Sono partite come queste, Milan contro Paris Saint  Germain, che danno linfa e vitalità al grande amore che abbiamo per il calcio. Partite sempre più difficili da vedere, perchè è il risultato ad avere sempre più importanza, cosa per altro giusta e comprensibile, dove è più il tatticismo e il tentativo di non perdere, ad avere la meglio, spesso sacrificando lo spettacolo o gesti tecnici, troppo rischiosi, a cui ci si è lentamente abituati a rinunciare.

Il Milan doveva vincere e il P.S.G. era convinto di poter ripetere la prestazione di Parigi, dove aveva umiliato la squadra rossonera. La partita è stata bellissima, con occasioni da gol da ambo le parti, specialmente nel primo tempo quando mi è venuto spontaneo paragonarla ad uno degli incontri di box più belli e violenti nella storia di quella disciplina, Cassius Clay, Foreman. I gol di Skriniar al nono minuto e di Leao al dodicesimo potevano tranquillamente essere arricchiti da altri poichè era un susseguirsi di azioni pericolose, con pochissimi falli e interruzioni, così le squadre andavano all'intervallo sul risultato di 1 a 1.
Il secondo tempo ripartiva con lo stesso desiderio di vittoria per entrambe le squadre, ma al minuto 50', dopo un cross dalla destra che Leao non riusciva a depositare in rete, ostacolato da Hakimi, Musah e Theo rincorrevano il pallone e il terzino rossonero, libero da marcatura, proponeva un cross in mezzo all'area di rigore dove Giroud, non a caso soprannominato Lo Sparviero, saltando altissimo anticipava il difensore ospite, Skriniar, depositando il pallone alle spalle di Donnarumma.

Qui è d'obbligo un riferimento storico calcistico, che ogni tifoso milanista non più giovanissimo avrà immediatamente ricordato. Il gol di Mark Hatley, spilungone inglese acquistato dal Portsmouth, soprannominato Attila, che su perfetto cross di Virdis, con stacco imperioso, sovrastava Collovati, ex giocatore e capitano del Milan,  indirizzando il pallone alle spalle di Zenga e consegnando vittoria e derby cittadino alla squadra rossonera di Giussy Farina, allenata da Niels Liedholm. Era il 28 Ottobre 1984. Una data per me indimenticabile poichè a Mestre, organizzavo un evento sportivo che per sei anni sarebbe stato il più seguito. Il Km del Corso, gara di ciclismo per professionisti. Giroud, come Hatley, porta e squadre diverse, ma medesima azione e risultato. 2 a 1. Segnato il gol del vantaggio i francesi hanno tentato una reazione, ma il Milan è stato compatto, ordinato, senza rinunciare ad attaccare ed è stato il portiere ospite a salvare un passivo ben più pesante.

I dati statistici segnalano 16 tiri per parte, un totale di 19 punizioni e un possesso palla a vantaggio dei francesi. Il Milan vince e riapre la possibilità di qualificarsi agli ottavi di Champions che sembrava compromessa. Eppure, questa splendida vittoria, rafforza tutti i dubbi sollevati sulle capacità del tecnico, poiché dimostra che l'organico a sua disposizione ha quelle qualità che più volte sono state esposte, che non serve cercare soluzioni alternative, ma il 4231, dei giorni migliori, si adatta perfettamente a questa rosa e infine che basta che la squadra sappia sfruttare le proprie qualità, remando tutti nella stessa direzione e qualsiasi risultato diventa raggiungibile. Musah, Rejnders e Loftus Cheek, hanno fatto una partita straordinaria, con l'ex Chelsea a tratti incontenibile.
Leao ha corso come mai in passato, tornando anche in difesa. Non gli perdono un contropiede vanificato dalla sua incapacità di vedere Giroud libero di ricevere la palla, se vuole diventare un "Campione", non può fare questi sbagli.
Tutti quindi bravissimi, anche se Pulisic schierato a destra sarà sempre limitato e Theo è ancora molto al di sotto dei livelli mostrati in passato. L'immenso Giroud è un "Campione vero", disposto a rincorrere ogni avversario, ma poi preciso sul perfetto cross, con un gesto atletico che a 37 anni non sono in molti in grado di farlo.

In una serata di festa, con San Siro che canta, con una vittoria che sembrava impossibile, dove le offese e i fischi a Donnarumma a me sembrano ormai eccessivi, e a distanza di tre anni dal suo addio è preferibile metterselo alle spalle, dimenticando il suo nome, sono ugualmente obbligato a segnalare la mancanza di lucidità di Mister Pioli, lo stesso allenatore che avevo spesso applaudito. Nonostante Pulisic fosse al rientro da un infortunio e visibilmente stanco, non è intervenuto sostituendolo, ma ha aspettato che al minuto 92' di una partita tiratissima, Capitan America, caduto a terra, implorasse il cambio. Rejnders gioca tutte le partite ed era stanchissimo, ma è uscito Musah al minuto 84, solo perchè era stato ammonito e il subentrato Krunic e riuscito in 14 minuti di gioco a non toccare il pallone.
Tutti dati che anche una splendida vittoria non può cancellare, perché ne amplificano i limiti. La sconfitta contro l'Udinese oggi prende ben altro valore, anche a Sacchi succedeva di perdere prima di partite di Champions, ma lui a fine stagione le vinceva. La squadra vista ieri sera può regalarci e regalarsi molte soddisfazioni, l'importante è affrontare ogni avversario con lo stesso atteggiamento, ci riusciranno? 
Sabato contro il Lecce lo potremo constatare.

Nel calcio non serve inventarsi nulla di nuovo, basta fare bene ciò che si è capaci di fare, magari difendendo e attaccando tutti insieme.
Speriamo che questa vittoria sia l'impulso giusto.