Mario Camerini dirige nel 1952 un film, uno dei pochissimi seriosi, sul mondo del calcio, un drammone con protagonisti Cosetta Greco e Raf Vallone, di passione, corruzione e riscatto che era intitolato 'Gli eroi della Domenica'.
Da quel film probabilmente si è mutuato il ricorrente termine di Eroe della Domenica, anche se partita è stata di sabato, determinante per un certo risultato oppure una impresa storica. 

E sicuramente per la Dea, nel suo incontro alla 25esima giornata con il Sassuolo Marco Carnesecchi che ovviamente non c'entra nulla con le tre motivazioni prima citate, passerà alla storia della Dea come un portiere capace di parare due rigori in successione contro un Pinamonti che non è che proprio li tiri così male come spesso succede per le parate dei portieri in questo fondamentale.
Pinamonti cerca la conclusione con decisione prima alla sinistra e poi alla destra del portiere ed è sicuramente bravo il portierone orobico, che Pinamonti però lo conosce bene per vecchie militanze comuni, a negargli la porta per due volte.
Non è poi certo facile sicuramente mantenere la concentrazione dopo aver parato un rigore e vederselo riproporre per un improvvido comportamento di un compagno di squadra, Kolasimac, che entra anzitempo in area toccando il pallone.

Quindi si può dire che la Dea oltre ad un gioco scintillante con qualche se e qualche ma di cui parlo in seguito ha trovato, un sostituto di Musso, mica uno qualsiasi, che per me ha un grande avvenire vista la sua giovanissima età per il suo ruolo molto longevo solitamente.
Il formidabile Marco infatti salva ancora la sua squadra con una parata di puro istinto su una botta del brasiliano Henrique che aggancia una palla mal gestita dalla difesa atalantina su corner e a pochi passi la spara a rete. Si oppone alla grande Carnesecchi che manda la palla a sbattere sul palo ed è pure fortunato che lo stesso Henrique non riesce ad arrivare per una comoda ribattuta facendosi scavalcare dalla stessa.

Dionisi, che ha un grande bisogno di punti, schiera un 451 piuttosto prudente con una squadra molto giovane. A parte il veterano Consigli il più vecchio dei giocatori di movimento è il 25enne Laurienté. Non ha Berardi e questo rappresenterà poi sui rigori di cui il giocatore è quasi infallibile esecutore, un motivo in più di rammarico per una partita globalmente piuttosto sfortunata per il Sassuolo che riceve un passivo al di là dei suoi demeriti.
Gasperini d'altro canto modifica ancora una volta il suo assetto, lasciando fuori Scamacca e quindi gioca praticamente senza una punta centrale e con Pasalic rispolvera un ruolo di falso nove dove però il croato è chiamato anche alla impostazione svolgendo complessivamente una partita superba.
Quindi il suo schieramento 3223 ricorda un poco i movimenti di Guardiola con il suo City, dove però i due mediani arretrati, uno straordinario Ederson, implacabile rubapalloni e presente ovunque, agiscono da veri mediani e con Kopmeiners comunque sempre pronto sugli inserimenti offensivi.
Davanti stazionano, preferibilmente a sinistra, De Katelaere e Miranchuk a destra. I due si aprono spesso per permettere il rimorchio di Pasalic. Funzionano benissimo nelle due fasi anche le catene, a destra con l'ormai titolarissimo Holm, letale nelle sue percussioni e soprattutto sui cross, infaticabile cursore destro con il russo e Scalvini, altra partita maiuscola di questo ventenne che gioca come un veterano.
Purtroppo questa volta Scalvini sporca un poco la sua grande esibizione con un ingenuo fallo di mano su un cross di un Sassuolo che trova campo nel finale e non solo sull'episodio del doppio rigore.
A sinistra giostrano un CDK con tocchi e movimenti di pura classe e genialità in una continuità stupefacente in confronto al pallido giocatore del Milan, un instancabile Zappacosta che va pure spesso al tiro e il roccioso Kolasinac che con Djimsiti e Scalvini sta sempre più confermando di formare un trio difensivo di tutto rispetto. 

La Dea va infatti in una piuttosto inspiegabile uscita collettiva dalla partita dopo un dominio assoluto di bel gioco per circa 30 minuti.
Forse le tre occasioni da gol solo dopo pochi minuti con Holm che manca banalmente una conclusione non cercando il colpo di testa e successivamente con Zappacosta e Miranchuk, la fanno apparire troppo bella e quindi sentirsi al sicuro.
Non regge infatti il sistema difensivo di Dionisi letteralmente ubriacato dal ritmo e dai movimenti dei 5 creatori di gioco atalantini pure supportati sulle fasce da Holm e Zappacosta.
Pedersen e Doig tengono a malapena sulle due catene atalantine poco aiutati da Bajrami e Laurentié e l'arretramento di Lipani lascia troppo scoperto il centrocampo con Henrique e Thorstvedt letteralmente surclassati dal gioco armonico, veloce e compatto della Dea.

