In questi giorni ho seguito gli umori del tifo rossonero nel mondo social. Pochi hanno apprezzato la formula con cui è stato acquistato Adli. Almeno la metà, poi, ha ironizzato sull'arrivo di Messias. Il trentenne carneade del Crotone, infatti, solo pochi anni fa calcava i campi della quarta serie, tradizionale inferno dei giocatori bravi abbastanza per non giocare fra i dilettanti puri, ma non a sufficienza per il professionismo con la P maiuscola. La vicenda di Kessie e del suo mancato rinnovo, se non altro, ha tolto un po' di ribalta ai casi di Adli e Messias. Maldini, poi, è stato inserito nella lista Champions a scapito di altri. Essendo un suo estimatore, ciò mi fa sperare che, alla fine, si abbia il coraggio di lanciarlo nella mischia. Ma vediamo tutto nel dettaglio.

Adli è arrivato con una formula stranissima. Il suo contratto scadeva il 30/06/2021 e ciò ha permesso al Milan di comprarlo per una decina di milioni, bonus compresi. E' stato, tuttavia, lasciato in prestito alla sua squadra, il Bordeaux, fino alla scadenza del contratto, per cui qualcuno si è chiesto che senso abbia avuto comprarlo ora, per poi averlo solo fra un anno, quando il suo arrivo sarebbe stato gratuito. Per quanto si sia detto che l'operazione sia servita a far giocare il ragazzo per un anno, visto che al Milan avrebbe avuto pochi spazi, i motivi della strana operazione sono diversi. Nessuno lo ammetterà mai, però il Milan è rimasto scottato dallo smacco subito per Kaio Jorge, il cui contratto scadeva addirittura a fine 2021. A furia di fare tira e molla con il Santos, i rossoneri hanno lasciato il tempo alla Juventus di arrivare sul giocatore e portarglielo via. Nel caso di Adli, Maldini e Massara avevano il pieno appoggio del ragazzo e del suo entourage, ma c'erano 4 mesi da qui al 01/01/2022, quando Adli avrebbe potuto firmare per un altra squadra rispettando i regolamenti, Chi assicurava che la Juventus o il Lipsia, per fare degli esempi, non piombassero sul giocatore come era successo per Kaio Jorge? No, meglio non cullarsi sul fatto che Adli sarebbe stato comunque libero fra un anno. Il Milan lo ha pagarto subito, come un giocatore qualsiasi vincolato da impegni contrattuali più lunghi. La cosa è convenuta anche ai girondini che, di fatto, vedranno andare via il ragazzo fra 10 mesi, ma non da svincolato, bensì in cambio di un indennizzo onorevole. Per quello che conta, approvo la mossa della società, che non ha pensato ai giocatori che gli hanno portato via a 0, ma alla possibilità di acquistare un talento in cui credeva, pagandolo sì, ma a condizioni, comunque, onorevoli.

Ufficialmente, Messias è approdato in rossonero in seguito al mancato acquisto di Faivre. In parte è vero, perché il Milan puntava forte sul francese, in quanto la giovane età intrigava la proprietà e Gazidis. Pur non facendo impazzire i tifosi, inoltre, le sue presenze nelle giovanili francesi gli conferivano qualche quarto di nobiltà. In realtà, Maldini e Massara erano molto intrigati dal brasiliano del Crotone, che è arrivato tardi al grande calcio, ma è riuscito a disputare un campionato di A ad alto livello in una squadra debole. Credo, quindi, che la coppia di dirigenti rossoneri non sia stata lì a strapparsi i capelli, quando l'affare Faivre è sfumato, ma che Maldini e Massara siano stati lieti, tutto sommato, di virare su Messias, il cui costo complessivo (8 milioni in caso di riscatto) non è indecente per un trentenne di talento. Ha talento? Mi ricorda Stefano Roccotelli, che nei primi anni '70 ho visto giocare in C a Barletta, un fenomeno immarcabile per la categoria, che metteva a sedere gli avversari. Andò al Torino e non sfondò, ma era un Torino super ed è possibile che sia stato chiuso da compagni di squadra di altissimo livello. Passato all'Ascoli in B, fu un protagonista della cavalcata record con cui la squadra di Costantino Rozzi conquistò la promzione. Un assist dalla fascia con rabona diventò leggendario all'epoca. La sua carriera, peraltro, non decollò più, perché forse era un fenomeno da provincia. Per Messias garantisce Serse Cosmi, che non è un tecnico da quattro soldi ed è un buon conoscitore di uomini. Le vicende della vita, inoltre, hanno messo alla prova il giocatore e potrebbero averlo reso abbastanza forte da consentirgli un salto di qualità. Mihajlovic, del resto, diceva che bisogna scegliere gli uomini oltre ai calciatori. Il passaggio in rossonerio è una sfida, non solo Messias, ma anche per la società e le sfide si possono perdere. Nella vita, tuttavia, bisogna avere un minimo di gusto del rischio, sebbene calcolato. Sapete che vi dico? Mi intriga molto questo giocatore.

