ALI DELL’ENTUSIASMO - Vincenzo Montella nacque a Pomigliano d’Arco, il 18 giugno 1974, crescendo a Castello di Cisterna, nell’entroterra Napoletano. Padre operaio presso l’Alfasud, madre casalinga e tanta voglia di giocare a pallone. A 13 anni si trasferì da solo ad Empoli, dopo una selezione da parte della squadra locale. Nella città Toscana, Montella incontrerà Rita Iannaccone, che diventerà sua moglie e madre del loro figlio Alessio. I due, purtroppo, si separarono nel 2003, ma l’Italiano ritrovó l’amore, sposandosi con Rachele di Fiore nel 2010, avendo altri due figli, Maddalena ed Emanuele. Da calciatore divenne famoso per la sua esultanza, che gli valse la nomina di Aeroplanino, ispirandosi proprio alle movenze dopo il goal. Tornando al calcio giocato, inizia bene segnando diverse reti, ma dopo meno di un anno, si ruppe il perone e, tra un problema e un altro, riesce a tornare in campo soltanto due anni dopo, nel 1994, dove disputerà ben 30 partite, realizzando 17 reti che gli valsero la chiamata al Genoa, in serie B. Qui diede vita all’Aeroplanino, segnando 21 goal nella sua unica stagione con i rossoblu di Genova, dove ottenne anche il suo unico trofeo internazionale, la Coppa Anglo-Italiana vinta a Wembley contro il Port Vale.

A fine anno viene riscattato dall’Empoli che, clamorosamente, l’anno dopo lo vende alla Sampdoria per circa 8,5 miliardi di lire. Debutta in Serie A proprio nel derby contro i suoi ex compagni, dimostrando grande carattere, siglando una doppietta. Rimarrà alla Sampdoria dal 1996 al 1999, giocando un totale di 83 partite, mancando a tanti appuntamenti causa infortuni, ma siglando ben 54 reti, media territicante per un attaccante ai suoi primi 3 anni in Serie A. Nell’estate del 1999, la Roma si accaparra il talento Italiano grazie ad un esborso di 40 miliardi di lire. Vincenzo Montella ripaga subito l’investimento, segnando 4 doppiette nelle prime 4 partite con i giallorossi. Poco dopo, però, arriverà a Roma Gabriel Omar Batistuta, che rilegherà, di fatto, Montella in panchina.

Mai darsi per vinti peró, l’attaccante Italiano anche da riserva si dimostrerà fondamentale, segnando due doppiette a Brescia e Inter ed un goal allo scadere che permetterà alla Roma di pareggiare contro i rivali della Juventus. Il 17 giugno 2001 siglerà il secondo dei tre goal rifilati dalla Roma al Parma, laureandosi cosi, campione di Italia. Nel 2007 la Roma, clamorosamente in lotta per la salvezza, si affiderà a Luciano Spalletti che faticherà ad inserire Vincenzo Montella nel suo gioco, portandolo alla cessione, dopo 8 anni fatti di gioie e dolori, di lacrime di gioia e di tristezza, di 181 partite giocate e 84 goal segnati, Montella vola in Inghilterra. L’Aeroplanino peró non decollerà al Fulham, e farà successivamente ritorno alla Sampdoria prima e alla Roma poi, ma gli anni delle prodezze sono ormai terminati, cosi, il 2 luglio 2009 verrà annunciato il suo ritiro dal calcio giocato e l’affidamento dei giovanissimi della Roma.

ROMA - La classe non è acqua e in un solo anno alla guida della squadra giallorossa, riesce a portarsi a casa la Viareggio Junior Cup del 2010. Solo due anni dopo, a 36 anni, viene promosso alla panchina della prima squadra subito dopo le dimissioni di Claudio Ranieri, diventando il più giovane allenatore di quella Serie A. Inizialmente privo del patentino da allenatore professionista, verrà affiancato da Aurelio Andreazzoli, ma subentra bene nei meccanismi giallorossi, imponendo il suo ritmo partita e portando la Roma al sesto posto in campionato dopo diversi anni disastrosi. Quello stesso anno peró, la Roma vuole ripartire in grande, decidendo di sostituirlo con Luis Enrique, lui appresa la notizia non si oppone, anche perché non avrebbe potuto, e saluta Roma con 7 vittorie in 13 partite, rimanendo nel cuore dei tifosi Capitolini.

