Ho atteso prima di scrivere sull'allontanamento di Maldini e Massara, proprio per non essere condizionato da commenti troppo frettolosi e la morte del Presidentissimo, Silvio Berlusconi, ha solo amplificato quanto il Milan sia stato vincente per lunghissimi anni, quando la splendida formazione RossoNera era costruita per vincere e divertire e non certo, come accade oggi, per trarne guadagno.

La cruda realtà è che la proprietà del Milan non cerca di proporre un calcio sostenibile, cosa per altro giustissima, che abbiamo sposato fin dal giorno del loro arrivo, ma vuole andare oltre, vuole trarre il maggior guadagno possibile, imitando quel modello Red Bull che da più di un decennio rinuncia alle vittorie, ma incrementa costantemente le casse sociali,

Paolo Maldini non condivideva questa strategia, così come era successo per Boban, ma la proprietà, dopo aver toccato con mano la potenzialità di questo Club e constatato quanto si possa guadagnare, ha voluto forzare la mano, sbarazzarsi di una bandiera, troppo ingombrante e contraria alle loro scelte e dare inizio al "reale progetto Red Bird".
Per quanto dolorosa, la scelta di Cardinale è chiara e precisa, senza tentennamenti, incomprensioni o malintesi. Oggi, a fronte di proposte vantaggiose, qualsiasi giocatore del Milan può essere ceduto. Non ci sono quindi incedibili, cosa anche accettabile, ma il tifoso Milanista, vorrebbe almeno la certezza che con l'offerta giusta, anche il Milan fosse in vendita e non in ostaggio di una proprietà americana che vuole trarre guadagno dalla Nostra Storia e Passione.

Sicuramente Moncada è in grado di allestire una squadra competitiva, così come affidarsi a dati statistici non è certamente pericoloso. Se la scelta è di vendere Tonali, Maignan, Kalulu o chi per essi, sapranno come sostituirli, almeno è quello che pensano, ma resta il fatto che dopo un percorso di quattro anni, finalizzato ad una costante risalita, ampiamente premiata da risultati e bilanci, la decisione di allontanare Maldini apre uno scenario totalmente nuovo, dove ciò che preoccupa maggiormente sono gli equilibri interni allo spogliatoio, oltre ad una immagina esterna che viene notevolmente ridimensionata.

La cessione di Tonali è il più classico dei "colpi bassi", ben peggiori di quelli dolorosissimi di Sheva, Kaka, Tiago Silva o Ibra, perchè Sandro è un giovane, il simbolo di un progetto che avevamo sposato, la faccia bella di quel calcio che vogliono stravolgere. Non parlateci di offerta irrifiutabile, perchè non siamo spettatori o tesorieri, ma semplici e modesti TIFOSI.

Tutte le spiegazioni che verranno proposte, oppure i nomi dei sostituti pronti a rendere il Milan più forte e vincente, non cambieranno la nuda e cruda realtà, il Milan per denaro accetta tutto.
Allora il TIFOSO è a un bivio, deve decidere se sostenere il MILAN, come ha sempre fatto, accettando qualsiasi scelta e affidandosi solo ai risultati del campo, oppure prendere le distanze da ciò che apparentemente segna il definitivo allontanamento da quel concetto di calcio a cui abbiamo sempre aspirato, cercando di competere con i Top Club dell'élite europea e mondiale.
Non ho risposte o suggerimenti da dare, ma personalmente non mi sento disponibile a sostenere questo progetto, che non è più finalizzato alla sostenibilità, ma a ben altro. Spero e mi auguro che i tifosi sappiano far sentire tutto il loro dissenso, poichè ad aggravare la situazione c'è un dato che non va trascurato e cioè che per un progetto così complicato serve avere un ALLENATORE in grado di gestire la squadra e lo spogliatoio e le difficoltà che ha avuto Mister Pioli, pur supportato da Maldini, Massara e Ibra, sono sotto i nostri occhi.

Tatarusanu, Mirante, Dest, Bakajoko, Vranchx e Diaz hanno già salutato la compagnia. Ibra si è ritirato e Bennacer sarà indisponibile fino a gennaio del 2024. Sono pronti ai saluti i vari, Rebic, Adlì, Origi, Ballò Tourè, Messias e Salamandra. Considerato che si valutano anche le cessione dei big e che si spera su una offerta per Dekateleare, sono proprio curioso di vedere con quali giocatori Mister Pioli inizierà il ritiro a Milanello del 10 luglio.
Cardinale ha certamente le idee chiare, ma dubito che siano uguali a quelle di Maldini e probabilmente Gazidis era più milanista di Furlani.