Kessie si era detto disposto a rinnovare, ma solo a parole. Quando Maldini stava per accontentare le sue vecchie richieste, l'agente dell'ivoriano ha alzato la posta. La cosa potrebbe far pensare a una maniera per sfruttare la paura della società di perdere il giocatore a 0 fra 10 mesi, ma anche al tentativo di mettere il Milan di fronte a condizioni inaccettabili, affinché il giocatore possa poi vendere le proprie prestazioni al miglior offerente. Nel primo caso, il gioco sarebbe quello di Chala, nel secondo, invece, la strategia ricorderebbbe quella di Raiola per Donnarumma. Non possiamo sapere quale delle ipotesi sia vera, anche se possiamo dire che, se la cifra proposta ora fosse stata offerta qualche mese fa, sarebbe stata accettata. E' stato un errore della società non aver chiuso prima, ma tant'è.

Sulla vicenda Kessie, suonano molto ingenue le posizioni dei tifosi sul web. C'è chi si chiede come mai l'ivoriano non sia stato ceduto, dimenticando che per vendere occorre che ci siano acquirenti e che il giocatore accetti di andarsene. Se queste condizioni si fossero verificate, la società avrebbe ceduto Kessie. Evidentemente nessuno ha chiesto Kessie o, se è successo, Kessie ha detto di voler "rispettare il contratto fino alla scadenza". Mettetevi, allora, il cuore in pace o voi per i quali il mercato è quello degli anni '70 e '80, con i giocatori spediti qua e là come pacchi postali. Oddio, ci sono anche i falchi della mutua, che vorrebbero Kessie in tribuna per ripicca, senza considerare quello che accadde a Lotito nel caso di Pandev, qualche anno fa. E se anche si giustificasse la cosa come scelta tecnica, sarebbe pericoloso uguale, in quanto potrebbe, comunque, configurarsi e provarsi in giudizio il mobbing. Non è un caso che Hauge, oggetto di un ostracismo sospetto dopo il gol alla Sampdoria di aprile, sia poi stato ceduto in fretta, perché alla lunga la situazione poteva degenerare. Ma poi c'è qualcosa che i tifosi dovrebbero capire: un giocatore a fine contratto è un uomo libero come ogni lavoratore o professionista, stop! Non augureremo il meglio nella carriera a chi lascia il Milan per qualche soldo in più, come Chala, o per chi decide addirittura di andare via per qualche soldo in meno, come Donnarumma. Rinnovare con una società, tuttavia, è diritto di un calciatore, ma non è un obbligo. Anche il Barcellona ha perso il grandissimo Messi gratis senza riuscire a trattenerlo. Rassegnamoci, dunque, e che la società lavori per riuscire ad ingaggiare più sostituti possibile all'altezza dei partenti.

Daniel Maldini è nella lista Champions per cui, considerando che Messias è un giocatore che gioca o può giocare largo, le porte per un impiego del ragazzo come mezza ala non sono chiuse. Le prime due amichevoli hanno detto che Maldini III è portato per quel ruolo e sono convinto che il lancio in orbita sia stato preso in considerazione. Occorrerà il coraggio di farlo... sì, il gusto del rischio, ancora il gusto del rischio, sempre il gusto del rischio, se calcolato. Lo troveranno? A me il ragazzo non dispiace, nome importante a parte, però non decido io e, quindi, posso solo augurarmi di vederlo su un campo leggendario, come Anfield Road. 

Pioli ha iniziato bene, soprattutto nel sistemare la difesa e, se fossi in lui, rimarrei molto sul pezzo in quel reparto. Le grandi squadre si costruiscono partendo dalla difesa e deve stare attento ai ritardi di Saelemaekers nel rientrare, come contro il Cagliari. Il tecnico ha superato lo scoglio storico del secondo anno nella stessa società, con molte difficoltà visto il brutto finale dello scorso anno, ma lo ha superato portando a termine la mission societaria. Ora è tutto in gran parte nelle sue mani.