Per sconfiggere il nemico bisogna almeno conoscerlo. Una frase talmente elementare che sono andato a controllare se qualche persona, più intelligente ed esperta di me, l'avesse pronunciata abbinandola alla guerra in generale. Verificare che ciò non sia accaduto, rafforza la mia convinzione di quanta superficialità accompagni un argomento così grave e drammatico di cui non si riesce a rinunciare: LA GUERRA.
Ad un anno di distanza dall'invasione Russa all'Ucraina, appare fin troppo evidente quanto il modo di agire e le strategie messe in campo dai paesi europei, che pensano di agire in difesa degli invasi, non solo non abbiano avuto alcuna influenza positiva, ma al contrario, abbiano inasprito il conflitto, trasformandolo in tutt'altro.
Oggi non è solo difficile vederne la conclusione, ma specialmente diventa complesso credere che possa essere possibile difendere l'integrità territoriale ucraina. Oggi il finale appare ben peggiore di quello che si poteva ottenere, senza distruzioni e morte.

Cosa ci racconteranno i "paladini della guerra", se ciò si concretizzasse? Non si è voluto fare il minimo sforzo, per capire le motivazioni che hanno spinto Putin a questa, che chiamiamo "follia", ma che viceversa è stata pianificata fin dal 2014. Si è volutamente evitato di analizzare a quale scenario si sarebbe andati incontro. Eppure non sono mancati gli avvertimenti, ad incominciare da Orsini, antipatico a molti, ma fin troppo esplicito nel delineare lo scenario. Tutto era fin troppo chiaro, ma si è ugualmente preferito assecondare l'America, contribuire ad una escalation militare che sta distruggendo l'Ucraina e, per bene che possa andare, ne ridurrà drasticamente il territorio e le risorse economiche.
Se l'idea era quella di destabilizzare la Grande Russia, portandola ad abbracciare il modello consumistico occidentale, l'effetto è stato inverso, il popolo si è compattato intorno al suo "Zar" e i "falchi russi" hanno riproposto concetti che speravamo dimenticati, contro il nemico di sempre, l'America, ma anche allontanando l'Europa, da ogni possibilità di intraprendere un percorso comune.

L'Europa non ha minimamente capito, per quanto Putin lo avesse detto e scritto, che l'Ucraina doveva restare neutrale, per il solo fatto che i suoi confini sono troppo vicini a Mosca.
Una richiesta esagerata? Probabilmente sì, ma non diversa da quando i Russi volevano installare i missili a Cuba e l'opposizione di Kennedy, con il blocco navale, portò il mondo ad un passo dal conflitto mondiale.
Putin ha invaso l'Ucraina convinto che Zelensky scappasse e che l'esercito non si sarebbe opposto al cambio di regime. Uno sbaglio GRAVE, che ha precluso ogni via diplomatica, ma che l'Europa ha gestito nel peggiore dei modi, alimentando giorno dopo giorno, guerra e tensioni. L'entrata dei paesi Scandinavi nella NATO, il sabotaggio al gasdotto, l'invio di armi, le sanzioni economiche, la chiusura degli spazi aerei, fino a vietare agli atleti, anche con handicap, di partecipare ad ogni competizione.
La volontà di allontanare la Russia dai rapporti commerciali con l'Europa, per favorire l'America, ha indirizzato ad inasprire ogni rapporto, a prescindere dall'esito del conflitto.
La cosa avvilente è che facciamo finta di non capire i motivi di questo conflitto. Non sappiamo che per quanto atroce, è una guerra che i Russi cercano di combattere quasi con prudenza.
Volete dei dati ben più atroci? I Cecenia, resero al suolo tutto il territorio con bombardamenti aerei a tappeto. I civili morti furono 250 Mila, a fronte di 80 Mila guerriglieri separatisti. Ma a chi interessava della Cecenia? Perchè anche le vite umane vengono catalogate. Chiedete a curdi, palestinesi, siriani e moltissimi altri, per trovare conferma. I russi hanno aspettato quasi sei mesi, nella speranza di una pace, prima di distruggere tutte le infrastrutture, ce ne siamo accorti? Per salvare l'Ucraina, più delle armi, serve una DIPLOMAZIA in grado di dare risposte certe, non assecondata alle esigenze americane che poco combaciano con quelle Europee.

Questo conflitto in questo lungo anno, di morte e distruzione, ha preso tutt'altra forma. Ora sono in gioco problematiche ben più grandi rispetto all'autonomia di territori di cui non si conoscevano neppure i nomi. Oggi è America contro Russia, ma il mondo è totalmente diverso da quello della "guerra fredda". Africa ed Asia non son sono più le cenerentole del Mondo e pretendono di essere considerate, mentre l'Europa sempre più isolata, incapace di prendere qualsiasi decisione, si troverà a dover affrontare problemi ben più complessi di quelli attuali.

Tutto ciò accade sotto i nostri occhi, ma l'informazione si guarda bene dall'evidenziarlo, così che fa più paura dover rottamare la macchina nel 2035, della GUERRA a pochi chilometri da casa nostra.
Si cambia la storia, si racconta tutt'altro, ma a noi poveri "criceti" basta la "ruota" per correre felici e spensierati.
Se l'Europa non è più al centro al del Mondo, non è difficile comprenderne i motivi.