L’attuale "disagio" della Juve arriva dal mercato estivo; e dalle scelte che sono state fatte a livello tecnico in merito ai giocatori da mantenere in organico e a quelli da vendere. La stagione è stata indirizzata sin da quel momento, e adesso se ne cominciano a vedere i primi frutti, perché questo disagio che sta vivendo al momento l'ambiente bianconero, potrebbe essere solo l'inizio di un vero e proprio malessere, sul cui sviluppo si potrebbe aprire qualsiasi scenario, non ultimo quello  di una crisi vera e propria.

Maurizio Sarri nel dopo gara col Sassuolo ha detto in sostanza che se si dovesse preoccupare per un punto in meno (rispetto all’Inter) a dicembre, a marzo si dovrebbe rivolgere ad uno psicologo. Indubbiamente il tecnico bianconero fa bene a smorzare i toni di una polemica che rischia a breve di divampare; ad esempio se arrivasse una sconfitta sabato prossimo all’Olimpico contro la Lazio. E sarebbe una polemica che lo investirebbe in prima persona e lo metterebbe sotto la lente d’ingrandimento sia della critica che della tifoseria bianconera, soprattutto di quella parte che sin dall’inizio non lo voleva sulla panchina della zebra. Sarri nel fare il pompiere dimostra ancora una volta tutta la sua esperienza, ma lui per primo sa bene che se non dovesse vincere né il campionato e né la Champions, verrebbe (con tutti gli onori del caso come fatto per Max Allegri) accompagnato alla porta della Continassa.

Intanto Lionel Messi ha vinto il suo sesto Pallone d'oro; uno in più di CR7. E proprio il fenomeno portoghese è una parte attiva di questo disagio che sta vivendo l'ambiente bianconero. Ronaldo voleva fortemente la vittoria del Pallone d'oro, per tanti motivi. A cominciare dalla rivalità atavica con Messi; poi perché voleva dimostrare di saperlo vincere anche con una squadra diversa dal Real Madrid, ed infine perché in palio non c’era solo il sesto Pallone d'oro (per entrambi), ma in ballo c'è ancora da stabilire chi è il giocatore più forte non solo dell’ultimo decennio ma "di tutti i tempi". Mendes (suo procuratore)  ha già dichiarato che Cristiano Ronaldo è il numero uno della storia del calcio (migliore anche di Pelé e Maradona); ma Jorge (suo padre e procuratore) ha detto che Lionel Messi è il più bravo di tutti i tempi. Per cui la partita è ancora aperta, ma forse, col sesto pallone assegnato a Messi è stata in un certo senso già indirizzata.

Forse soprattutto per questo CR7 ha reagito male alle due famose sostituzioni subite da Sarri in Champions e col Milan,  perché  a livello mediatico lo hanno messo in una posizione di svantaggio sia  rispetto a Messi che agli altri candidati alla vittoria; dal momento che si sono verificate proprio in quel periodo immediatamente precedente alla votazione dei 173 giornalisti che poi con il loro voto lo hanno relegato al terzo posto della classifica finale (dietro a Messi e Van Dijk). Sarri è stato anche criticato per averlo sostituito, e forse a ragione; perché anche se Ronaldo (probabilmente) non avrebbe comunque vinto, di sicuro è stato danneggiato. Infatti si ricorderà che circa un mese prima dell'assegnazione del Pallone d'oro France Football che organizza ed assegna il premio aveva intervistato CR7; e questa intervista, secondo una consuetudine  ormai abbastanza consolidata, avrebbe potuto indirizzare il consenso e i voti a favore del bianconero. Infatti  in passato, perlomeno negli ultimi anni, il giocatore che France Football ha scelto di intervistare e di mettere in copertina (prima della votazione) ha finito quasi sempre per vincere il premio. Per cui se CR7 in un certo senso ha subito un danno, meglio non è andata alla Juve, che se avesse riscontrato la vittoria del suo giocatore ne avrebbe potuto beneficiare sicuramente sia in termini d'immagine che economici (basta pensare al merchandising).

