"I modi definiscono l'uomo!". Frase resa celebre dall'attore britannico Colin Firth nel film "Kingsman".
Con questa frase, che si presta a diverse interpretazioni, possiamo alludere al fatto che attraverso i modi di fare, di esprimersi o semplicemnte di comportarsi di una persona, noi, possiamo comprenderla o definirla!

Chi sia Luis Alberto e quali siano i suoi modi, in quel di Formello, ormai è sotto gli occhi di tutti e alcuni suoi modi in particolare stanno dando fastidio, non solo alla dirigenza, ma soprattutto ai tifosi. Le sue dichiarazioni gettano incertezza sul suo futuro da quando è alla Lazio, facendo domandare ai tifosi se un talento del genere non sarebbe meglio perderlo che trovarlo.

Luis Alberto approda alla Lazio del 2016 all'eta di 24-25 anni da completo sconosciuto, acquistato da Tare per la modica cifra di 5 milioni. Il suo passato è tutt'altro che paragonabile con il giocatore ammirato degli ultimi due anni, in grado di incantare con la sua classe e con tocchi di estrema raffinatezza.
Il giocatore andaluso prima dell'approdo alla Lazio aveva giocato con continuità solo in squadre di campionati inferiori, ottenendo 77 presenze con il Siviglia Ateltico, squadra filiale del Siviglia, e 38 nel Barcellona B. Per il resto le esperienze al Siviglia, Malaga, Deportivo e Liverpool sono da considerarsi quasi tutte dei fiaschi, nelle quali rimedierà un totale di 60 presenze.
Nonostante oggi si presenti come l'ennesima scommessa vinta da Tare, il suo arrivo fu tutt'altro che semplice. Il primo anno alla Lazio lo passa da oggetto misterioso, Inzaghi gli concede pochissimo spazio, 9 presenze, nelle quali riuscirà a siglare 1 gol e mettere in mostra alcune sue qualità, ora evidenti, ma al tempo no. 

L'estate successiva rappresenterà un tassello importantissimo della sua carriera sportiva, poiché a causa degli scarsi risultati sportivi, il centrocampista è sempre più propenso ad abbandonare il mondo del calcio. Fondamentale risulterà l'intervento della Lazio, tramite il suo mediatore Tare, per convincere il calciatore a non mollare e che la società crede molto nei suoi mezzi e nelle sue qualità. In questa occasione il giocatore mostra uno dei suoi difetti più importanti, non potendo contare su di un carattere e una capacità di reagire abbastanza forti per far fronte alle sfide che gli si parano davanti. Problema sottolineato maggiormente dall'essersi affiancato un mental coach. Grazie all'aiuto della Lazio e di un professionista, inizia quella che, fino ad oggi, è la stagione migliore dello spagnolo. 34 presenze e 11 reti che portano la Lazio ad un passo dalla Champions League, l'andaluso mostra tutta la sua classe con passaggi millimetrici, e giocate degne dei migliori centrocampisti spagnoli in grado di spaccare le partite facendo la differenza. 

Al termine di quella stagione si è vissuto un periodo uguale a questo, con mezza Europa su Milinkovic, e Luis Alberto che iniziava a manifestare la sua intenzione di tornare al Siviglia. Su i social il giocatore aveva fatto intuire il suo amore per la sua città e la sua squadra, ma niente che potesse far pensare male. La lazio, tuttavia, fa capire al giocatore che non intende privarsene a meno di un'offerta irrinunciabile, ovvero vicina ai 40 milioni, ma soprattutto la non volontà della Lazio di privarsi del suo giocatore è da ricercarsi nella già avvenuta cessione di Felipe Anderson al West Ham e nella quasi impossibile permanenza di Milinkovic alla Lazio, la squadra di Roma non è intenzionata a lasciar partire ben 3 uomini così importanti. L'epilogo di quel mercato tutti la conosciamo con il gigante serbo e l'andaluso ancora presenti a Formello.

Da qui inizierà il vero caso Luis Alberto, che farà storcere il naso, giustamente, a molti tifosi. Sebbene anche Milinkovic non abbia attraversato un brillante avvio di stagione, le cause sono d aimputarsi al mancato svolgimento del ritiro a causa del mondiale, e a tutte le voci di mercato che lo accostavano ai più grandi club europei. Voci che hanno lasciato il serbo frastornato, ma quando succedono queste cose a 23 anni è comprensibile rimanerne scottati.
Quella che mette in atto Luis Alberto sembra, invece, una vera e propria protesta. Alle prese per la maggior parte dell'avvio di campionato con una pubalgia che non convince ne lo sta medico della Lazio ne i tifosi, ci vorranno alcuni mesi, e una cura con un medico di fiducia per ritrovare la forma. Nel mentre, non mancano i soliti apprezzamenti per la sua città e il Siviglia.
Ma l'evento che più di tutti ha sconcertato l'ambiente laziale, è stata la sua partenza per la Spagna alla fine di tutto, più simile a una fuga che ad una partenza. Le voci di mercato hanno riniziato a girare anche quest'anno, con un Monchi intenzionato a provare a soffiare il talento alla Lazio. Dal canto suo Luis Alberto dice di tenere alla Lazio e sapere di essere importante per Inzaghi, ma il suo enturage continua i contatti con il Siviglia e il giocatore manda apprezzamenti, quasi giornalieri, al Siviglia. Attenzioni che sono addirittura aumentate da quando il cit Lopetegui, si è seduto sulla panchina del club spagnolo. Comportamenti che non lasciano capire se il giocatore tenga veramente alla Lazio o sia solo una semplice infatuazione.

Cosa farà il giocatore, se resterà a Roma o ternerà nella sua città, è un mistero, ma se la sua intenzione è tornare in Spagna credo che sarebbe buono per la Lazio cederlo. Che senso ha tenere un giocatore che non vuole restare e che potrebbe venire meno alla squadra come quest'anno. Soprattutto ora che ci sarebbe da poter investire su ottime alternative come Ceballos in uscita dal Real Madrid, al quale la Lazio, grazie alla cessione di L. Alberto, potrebbe offrire un ruolo da titolare assoluto, oltre che assicurarsi uno dei migliori prospetti di questo periodo.

Una cosa è certa, di fronte ad una sua cessione i tifosi della Lazio non resterebbero scossi, anzi, alcuni ne sarebbero pure sollevati, timorosi di un altro anno costretti a stare dietro agli umori di Luis ALberto, umori totalmente ingiustificati e irrispettosi del club che è l'artefice delle sue fortune.