Premetto che qualsiasi sia l'esito del campo, questo mio articoletto non è fatto di sensazioni ed emozioni, ma di registrazione di atteggiamenti veramente imbarazzanti di società a noi sempre molto care: Napoli e Juve.
Con l'Inter la rivalità è netta, severa, specialmente dopo Calciopoli.
Ma c'è una certa onestà in questa rivalità. Del resto siamo espressione di Milano, una Milano certamente eterogenea nei pregi e nei vizi. La simpatica macchietta di Inzaghi che fra poco ci manca che dica: "eh, se Caldirola fosse rimasto all'Inter parleremmo di un'altra partita" alla stregua di tutte le sue fallimentari dichiarazione da comunicazione stile Paperino o Calimero.
Ma siamo serenamente tolleranti di fronte a questi atteggiamenti.
Diverso è il registro delle due contendenti dalla simbologia equina. Il Napoli sappiamo che non sa perdere, e sta dimostrando di non sapere nemmeno vincere, però nei lamenti e o le polemiche del quasi nulla, è maestra da sempre. Gode di un credito da parte di certo giornalismo anti nord e di coloro che più sportivamente parlando, sono forse annoiati dal corso scontato di tanti campionati ad appannaggio delle formazioni più importanti (non per errore, ma perché lo sono...).
Il principio però non deve travalicare la decenza. Spalletti che si lamenta di un giallo (giusto da dare) a Leao, dopo essere stato graziato di due rigori, a causa del "non funzionamento del Var", è paradossale e solo della cattiva informazione può esaltare certe frasi e affossare delle realtà oggettive.
 Ma qui siamo ancora all'interno di registro dico ancora accettabile. È incomprensibile invece la lettura così accondiscendente dei media nei confronti della Juventus. Qui non è un problema di campo, sul campo i ragazzi bianconeri stanno facendo grandi cose. Riuscire compatti ad essere attivi su tre fronti aperti, con tutto ancora da giocarsi nonostante una penalizzazione è degna di rispetto. Come quel rispetto che gli era dovuto dopo che dalla serie B sono riusciti a tornare a rappresentarci in Europa fino alla finale di Champions quando gli altri si disperdevano tra debiti e cambi di società.
Ma se si viene a determinare che dall'affaire Ronaldo in poi si sia arrivata ad una nuova denuncia molteplice da parte di procure e organi sportivi, con un oggettivo fuggi fuggi notte tempo di un intero CDA, non ci venga nessuno a raccontare patetiche giustificazioni o indorare la pillola tra cavilli procedurali e rimescolamenti di carte del 2006, perché questa pagina 2023 dai risultati incerti per ragioni contabili, non differisce o esula invece minimamente dal principio di lealtà.
Che non è legalità, liceità, ma LEALTÀ.
Noi siamo gente di sport.