Non c'è altro modo che chiamarla così, l'avvelenata di Conte, l'esibizione ai microfoni di Sky dopo il disastroso secondo tempo dell'Inter che consentirà al Dortmund di vincere una partita che nel primo tempo l'Inter aveva dominato in modo meritevole.
Due squadre, due tempi, due mondi diversi che si sono opposti, contrapposti per dare luogo a quella forse fine del sogno Champions che gli interisti coltivavano da tempo. Certo, quello dell'Inter è girone più sfigato, più difficile, ma il Barcellona, il Dortmund di questa edizione Champions sono solo l'ombra di quel Barcellona e Dortmund che hanno fatto scuola di calcio nel mondo. Tanto vi ha messo del suo l'Inter, a partire dalla partita contro lo Slavia Praga. Conte ha attaccato la società, la pianificazione sbagliata, dicendo che sarebbe l'ora che anche i dirigenti ci mettessero la faccia, che giocano sempre gli stessi, che non ha nulla da rimproverare ai propri ragazzi, che si gioca troppo.

Ricordiamo che Conte è un vincente ma che ha chiuso in modo bellicoso le sue pregresse esperienze, il caso Juve e Chelsea insegnano. Finirà così anche con l'Inter? La differenza è che lì ha vinto qualcosa, con l'Inter, al momento si è ancora in fase di costruzione del progetto e ci vuole tempo e pazienza e questa pazienza va cercata e trovata. 

E' vero che si gioca troppo, ma non siamo l'unico campionato in cui si gioca troppo, vedi la Premier, è vero che è stata sbagliata la pianificazione ma dipende da quali fossero le prospettive. L'Inter di quest'anno non è stata costruita per vincere la Champions e il Campionato, ma per migliorarsi rispetto all'anno scorso, e ad oggi i miglioramenti ci sono. Quello che viene in più è oro.
I messaggi inviati alla dirigenza sono stati chiari, in pieno stile Conte e non siamo neanche a metà stagione e queste insofferenze continuano a ripetersi. Da questa Inter non ci si può aspettare di più, resta da capire, cosa è stato promesso a Conte a questo punto, altrimenti non si spiegano questi attacchi contro la dirigenza.