Il calcio è un sport fantastico, in grado di coinvolgere in piena regola giocatori e spettatori, creando un'atmosfera intrinseca di magia: il nodo su cui ruota la particolarità di questo gioco è l'incredibile quantità di variabili messe a disposizione degli appassionati, ovvero come usava dire il nostro caro zio Beppe Bergomi "il calcio è strano Fabio" rivolgendosi al proprio celebre compagno di avventure, in cui per l'appunto non sai mai cosa aspettarti dai minuti che separano quel preciso istante al momento del triplice fischio finale.

Spesso si definiscono eventi clamorosi, quelle azioni che lasciano gli spettatori con il fiato sospeso, nella ricerca del comprendere se ciò che stanno ammirando sia parte del reale o faccia riferimento ad una dimensione relativa alla propria immaginazione: basterebbe riavvolgere il nastro alla precedente finale di Champions League, un evento più che degno di rimanere impresso nelle pagine della storia del calcio, per rivedere nella mente le assurde papere compiute dall'estremo difensore dei reds Loris Karius, abbandonato al peggiore epilogo della stagione, quello che grava sul peso delle sue ingenti responsabilità.

Fortunatamente questo appellativo conserva una propria caratteristica universale, trovando il proprio posto anche in occasioni meno drammatiche di quella rievocata in precedenza: è il caso specifico di un ragazzo di 23 anni polacco da poco sbarcato nel nostro campionato; si tratta di Krzysztof Piątek (Piontek secondo la corretta pronuncia) , gioiello assoluto della Genova rossoblù, in grado di mandare in visibilio i propri tifosi con ben 7 reti realizzate in questo primordiale inizio di stagione, record considerando l'annata precedente, e delle quali peraltro è da segnalare lo splendido poker messo a segno in soli 40 minuti contro il Lecce in Coppa Italia (tutte su azione).

Alto 183 centimetri, questo giovane ragazzo arrivato dal KS Cracovia, formazione militante nella massima serie polacca, si configura nelle qualità esatte dell'attaccante classico, ovvero di quelli con la maglia numero 9 sulle spalle e con il fiuto del goal scritto nel dna, da considerarsi un vero incubo per le difese; forse non è una coincidenza che abbia segnato più di Higuain, Icardi e Ronaldo messi insieme in queste prime 3 giornate di serie A (2 per lui, considerando che ha saltato la prima, causa rinvio), ma ciò è frutto soprattutto della sua notevole freddezza sotto porta; magari da qui alla fine dell'annata i centravanti argentini ed il loro collega portoghese metteranno a segno il doppio delle sue marcature, ma guai a sotto valutarlo, se non si vuol compromettere l'inviolabilità del proprio portiere.

Che possa diventare davvero lui la punta rivelazione di questa nuova stagione?

Probabilmente è ancora troppo presto per azzardarlo, ma dall'affascinante nube d'incertezza che governa questo sport, il quale come sempre non smette di lasciarci sognare, si lascia intendere una direzione tutt'altro che ambigua: il pistolero Piątek, che così ama definirsi, colpirà ancora, con il suo talento carico di adrenalina, del quale non teme le ripercussioni, con le dita già pronte a far esplodere il grilletto.

Le vittime sono però avvisate, e adesso sarà esclusivamente compito loro far fronte a questa nuova ed irresistibile minaccia.