La trasmissione di Report su Calciopoli farà forse più discutere il mondo dei tifosi nel calcio, che altro. Non è emerso alcun complotto contro la Juventus, che per alcuni vive di eccesso di vittimismo, quando spesso è artefice dei propri mali, come la storia recentissima e meno recente ha insegnato.
Ma non è stata certamente l'unica ad aver sbagliato, come ha evidenziato la questione calciopoli, ma è stata l'unica ad essere sanzionata pesantemente perché per motivi occulti, per fughe di notizie, le indagini che riguardavano quasi tutta la SerieA si son bloccate. Ma non è un complotto questo per punire la Juve. Più che altro un mezzo per salvarsi alla buona cogliendo la palla al balzo e prendendo due piccioni con una fava.
Ed oggi ci troviamo nuovamente a commentare e vivere una situazione con mezza SeriA sotto indagine, anche se per una questione diversa, ma che mina sostanzialmente sempre lo stesso pilastro fondamentale, la lealtà sportiva. Sì, gli scudetti si vincono in campo, ma bisogna vedere come. E non è una cosa da poco! Giusto revocare quelli della Juventus, che ancora oggi rivendica in modo incredibile, come giusto sarebbe veder realizzato un mero atto di galanteria sportiva da parte dell'Inter, rinunciare allo scudetto assegnato in quella triste vicenda, affinché non venga assegnato a nessuno.
La prima pietra chi può evitare di scagliarla? Chi poco, chi tanto, qualcosa di suo lo ha fatto, perchè così facevano tutti. Fatti non più processabili, fatti prescritti, ma che continuano a lasciare il segno, una cicatrice che non si cicatrizza. Le parole del magistrato Lepore dovrebbero far riflettere. Quando dice che andando a vedere le partite allo stadio non sa se quello che vede sia vero o meno. Calcio corrotto, o pulito? Il dubbio logora!
Calciopoli è stato un qualcosa di tremendo, enorme, agghiacciante, eppure la vittoria dei Mondiale, grande distrazione, ha funzionato limitatamente, perchè a furia di nascondere la polvere sotto il tappeto, questa dilagava ovunque. Un po' come successo con l'Europeo, poi i malanni son venuti fuori lo stesso, a prescindere dall'auto contemplazione e del considerarsi i migliori dell'Universo. Perdere o compromettere la fede nel calcio, una sorta di religione moderna, significa distruggere una delle poche cose belle rimaste in questo Paese. E non siamo lontani.

Quando si ha troppo, si pecca di ingordigia e le indigestioni possono essere bestiali, con effetti collaterali indomabili.
Giusta e sacrosanta sarebbe la restituzione dello scudetto contestato da parte dell'Inter, lo si faccia a prescindere dai termini di prescrizione, è una questione morale, come giusto e sacrosanto sarebbe che dalle parti del mondo juventino la finissero una volte per tutte di recriminare i due scudetti tolti.