CATANIA - Prima dell’inizio del nuovo campionato, si accorda con il Catania, con l’obiettivo di salvare i Siciliani. Complice uno staff di alto livello e un mercato improntato sui giovani e sulla fantasia e l’estro Argentino, Montella crea una vera e propria armata capace di vincere tutti i derby con il Palermo, di battere l’Inter 2-1 e di pareggiare 1-1 con i campioni d’Italia del Milan. A metà girone, il Catania, vuoi anche per i colori sociali del club, viene paragonato al Barcellona di Lionel Messi e Per Guardiola, tanta era l’ammirazione per il giocattolino di Montella. È una squadra veloce, capace di misurarsi con qualsiasi realtà della massima categoria senza mai rinunciare al bel gioco, venendo ricordata ancora oggi come una delle squadre più floride della storia del club Siciliano. Quella stagione, la squadra del Catania terminerà all’undicesimo posto, affermando il record di punti del club in Serie A, 48 punti in una sola stagione, ma il clamore attorno al tecnico è alto e il 4 giugno del 2012 viene trovato un accordo, tra società e tecnico, per l’interruzione del rapporto lavorativo.

FIORENTINA - Andrea Della Valle, l’11 giugno 2012 decide di investire su Vincenzo Montella per riportare la Viola in Europa. A Firenze tutti sono iper positivi, con un mercato che porta Borja Valero e Alberto Aquilani, che si riveleranno l’ossatura di una squadra che svelerà al nostro calcio una nuova ondata di talenti dell’est, valorizzando Stefan Jovetic, Adem Ljalic e Josip Ilicic. La squadra è una delle migliori della stagione nel nostro campionato e concluderà al quarto posto con 70 punti, ottenuti con 21 vittorie. Al termine del campionato, Montella viene insignito del Premio Nazionale Enzo Bearzot, riconoscimento dato al miglior tecnico della stagione della nostra Serie A. Nella stagione seguente perde la finale di Coppa Italia contro il Napoli, arriva fino agli ottavi di finale di Europa League eliminato dalla Juventus e si piazza di nuovo quarto in campionato con 65 punti ottenuti con 19 vittorie. Nell’annata 2014-2015 arriva ancora in semifinale di Coppa Italia e viene battuto, ancora una volta, dalla Juventus, mentre in Europa League ancora semifinale, ancora una sconfitta ma questa volta per mano del Siviglia. Dopo l’ennesimo quarto posto, il tecnico si lascia andare ad affermazioni poco serene, insinuando che senza investimenti di livello, la Fiorentina non riuscirà mai a fare meglio di quanto fatto ad oggi. Dalla proprietà Viola, purtroppo, non ottiene ulteriori investimenti, ma il licenziamento per comportamenti scorretti contro il club.

SAMPDORIA - Il 15 novembre 2015 subentra, peró, a Walter Zenga, alla guida della Sampdoria. La stagione si rivelerà abbastanza complicata, con una Sampdoria incapace di lottare per grandi obiettivi che si ritroverà amalgamata nella lotta salvezza, ottenendo la permanenza in Serie A alla penultima giornata. Dopo 26 partite e solo 6 vittorie, club e manager decidono di accordarsi per separare le loro strade, anche perché per Vincenzo Montella, all’orizzonte c’è una Big del nostro calcio.

MILAN - A fine giugno 2016, il Milan annuncia l’ingaggio di Montella come nuovo allenatore della prima squadra. Il Milan di Montella non è riuscito a valorizzare le potenzialità di una squadra costata in estate ben 194 milioni di euro. Una formazione evanescente e al disotto delle attese rispetto al dispendioso progetto della nuova proprietà cinese. Insomma, un autentico flop con 9.7 milioni spesi per punto  conquistato. L’ Aeroplanino dimostra di aver dimenticato come si decolla con i suoi ragazzi mai in grado di spiccare il volo e di trovare la giusta quadra. Dal 4-3-3 al 3-5-2 al 4-4-2 , alle mezze ali Bonaventura e Suso fino ai dissapori interni, l’aereo ha sbagliato rotta col pilota, ora, fuori, seppur con un mega stipendio a consolarlo, dalla cabina di comando. Il 27 novembre 2017, dopo il pareggio con il Torino in casa e con la squadra ferma al settimo posto, viene esonerato per scelta tecnica e sostituto da Gennaro Gattuso. Per il Milan di Montella e Bonucci, 52 partite e solo 24 vittorie.

