La storia recente del Milan non sta insegnando nulla, a nessuno. Non basta a noi tifosi arrivare al Derby, la partita delle partite, con 19 punti di ritardo frutto di una stagione vergognosa, ci toccano pure le tristemente previste follie tattiche e di formazione che si rincorrono nelle ultimissime sulla stracittadina.

Tre dei più freschi, significativi, e soprattutto nuovi profili delle due sessioni di mercato, partiranno molto probabilmente dalla panchina: mi riferisco a Rebic, Leao e Kjaer. Questo significa terrore assoluto , garanzia di uno sviluppo di gioco da latte alle ginocchia ed attesa dell’impallinata neroazzurra senza nemmeno fare il tentativo di provare a menare per primi! Un film osceno, già visto mille volte con Montella e Gattuso! Vorrei porre la prima domanda agli Illuminati sul trono dirigenziale : ma ingaggiando Padre Pioli speravate in un atto di coraggio o era più logico pensare di ritrovarsi un discepolo del “prima non le prendiamo”?

Il Rebic visto nel 2020 è un giocatore che, seppure a sprazzi, si è rivelato una spina costante nei fianchi delle difese avversarie: averlo dal primo minuto significherebbe mettere l’Inter quantomeno in una situazione di allerta! Invece dentro Bonaventura e Calhanoglu, ovvero due mozzarelle per le quali i cugini avranno stappato già tre casse di Crug! Il modo più veloce per fare il solletico a qualunque difesa! Ciò che ha dell’incredibile è come certe copie, nemmeno bellissime, di allenatori, si innamorino perdutamente delle supercazzole calcistiche, Suso, Calhanoglu, Rodriguez, Biglia e, per contro, trascurino come un attacco di colera chi può far male, o almeno ha dimostrato di saperlo fare nelle ultime uscite!

Sembra quasi masochismo, una innata volontà di attendere, farsi prendere a schiaffoni, per poi buttare nella mischia i gladiatori quando siamo sotto e quando questi profili non sono in grado, causa mancanza di personalità spiccata, di condurre una rimonta! Questa è gente che si automotiva a reti inviolate, non sono Daniele Massaro o Maurizio Ganz che subentravano e facevano sfracelli, ma agli strateghi de noantri il concetto sfugge e giù di tattica e strategia d’accatto!

Vorrei che si riflettesse su quanto hanno inciso sulle gare Bonaventura o il turco, rispetto ai minuti giocati e quanto lo ha fatto Rebic! E vorrei che quel qualcuno si ponesse quantomeno delle domande sensate!

Non ricordo l’allenatore, probabilmente Zaccheroni e nemmeno l’anno: era un derby in cui arrivavamo sfavoritissimi evidentemente a causa di numerose assenze e di una rosa non eccelsa anche se dieci volte superiore all’attuale: Zac inventò Serginho quinto di centrocampo e fu devastante!

Ad un allenatore non è richiesto di svolgere il compitino per non essere presi a sberle, ma soluzioni tattiche per sorprendere i rivali! Quello che non sta avvenendo da lustri.