultima di 400 di fine anno, oltre che servire per dare stabilità ai conti, aveva messo in cassa circa 80 milioni destinati al mercato per le prossime tre stagioni. Da qua nasce l’idea di puntare da subito tutto, o quasi, su un profilo che avrebbe potuto davvero spostare gli equilibri e far tornare l’attacco della Juventus a livelli top. Il mercato dopo Dusan dovrà essere un mercato auto finanziato e sostenibile e sarà legato alle cessioni e ai risultati sportivi. 
Ora la palla passa al giocatore che dovrà confermare in bianconero tutto ciò che di buono è stato detto su di lui e a giustificare tale operazione. Altre responsabilità le avrà sicuramente anche Max Allegri che dovrà trovare le soluzioni per mettere l’attaccante nel migliore dei modi per essere decisivo.
L’acquisto di Vlahovic apre dunque anche delle riflessioni su alcune questioni di mercato ancora aperte sul tavolo. 
Lo slittamento del rinnovo di Dybala, quando l’accordo era ormai raggiunto, 10 milioni con bonus a stagione, già ad ottobre, ha avuto una brusca frenata da parte della società, tanto che ad oggi le parti sono ancora in stand by. Anche questa inversione di rotta da parte della dirigenza, fa capire come il colpo Vlahovic era stato definito già da tempo.
Ora dire che la Juventus non voglia più tenere Dybala non corrisponde a verità, ma di certo bisognerà sedersi nuovamente al tavolo perché le cifre di ottobre non possono essere prese in considerazione.
La Juventus ha ragionato da “azienda” e ha dovuto decidere su chi fare un investimento importante. Da una parte Dybala con i suoi 28 anni e un possibile contratto oneroso che lo avrebbe portato a  32 anni praticamente a fine carriera, dall’altra Vlahovic, la risposta è venuta naturalmente. Io amo Dybala, lo vorrei sempre nella mia squadra, ma onestamente per ciò che ha fatto vedere negli ultimi anni, i 10 milioni richiesti per il rinnovo sono decisamente troppi. Se lui ha chi glieli garantisce, e vuole una nuova esperienza è giusto che lo faccia, ma non mi sembra ci sia la coda fuori da casa sua per prenderlo a quelle cifre. A mio modesto avviso sarebbe opportuno un incontro a una via di mezzo e proseguire insieme, con lui Chiesa e Vlahovic, sarebbe la scelta più logica.

Capitolo Morata. Credo che il destino dello spagnolo sia deciso e segnato. La Juventus non lo riscatterà, 35 milioni per il riscatto, alla luce del rendimento, sono fuori da ogni logica.
Arriviamo alla reazione di una parte della tifoseria viola. Purtroppo certe reazioni e certa gentaglia esiste ovunque. È successo ovunque, da Bonucci passato al Milan, a Donnarumma ecc…. 
I tifosi non accettano queste cose, perché non riescono a capire cos’è il calcio oggi. Arriverà il giorno che Vlahovic accetterà un’offerta maggiore e se ne andrà via anche dalla Juventus, perché così è. Ho sentito dire che invece i tifosi del Napoli hanno dimostrato grande educazione ed equilibrio nei confronti di Insigne approdato in Canada al Toronto. Io sono convinto che se fosse andato alla Juventus o all’Inter la reazione sarebbe stata totalmente diversa.

Mancano poche ore alla chiusura di questa sessione di mercato invernale, che ha restituito una Juventus nuovamente tosta e sul pezzo. Dimostrando la volontà di tornare protagonista e soprattutto il proseguimento del progetto di Agnelli che in passato aveva predetto che la Juventus avrebbe dovuto prendere ancora dei “Ronaldo” ma giovani. Da De Ligt, Chiesa, e ora Vlahovic sembra che la strada della Juventus sia chiara. La squadra si sta rinnovando è ringiovanendo in maniera importante, guardando al futuro con ottimismo e ottime ambizioni.
L’acquisto di Dusan è stato un chiaro segnale.