Zvonimir Boban è persona eccellente: non ha mai concesso un centimetro di scuse alle sciagurate scelte rossonere degli ultimi anni. Insieme al buon Maldini è stato tra i pochi non servi a criticare aspramente l'incapacità di Galliani, quando dai più veniva invece incensato come una specie di dono celeste calato dall'Olimpo. Solo questo assunto è più che sufficiente per esprimere la mia più profonda fiducia nelle due leggende rossonere. Vorrei, inoltre, fosse chiaro che ritengo l'edge found Elliott tra i più competenti soggetti finanziari al mondo: non ho mai dubitato della sua capacità di navigare con veterana sicurezza nei meandri dell'economia mondiale.

Quindi? Perché tanti timori, tanti dubbi? Lo stesso Gazidis si è mostrato abilissimo nel risollevare i conti dell'Arsenal e anche il manager sudafricano gode di tutta la mia considerazione. Eppure nonostante il considerevole spiegamento di forze il Milan perde Leonardo e Gattuso in un colpo solo, ingaggia Giampaolo per la panchina e incassa una sfilza umiliante di no: da Conte a Tare, da Marotta a Inzaghi. Questi no sono casuali? Legati ad amori imprescindibili che hanno legato i nomi suddetti ad altre società? Io sono convinto di no. Credo che nessuno che si sia negato al Milan abbia messo in dubbio il fondo Elliott: evidentemente chi si è negato ha dubitato di quello che al giorno d'oggi viene definito il progetto.

Nessuno crede dotato di basi granitiche il piano di resurrezione di chi il Milan se lo è ritrovato tra le mani, molti ci avrebbero creduto se la storia tra Elliott ed il Milan fosse iniziata con la chiara volontà della proprietà di acquisire la società delle 7 Champions. Ma così non è stato sicuramente per colpa di nessuno: il Milan era sull'orlo della retrocessione a tavolino, il fondo doveva rientrare da una montagna di denaro prestati a vuoto. Questa è una storia cominciata con un percorso obbligato: nulla a che fare con un piano pluriennale che preveda forti investimenti tecnici. Ma ecco la sorpresa Zorro. L'arrivo di Boban rappresenta un crack proprio in considerazione della sua risolutezza e determinazione a non aver mai concesso alibi al Milan che è sempre stato e dovrà essere sempre tra le grandissime del calcio. Oggi il lumicino di speranza dei tifosi sta proprio nell'arrivo del grande croato.