E comunque è calcio di altissima qualità contro il quale sarà proprio da vedere che cosa potrà succedere nel periodo di ferro che attende prossimamente l'Atalanta contro Milan, Inter, Bologna e Juve.
Dopo questo periodo la Dea straripante anche se per per soli 30 minuti poco più poco meno avrà sicuramente una sua più precisa dimensione.
Il gol del vantaggio è un classico in velocità e tecnica della Dea attuale. E' il solito Ederson a rubare palla e a innescare Pasalic molto arretrato. La palla viaggia a velocità altissima da CDK a Miranchuk e appoggio su Holm che fa un cross intelligente scegliendo addirittura tra Kopmeijners e lo stesso russo piombati in area. Palla precisa a Miranchuk che va al tiro. Smanaccia in qualche modo Consigli con un intervento non proprio brillante, ma avrà modo di riscattarsi in seguito. Irrompe Pasalic che aveva seguito l'azione e che, in posizione da centravanti, insacca.

Qui la Dea, dominatrice pensa di aver chiuso la partita e nonostante gli urlacci del Gasp cala molto di ritmo e permette al Sassuolo di guadagnare metri e di rendersi pericoloso per un più che giusto pareggio cercato con buone azioni e sfiorato come detto oppure mancato per le prodezze del nostro “Eroe della Domenica”. Non sembra scuotersi la Dea nemmeno alla ripresa e, spronato da uno scatenato Dionisi a bordo campo, il Sassuolo si fa sotto pericolosamente. Tra lui e il Gasp non so proprio chi urla di più.

La Dea cerca di ritrovare il ritmo perso. Pasalic, Zappacosta e Kopmejners hanno buone occasioni sprecate o respinte da un ottimo Consigli su poco più che ripartenze concesse dagli emiliani, e proprio mentre il Sassuolo spende il massimo delle sue energie alla ricerca del pareggio, pure aspettando cambi previsti da Dionisi per incrementarne la valenza, prende il secondo gol. E questo gol nasce da un capolavoro di CDK che con un velo geniale, fintando il tocco di palla, lancia Kolasinac in percussione scoprendo totalmente la difesa emiliana.

Queste cose le faceva Rivera per chi non lo avesse mai visto giocare. La palla torna a viaggiare rapida su Miranchuk e poi a Holm puntuale in cross perfetto che trova Kopmejiners che chiude di piattone alto imparabile per Consigli. Praticamente questo è gameover per l'infuriato e sconsolato Dionisi. Ma contro certe giocate ragion non vale senza alcun riferimento alla fortuna.
Dionisi cambia tutto quello che può e pure Gasperini gestisce le sue risorse. Trova un terzo gol fortunoso con Bakker il cui tiro viene deviato da uno stralunato Pedersen.
Anche qui c'è lo zampino del belga che con un tocco alla Muriel dà il via all'azione. Il colombiano in uscita viene ricordato con molto calore dagli striscioni dei tifosi della Curva Nord insieme allo sfortunato giovane attaccante Federico Pisani a lui intitolata.
Il tocco di rara eleganza manda la palla a Scalvini in rapido appoggio a Bakker che tira e trova la deviazione del norvegese.

Proprio in finale Consigli si supera su una conclusione di un vivacissimo Scamacca che cerca di recuperare la titolarità con Gasp, cosa non facilissima. Anche qui altra perla di Pasalic che quasi in un no look pesca il centravanti in area. E' un buon movimento il suo accompagnato da un tiro a botta sicura che Consigli sventa alla grande.

Si vedono spezzoni di Hien e El Bilal due acquisti che verranno utili. Si è vista una Dea un po' troppo a due facce contro un Sassuolo. Troppo sicura e un poco narcisista dopo 30 minuti di alta qualità. Riprende con fatica i suoi ritmi e chiude con un punteggio troppo severo per gli emiliani che sono stati in partita fino al secondo gol degli atalantini. Settima vittoria consecutiva per Gasperini che quest'anno ha forse la squadra più forte in assoluto della sua lunga gestione.
Ederson Kopmeijners Pasalic CDK e Miranchuk sono un quintetto di alto livello che mai c'è stato, a mio avviso, in tale contemporaneità. Oggi non giocava Ruggeri. Toloi rientrerà a breve. Holm è un acquisto azzeccatissimo che ha mandato Hateboer in panca. El Bilal è tutto da scoprire, Scamacca è in ascesa. Scalvini è una sicurezza.
Insomma dove può arrivare questa Dea? La frenano ancora incomprensibili cali e su questo il fumino e geniale tecnico dovrà ancora molto lavorare per gareggiare a livelli ancora più alti.