Joseph Goebbels fu uno dei più importanti gerarchi nazisti, grazie alle sue tecniche di propaganda contribuì in modo decisivo all'ascesa del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori alla conquista del potere in Germania. Una sua frase è spesso oggetto di discussioni, non solo in ambito sportivo : "una bugia diventa verità, se ripetuta tante volte". Benchè ci sia la concreta possibilità che attribuirla al gerarca, sia una "bufala", sorvolo su questo dettaglio, usando ugualmente la frase per affrontare l'argomento del giorno : Verità, inventate. 

La mia personalissima analisi sui motivi per cui, ad oggi, i contratti di Maldini e Massara non sono ancora stati ufficializzati, è certamente influenzata da tre fattori, di cui devo obbligatoriamente mettervi a conoscenza, prima che possiate iniziare la lettura  : 1- Non sono un sostenitore di Gazidis. 2- Ritengo la stampa e molti "pifferai di corte", responsabili di questa situazione. 3- Ho trovato in Robysan un confronto costruttivo e spesso utilizzo sue risposte per approfondire l'argomento.  

Ora posso iniziare. Complice una grave malattia, che potendo gli avremmo volentieri evitato, si è osannato il comportamento di Gazidis, quale artefice della risalita sportiva del Milan, quasi avesse operato nel migliore dei modi. Ciò non è REALE. Vogliamo provare insieme a ripercorrere il suo operato ?  Ha sottoscritto una serie di contratti di sponsorizzazioni tutti al ribasso, più per monetizzare che per difendere l'immagine mondiale del Milan. Un esempio, al limite del "ridicolo", è stato il contratto sottoscritto con la compagnia aerea Emirates, sceso a 10mil./anno, quando il Lione nello stesso periodo ne ha ottenuti 14mil.. Altra sua "prodezza" è stata la perdita di Adidas, passata alla  Juventus per 50mil/anno, sostituita con la Puma, ma con un'entrata totalmente inferiore, da 11mil. Rimanendo anche senza uno sponsor d'abbigliamento, dopo che l'amico milanista, Renzo Rosso della Diesel, ha preferito salutare.  Potei scrivere ancora molto dei limiti del Sudafricano, a quantificare il valore sportivo del Milan, in ambito pubblicitario, ma mi è sufficiente utilizzare un pettegolezzo passatomi da Robysan.  La mancata tinteggiatura delle camere di Milanello.

Viceversa le sue qualità sono state evidenziate nella "splendida" gestione dal rientro del passivo, fatta in questi anni, poco importa quale sia stato il percorso, tanto oggi si sventola lo SCUDETTO e Gazidis ne condivide i meriti. Logico che se si perdono giocatori "importanti", negando ogni loro richiesta di revisione del contratto e nell'incapacità di trattare, è facilissimo abbassare il monte ingaggi. Le partenze di Gigio, Chala, Kessie, Romagnoli, ma anche Bellanova e Bonaventura, sono state accompagnate dal trionfo del risanamento economico, senza minimamente evidenziare una attrattività in declino e un potere economico rivolto al basso, sorvolando sul danno economico procurato alla Società.       E' servito vendere Casa Milan, con una plusvalenza di 18mil. e pagare ora un affitto di 2mil./annui,  una splendida scorciatoia per ottenere bilanci apparentemente più sostenibili, ma priva di una logica, quando si sottolinea l'importanza per i Club di avere strutture di proprietà.  

In realtà i bilanci sono costruiti in due parti, una è il conto economico, mentre l'altra è quello patrimoniale e qui Gazidis ha portato tale parte del bilancio rossonero a valori ante anni 2000, quando ancora l'Euro non era entrato in vigore. Quindi possiamo affermare che Gazidis abbia si operato per il bene di Elliott, che puntava alla vendita della Società, ma non certo per il bene del Milan, agendo in modo ben inferiore a quanto osannato da molti commentatori. Inaccettabile poi il voltafaccia messo in atto nella vicenda con l'Uefa, quando il TAS diede ragione ai rossoneri, allora guidati da Franck Tuil.  Quando arrivò Gazidis convinse Elliott a modificare la strategia, andando supinamente a baciare la pantofola dell'Uefa, con il risultato della squalifica dalle competizioni europee, UNA MACCHIA ETERNA ED INDELEBILE, evitabile poichè immeritata legalmente. Basterebbe questo, per concludere ogni commento. 