SIVIGLIA - Il 30 dicembre dello stesso anno, viene nominato nuovo allenatore del Siviglia.  Il suo Siviglia viaggia su due linee opposte, malissimo in campionato e da sogno in Champions League e Copa del Rey. In Coppa Nazionale arriva in finale, dopo aver eliminato Cadice e Atletico Madrid, mentre in Champions elimina il Manchester United di Josè Mourinho, portando il club Andaluso alla sua seconda storica conquista dei quarti di Champions League, dove affronteranno l’eliminazione per mano del Bayern Monaco. Il tecnico di Pomigliano d’Arco ha optato, sin da subito per un 4-2-3-1; è stato provato pure il 4-3-3, ma senza ottenere gli stessi risultati del primo modulo. In porta gioca Sergio Rico. In difesa, i centrali sono: Lenglet e Kjær, mentre Pareja è alle prese con un infortunio, con Mercado che può giocare sia come centrale che come terzino destro; in quel ruolo trovano spazio pure Corchia, Layun e Jesus Navas (sua invenzione); mentre a sinistra il titolare è Escudero, con Carole come sostituto. A centrocampo Banega e N’Zonzi sono intoccabili, mentre Roque Mesa, Geis e Pizarro sono i ricambi. Sulla linea dei trequartisti trovano spazio Sarabia, Vazquez e Correa, con Nolito e Jesus Navas pronti a dare il cambio. In attacco il titolare è Muriel, con Ben Yedder e Sandro Ramirez come riserve. I punti di forza della sua squadra sono i terzini impiegati a tutto campo, la forte capacità nel gioco aereo e la costante pressione ai danni dell’avversario, male la gestione dei contropiedi subiti. Il finale di stagione da horror, con il 5-0 rifilato dal Barcellona in finale di Coppa del Rey e con il rischio di qualificarsi all’Europa l’anno successivo, dato l’ottavo posto ottenuto con 5 vittorie in 17 partite, Vincenzo Montella viene esonerato.

ADANA DEMIRSPOR - Nel 2019 ritorna sulla panchina della Fiorentina, in sostituzione del dimissionario Stefano Pioli. Rimarrà a Firenze per circa un anno, siglando solo 4 vittorie in 24 partite, portando la Fiorentina a lottare per la salvezza ottenuta grazie ad un biscottone con il Genoa all’ultima giornata. La squadra appare sconnessa, priva di identità e di profili volenterosi di far bene, tanto che poco prima di Natale, viene licenziato. Rimarrà fermo ben due anni, prima di firmare nel 2021 con l’Adana Demirspor, club neopromosso nella Superlig Turca, nella quale troverà anche Mario Balotelli. A fine anno riuscirà ad ottenere il nono posto e, l’anno successivo arriverà addirittura quarto riportando la squadra in Conference League. I diverbi alla base della sua gestione dello spogliatoio peró, gli costeranno molto caro, e dopo una sorta di ammutinamento, il 13 giugno 2023 decide felicemente di abbandonare il club Turco nonostante le 37 vittorie in 71 partite giocate.

TURCHIA - Vincenzo Montella è un allenatore a cui piace cambiare le carte in tavola, cosi, il 21 settembre 2023 diventa CT della nazionale Turca, firmando un contratto triennale con l’obiettivo di far bene sia agli Europei che ai Mondiali con la sua nuova squadra. Esordisce con una vittoria per 1-0 contro la Croazia di Modric e compagni e qualche giorno dopo, con la vittoria per 4-0 contro la Lettonia, riporta la Turchia agli Europei, ottenendo di diritto la qualificazione alla competizione del 2024 con ben due turni di anticipo.

SPIRITO D’ADATTAMENTO - Tanti allenatori con un vissuto simile, soprattutto in panchina, oggi li potremmo trovare tranquillamente a fare i commentatori per qualche emittente sportiva, abbandonando il campo con poche soddisfazioni. Gli schiaffi morali presi dopo le migliaia di sostituzioni, dovute spesso a nomi più altisonanti che, di fatto, non hanno portato risultati migliori come Luis Enrique a Roma o Gattuso al Milan, avrebbero demoralizzato chiunque, ma non lui. Una delle qualità di Vincenzo Montella come allenatore è sempre stata quella di lavorare con ciò che ha, adattando giocatori al suo stile di gioco o disegnando, appositamente, con i “pennarelli” che poteva trovarsi di fronte. A tal proposito, basti pensare che all’Adana Demirspor, oltre a Mario Balotelli, arrivó anche il fratello Enock, che pochi mesi prima faceva il concorrente al Grande Fratello Vip, tutto ciò in una neopromossa che nel giro di due anni seppe ritornare in Europa. Seppur siano tanti i tecnici Italiani attualmente assunti in giro per il mondo, Vincenzo Montella è forse quello che ha dimostrato più estro e fantasia, inoltre è uno dei pochi a non aver compiuto ancora 50 anni, pur rimettendosi, finalmente, sul binario giusto.