Ma Sarri di recente si è espresso anche su Dybala, dicendo che in futuro sarà di sicuro un candidato al Pallone d'oro; indubbiamente una bella investitura fatta dal tecnico bianconero, che segue anche quella su CR7 che ha definito il centravanti più forte del mondo. Allora c'è una domanda che all'osservatore sorge spontanea: ma come è possibile che col prossimo candidato al Pallone d'oro e col n. 9 più forte del pianeta (senza considerare Higuain) la Juve faccia così tanta fatica a fare goal? E da questa domanda scaturisce l’altra parte attiva del "disagio" che sta vivendo l'ambiente bianconero. Ed inevitabilmente ci si ricollega al mercato estivo e alle scelte tecniche fatte dalla società. Come si ricorderà Dybala era stato già venduto al Manchester United in cambio di Lukaku; poi all'ultimo secondo l'affare è sfumato per colpa dei diritti d'immagine della Joya che ha finito col restare a Torino. E la stessa sorte era toccata ad Higuain, che era stato già messo sul treno con direzione stazione Termini, Roma. A questo punto tutto l'entourage tecnico bianconero, con il pieno appoggio di Maurizio Sarri, ha deciso di accantonare Mandzukic (scelta di cui ancora si ignorano i motivi) e ha deciso di puntare, per quanto riguarda il reparto offensivo bianconero, su CR7, Higuain e Dybala. Ed è questo il peccato originale dell’attuale "disagio" bianconero; perché i tre giocatori, sia a livello tattico che fisico sono male assortiti, e non sono facilmente interscambiabili. In particolare manca un giocatore capace di sostituire CR7; e anche Higuain, come centravanti, non può essere sostituito efficacemente da Dybala perché non ne ha le caratteristiche, sia fisiche che tattiche.

Certo, qualcuno potrebbe obiettare che il problema si potrebbe risolvere  facendoli giocare tutti e tre insieme (ammesso che Sarri decida di fare l'esperimento); ma anche in questo caso l'ago della bilancia è solo e soltanto il Pipita Higuain, che è l'unico centravanti di ruolo presente in squadra. Se manca lui, nessuno può fare il centravanti (nemmeno CR7 perche in quel ruolo non ci ha mai giocato in tutta la sua carriera, e non gli piace nemmeno farlo perché non vuole prendere le botte in area di rigore). E nemmeno Dybala, per quanto detto sopra,  uò giocare al suo posto. Sono questi i motivi che impediscono all’attacco bianconero di decollare come reparto, e che sono la causa più probabile della scarsa prolificità in zona goal. Ad esempio, sarà una coincidenza, ma Ronaldo giocava meglio lo scorso ann, quando aveva al suo fianco Mandzukic, che andava in area a fare a sportellate con i difensori avversari e gli liberava gli spazi sia per il tiro che per gli inserimenti (come del resto accadeva anche nel Real Madrid dove faceva lo stesso lavoro un certo Benzema).

Naturalmente si potrebbe sempre obiettare che nel gioco offensivo dei bianconeri, come in ogni squadra del mondo, influisce anche il contributo dato dai centrocampisti soprattutto in termini di goal; tutto vero. Ma credo che l’involuzione soprattutto nel gioco che sta vivendo in questo momento la squadra bianconera, dipenda in massima parte  dalle caratteristiche fisiche e tattiche dei tre attaccanti citati, che si sposano male, ed impedisce loro di fare i tanti goal che le grandi qualità tecniche di cui dispongono dovrebbero garantire. E di questo inevitabilmente ne soffre in termini di  gioco e di risultati tutta la squadra.

In conclusione credo che il compito che attende Maurizio Sarri sia difficilmente risolvibile; a meno che nel prossimo mercato invernale la Juve non decida di mettere mano al portafogli e di portare alla Continassa un centravanti di valore internazionale, che sia forte fisicamente e sappia giocare soprattutto in area di rigore. Oppure in subordine, non decida di reintegrare in rosa quel gigante generoso che risponde al nome di Mandzukic. Staremo a vedere: chi vivrà, vedrà.