LA PERDITA DI UN FIGLIO - Molti di voi, probabilmente non lo sanno, ma ogni 90 minuti, un bambino nel Regno Unito muore. Non essendo padre, non immagino minimamente la sensazione che si possa provare ad avere un figlio proprio, figuriamoci a perderlo. I genitori spesso rimangono da soli, immersi nelle loro sofferenze, silenziose e trascurate, con poche speranze e tante difficoltà di superare la tragedia. C'è solo un modo per non vivere all'infinito quel giorno e cercare di dare un nuovo significato alla propria vita ed è condividendo il dolore, cedendo agli altri una piccola quota di quella sofferenza e provare a propria volta a fare altrettanto con gli altri. Proprio pensando a questo tipo di genitori, Rob Allen e Alex Walmsley hanno deciso di fondare il Sands United FC.

L’UNIONE FA LA FORZA - Rob Allen ha 32 anni e purtroppo, sua figlia piccola, Niamh, è deceduta con meno di 40 settimane di vita. Alex Walmsley, invece, è stato ancora più sfortunato e dilaniato, visto che sono ben tre i figli persi, da tre gravidanze diverse con donne diverse, per giunta. I due ragazzi hanno deciso quindi di fondare il Sands United FC, una squadra di calcio amatoriale i cui giocatori sono padri che hanno perso un figlio o comunque una persona molto cara.
Inizialmente, a dire il vero, i due uomini volevano solamente creare una partita di beneficenza per aiutare la Sands, un’associazione che aiuta i genitori dei bambini “non nati”, ma dopo aver visto il successo ottenuto dal progetto e la partita di ben 17 giocatori a cui è stata data l’opportunità di condividere il loro dramma, si sono resi conto che il problema era davvero poco considerato ma ben più grande di quanto potessero immaginare ed hanno cosi deciso di continuare a supportare questo progetto. Il club non gioca solamente a calcio, ma serve per esternare le proprie emozioni e ricevere sostegno reciproco.
In seguito ad una intervista, Walmsley ha dichiarato che il senso dell’esistenza di questa squadra è che il bene di una persona, a volte, viene prima di quello di tutti e, quando sarà necessario, gli altri saranno lì per lui. E allora diventa più facile parlare del proprio dolore quando si è pronti, creare un ambiente familiare in cui la perdita di un figlio non è vista come un argomento tabù, ma qualcosa su cui ci si può aprire senza vergogna, cercando un senso, o un conforto, tutti assieme.

PIACERI E DOVERI - Il Sands United FC oggi conta oltre 30 calciatori e in collaborazione con la charity, vorrebbe diventare un modello da implementare in tutto il Regno Unito e nel mondo. Kieran Wright, 23enne di Northampton, ha dichiarato di sentirsi spronato a vincere perché, oltre a sfogarsi fisicamente e mentalmente, si sente di doverlo fare per i suoi figli, purtroppo deceduti, Casey e Dot. Un po’ come Ross Conian, 36enne di Watford, che si è unito al team di recente, dopo essere stato costretto a dire addio alla figlioletta Norah poche ore dopo la sua nascita, e ora quel nome lo porta inciso sotto il distintivo della squadra, proprio sopra il suo cuore.
Lo stesso ragazzo ha spiegato come sia stato di grande aiuto, per la sua situazione, poter raccontare dei suoi momenti più bui, per poi giocare in memoria dei loro angioletti che non ci sono più. Sky Bet, ha voluto premiare i fautori di questo progetto, coprendo, per i prossimi due anni, il costo del campo di allenamento, il noleggio del campo per sei tornei a 11, 48 nuove divise e 150 ‘pacchetti di cura del lutto' che verranno consegnati agli ospedali di zona. Questi pacchetti contengono oggetti e materiale utile per superare la perdita, concentrandosi sul far ricordare le emozioni e i sentimenti legati alla nascita o alla conoscenza delle persone ora non più in vita.
Per Alex e Rob, invece, l’elenco delle responsabilità è praticamente infinito. I loro compiti includono l'organizzazione di squadre, l'hosting di raccolte fondi per beneficenza e, persino,  la piegatura dei biglietti della lotteria pronti per essere venduti. La loro dedizione alla squadra di calcio e alla bellissima causa che c'è dietro è maestosa.

Certe volte dimentichiamo quando la vita possa essere bella, anche di fronte alle insidie e ai problemi, magari stringendosi vicino ai propri cari, amici o parenti che siano, ed aiutandosi a vicenda a superare anche le situazioni più complicate, perché se è vero che la vita è come una commedia teatrale, allora recitarla al meglio è compito di tutti e con questo articolo, spero che quando pensate di avere una vita inutile e di non fare nulla di buono, vi ricordiate del Sands United, persone che hanno provato sulla loro pelle la mancanza più grande, quella irrimediabile, ma sfruttano il loro dolore trasformandolo in energia, per andare avanti, riprendersi ed aiutare gli altri.