ARENATI - Se penso a Verona mi vengono subito in mente le balconate, Romeo e Giulietta, la maestosa Arena, il Chievoverona di Pellissier e…beh, anche l’Hellas Verona. In questi giorni, gli Scaligeri, non se la passano affatto bene, ma per capire meglio i problemi che affliggono la squadra Veronese, bisogna innanzitutto capire chi è presente all’interno del sistema societario. Partiamo quindi proprio da Maurizio Setti, imprenditore di 61 anni, nato a Carpi e noto già alla cronaca sportiva per una scommessa del 2011 con Albano Guaraldi, ai tempi Presidente del Bologna. Setti, suo vice, scommise un Patek Philippe da 50.000€ puntando tutto sui 50 punti del Bologna, al contrario lo avrebbe regalato lui al Presidente. Cinque giornate, un solo punto. Esonerato Pierpaolo Bisoli, arrivò Stefano Pioli. Morale: il Bologna chiuse a 51 punti. Ecco qui riassunto l’intuito, l’azzardo, il coraggio di Setti. I due, però, si separarono (senza orologio, ma resta la vittoria morale di quella scommessa) e l’imprenditore acquistò il Verona nel 2012. Dopo anni di tira e molla tra Serie A e Serie B, l’Hellas Verona si trova oggi nei guai per bancarotta fraudolenta. 

LOTTA TRA SOCIETÀ - Maurizio Setti, negli anni, è riuscito a farsi tanti amici, ma anche un grande nemico, tale Gabriele Volpi. La lite tra i due imprenditori sta portando a sviluppi clamorosi, tanto che recentemente, appunto, la Procura di Bologna ha emesso un sequestro preventivo di quote di società riconducibili a Setti. A quanto risulta da una prima verifica tale sequestro non coinvolgerebbe direttamente l'Hellas Verona, ma la Star Ball, società della galassia del patron veronese che però detiene le quote della squadra di calcio. E cosa c’entra Volpi? Purtroppo la questione legale si riconduce a due società di proprietà di Setti, la HV7 e la H23, dichiarate fallite su richiesta proprio di Volpi, apparso come unico creditore delle due aziende. Una volta effettuati i vari ricorsi tra Corte d’Appello e Corte di Cassazione, Setti avrebbe spostato la proprietà dell'Hellas da H23 a Star Ball senza pagare quanto dovuto. Nello specifico, il presidente, avrebbe dunque simulato la vendita all'interno del suo stesso gruppo, fatto che sarebbe emerso nell'indagine avviata a seguito di un esposto presentato da Gabriele Volpi. La Procura avrebbe agito sulla base di informazioni preoccupanti e gravi, diffuse dai media, riguardo a una possibile vendita delle azioni dell'Hellas Verona da parte della Star Ball. Parallelamente, è nata un'altra inchiesta chiamata "Cyrano", condotta dalla Procura di Reggio Emilia, che coinvolge 26 persone, tra cui Maurizio Setti, accusate di una presunta frode fiscale da 10 milioni di euro. Nel contesto del Verona Calcio, questa indagine riguarda tre fatture emesse da una società terza quattro anni fa, con un valore totale di circa 50.000 euro.

LA ROSA E IL MERCATO - Per cercare di recuperare liquidità ed evitare guai maggiori, il direttore sportivo Scaligero, Sean Sogliano, ha iniziato a vendere, uno dopo l’altro, tutti i prezzi pregiati di una squadra già abbastanza in difficoltà. A mercato ancora chiuso, Isak Hien è passato all’Atalanta per 8,5 milioni di euro. Qualche giorno dopo anche Siren Diao ha raggiunto Bergamo per circa 1,8 milioni di euro. Nemmeno 48 ore e Filippo Terracciano e Yaya Kallon hanno salutato Verona, il primo ha trovato un accordo con il Milan sulla base di 4,5 milioni di euro, mentre l’attaccante della Sierra Leone si è trasferito a Bari in prestito. Successivamente anche Martin Hongla è passato al Granada per una cifra leggermente inferiore ai 3 milioni di euro. Per concludere, almeno ad oggi, il mercato in uscita, sono partiti anche i pezzi da 90. Cyril Ngonge su tutti, trasferitosi a Napoli per 18 milioni di euro, ma anche Davide Faraoni e Josh Doig, passati rispettivamente a Fiorentina e Sassuolo, il primo in prestito e il secondo per 6 milioni di euro. Più di 40 milioni di euro recuperati, con  3,5 milioni di euro spesi per portarsi a casa Tijjani Noslin, ala ex Fortuna Sittard, e Elayis Tavsan, attaccante ex Nec Nijmegen. Con il passaggio al 4-2-3-1 sono tanti i buchi e le scommesse di questo nuovo Hellas Verona. La fase del centro difesa era abbastanza coperta, poiché già si sapeva della partenza quasi certa di Hien, ma sugli esterni senza Faraoni e Doig resta, al momento, un solo terzino ossia Tchatchoua, seppur lo stesso Cabal sia stato provato a sinistra. A centrocampo Serdar prende la titolarità lasciata da Hongla, ma in sostanza si rimane quasi immutati. L’attacco, invece, è il ruolo dove i dolori sono maggiori. Ngonge segnava tanto ed anche alla manovra Scaligera forniva una grande mano, in attesa di vedere i nuovi acquisti, toccherà ai soliti Milan Djuric e Jordi Mboula provare a salvare il salvabile, ma seppur la speranza sia l’ultima a morire, la situazione è davvero durissima.

LA SPERANZA SALVEZZA - Durissima si, perché il Verona sembra già con un piede in Serie B, a livello teorico peró. Già perché al momento in cui sto producendo questo articolo, l’Hellas Verona si trova si terzultimo, ma a soli 3 punti dal quindicesimo posto. Niente di infattibile sulla carta, soprattutto con le rivali che faticano a decollare. E allora ci si affida nuovamente a quel Marco Baroni capace di fare benissimo già a Lecce, nella speranza di poter ottenere la permanenza nella Serie A, anche se, settimana dopo settimana, sembra difficile già solo riuscire ad ipotizzare un undici titolare, visto che arriva un nuovo rinforzo ogni 3 calciatori in uscita. Magari da qui alla fine, il mercato riuscirà a portare qualche giocatore decisivo per quella salvezza che non sarebbe solo una permanenza tra le squadre Elitarie, ma anche un messaggio forte e chiaro per un eventuale nuovo compratore. A Verona restano titubanti, ma credono nel miracolo sportivo, che sarebbe l’ennesima pagina di gioie e dolori del nostro calcio.