BABY LAUTARO - Sono ben 10 i goal segnati in 8 partite dal capitano dell’Inter, Lautaro Martinez. Il Toro è in stato di grazia attualmente ma comunque non indifferente agli scandali attorno a lui. In questi giorni, infatti, l’Argentino è stato condannato ad un risarcimento in denaro dalla Sezione Lavoro del Tribunale di Milano per aver licenziato la loro baby sitter di 27 anni affetta da una grave malattia degenerativa.

BABY SITTER BIG PROBLEMS - Il licenziamento della giovane appare un atto preventivo, visto che dopo il licenziamento, la giovane è morta. Secondo gli inquirenti, proprio durante il periodo di “comporto” della donna, ossia nei giorni di malattia, avrebbe ricevuto l’informativa di licenziamento. Lautaro Martinez e la sua famiglia avrebbero assunto la ragazza per fare da baby sitter alla figlia Nina, e successivamente al figlio Theo, ma solo dopo 8 mesi dall’assunzione, la ragazza Argentina ha iniziato ad avere forti dolori e crampi all’addome e, spinta da Agustina Gandolfo, moglie del calciatore dell’Inter, andó a fare dei controlli medici direttamente in ospedale, al termine dei quali, venne designata come malata terminale. Da lì venne immediatamente ricoverata, per cercare una soluzione che potesse salvarla, e si mise, giustamente, in malattia. La donna, mentre doveva apprendere le conseguenze del terribile malore, si è vista recapitare il licenziamento da parte della famiglia Martinez che motivava la richiesta con il fatto che avesse sforato il tetto massimo previsto per le assenze di malattia.
A quel punto, poco prima di passare a miglior vita, la ragazza si sarebbe rivolta ad uno studio legale, affinché tutelasse i suoi interessi anche post-mortem e, seppur ci fosse l’intenzione di chiudere la faccenda bonariamente, la vicenda è finita sul tavolo del tribunale che ha dichiarato di ritenere illegittimo il licenziamento poiché la ragazza è stata licenziata 49 giorni dopo la prima assenza, anzichè dopo 67 giorni come previsto dalle norme lavorative Nazionali.
Secondo la sentenza, Lautaro Martinez dovrà pagare le spese legali della famiglia delle ragazza oltre che versare agli stessi una somma pari a 15 mensilità (pare circa 15.000€), tutto questo a titolo di risarcimento.

SALVAGUARDIA DEL TORO - La difesa dell’attaccante Argentino, capitanata da Anthony Macchia, difensore di fiducia del calciatore, ha inviato un testo per, appunto, estromettere il suo assistito da qualsiasi tipo di colpa. Nel testo, il signor Macchia, precisa che sia stata la ragazza a chiedere di essere licenziata poiché voleva poter attingere al Trattamento di Fine Rapporto (TFR) per fare ritorno in Argentina. Lo stesso avvocato ci ha tenuto a precisare come il licenziamento, sia avvenuto 6 mesi prima della sua morte e non per la motivazione citata. Lo stesso Lautaro Martinez, tramite una storia su Instagram, ha voluto scrivere di suo pugno un messaggio diretto alla famiglia della vittima, dichiarando di aver fatto tanto per la ragazza in questione, ma di non accettare che la sua famiglia venga infangata in questo modo.
Nella storia, lo stesso attaccante, fa riferimento anche a come siano stati proprio i Martinez a pagare i biglietti per far si che i familiari potessero stare vicino alla ragazza in fin di vita, aiutando gli stessi anche a trovare un posto in ospedale e una sistemazione per il soggiorno, oltre che convincerli nello stare affianco alla ragazza.
Il messaggio termina con un riferimento alla situazione, definita infamante dal calciatore poiché i familiari avrebbero aspettato che la figlia stesse per morire per poi cercare denaro tramite legali da Lautaro e family con tanto di invito, sempre da parte dell’Argentino, ad andare a lavorare anziché sfruttare queste dinamiche vergognose.
Chi avrà davvero ragione, lo stabilirà chi di dovere, certo è che, da una parte o dall’altra, sfruttare la morte di una persona per guadagnare o risparmiare denaro, è davvero vergognoso.