I maggiori ricavi, registrati solo negl'ultimi due anni, sono invece tutti riconducibili all'abilità del settore tecnico, il quale, pur operando in ristrettezze economiche mai viste al Milan, è riuscito a fare i mercati con i fichi secchi ed ad alzare il teorico valore patrimoniale dei cartellini dei giocatori. I piazzamenti, la competitività, la vittoria, hanno fatto accrescere ed accresceranno i ricavi. Quantificare i benefici di questo Scudetto è fin troppo semplice e di chi è il merito se la malattia ha tenuto Gazidis lontano da Milano per moltissimi mesi ? Gli stessi dove al Milan si è fortificato tutto l'ambiente e anche Paolo Maldini si è sentito alleggerito da un "peso" fin troppo ingombrante. 

Due anni che Maldini, porta la croce e canta la messa e l'ambito religioso non è casuale, poichè in questa Via Crucis, conclusa non sul Monte Sacro, ma con i festeggiamenti per il 19 Scudetto, Maldini e Massara avrebbero preferito avere in Gazidis un punto di riferimento, non certo un ingombrante interferente, su scelte Tecniche di cui ha conoscenze limitate. Dietro a quel modo di fare, sempre educato e remissivo, Gazidis ha costruito il "suo potere", tenendo Maldini ben lontano dalla possibilità di decidere. Il più classico dei "preti falsi", che sbarazzatosi di Boban è riuscito ad evitare il tentativo Rangnick, troppo rischioso e costoso, barricandosi dietro quei sorrisetti di facciata, utili a tenere a distanza le diatribe interne.   Purtroppo poi subentra il sentito dire ed il battage pubblicitario, utile per offuscare la visione d'insieme e specialmente i tifosi non sufficientemente preparati in materia, facendoli cadere nell'inganno e dando peso alla "propaganda di Goebbels". C'è ancora chi commenta l'ultima partita di Maldini a San Siro, anche senza essere stato presente, sorvolando sulle lacrime versate dal "popolo rossonero", uguali a quelle per il saluto di Baresi o Van Basten. Lui è la GARANZIA per tutti noi e non certo per autoproclamazione.

Non è solo un chiarimento tra chi fra Maldini e Gazidis, debba scegliere quali giocatori debbano vestire la gloriosa maglia del Milan, poichè la scelta sarebbe troppo semplice, ma chi fra i due, pur seguendo tutte le direttive fissate dalla proprietà e quindi prevalentemente economiche, possa GARANTIRE ai milioni di tifosi sparsi nel Mondo, di operare nel modo migliore al fine di ottenere i risultati sportivi migliori.   Il Fondo Elliott, non ha alcuna intenzione di ampliare i poteri di Maldini, con o senza Gazidis. Il contratto è pronto, sul tavolo, ma non si discosta dal precedente, se non per l'importo economico, al rialzo, e la durata, al ribasso.

La palla ora passa all'ex capitano rossonero, può firmare e rischiare di compromettere la propria immagine di "garante verso i tifosi", oppure rifiutare. Una scelta difficile, complicata dall'arrivo di Cardinale, di cui già il cognome dal riferimento religioso, non promette nulla di positivo, oltre ad avere tanto le sembianze di quel "bacio di Giuda", perfetto per il gran finale. Maldini è all'angolo, mi auguro e spero che voglia continuare, ma a prescindere da quale possa essere il finale, saremo tormentati da tutte le falsità che continueranno ad essere raccontate fino a diventare ........... VERITA'.
Grazie Maldini, comunque vada a finire, saremo in molti a non dimenticare.