Il rigore fallito da Giroud NON è stato il classico epidsodio che ha indirizzato il match, soprattutto se per episodio intendete il caso fortuito, un evento imprevisto e imprevedibile che ha alterato il corso degli eventi. Il rigore, invece, è un duello di abilità fra portiere e difensore che contribuisce, come qualsiasi altra dimostrazione di abilità, a determinare la cifra dei meriti e dei demeriti di ciascuna squadra. Giroud non è stato abbastanza bravo nel battere il rigore e Kobel è stato in gamba nel prenderlo. E' stato merito del Borussia avere il Kobel di ieri sera, mentre è stato un demerito rossonero avere il Giroud di ieri. Quanto detto sopra vale, mutatis mutandis, per il rigore realizzato da Reus ai danni di Maignan.

Edin Terzić ha presentato un Borussia calibrato con la perfezione dell'artigiano di pregio, che conosce le regole dell'arte e le sa applicare con maestria

Il suo 4-4-2 o 4-5-1, a seconda di come vogliamo valutare l'appoggio dato a Fullkrug, diventava con naturalezza il 5-3-2 o 5-4-1 quando i tedeschi indietreggiavano. Poi l'area teutonica si riempiva con 8-9 giocatori nei momenti in cui la pressione avversaria era massima. La conseguenza è che il Dortmund non si è mai dovuto affannare in copertura per recuperare spazi abbandonati, conservando forma e brillantezza fino alla fine, senza peraltro concedere molti spiragli all'avversario.

Passando all'attacco, per tutto il primo tempo Fullkrug e Reus hanno lavorato parecchio da specchietto per le allodole, favorendo le incursioni di frecce come Bynoe-Gittens (che ha costretto l'ingenuo e limitato Calabria al fallo da rigore) e l'indiavolato Malen. E quando Thiaw è uscito infortunato, il risultato era ancora di parità, però Edin Terzić ha affondato il colpo del KO senza alterare gli equilibri dei suoi. Ha inserito il freschissimo e altrettanto indiavolato Adeyemi al posto del meno fresco Malen.

Al netto di un legno per parte (così... tanto per compiacere coloro che contano i pali e le traverse come se fossero gol), il Borussia è apparso sempre un po' più insidioso di quel Milan padrone di casa che avrebbe dovuto far pesare la legge di San Siro al muro giallo del Borussia.

In ogni caso, senza essere stratosferico, il Milan del primo tempo è stato valido e competitivo, perché Pioli si stava attenendo a saggi criteri. Il 4-2-3-1 (o 4-2-1-2-1 con Loftus-Cheek vertice alto rispetto ad Adli e Reijnders) aveva tenuto il confronto contro un ottimo avversario e consentito di pareggiare il rigore di Reus con un'azione personale di Chukwueze. Se mai, e questo va di certo sottolineato, il Milan aveva inseguito troppo gli avversari, stancandosi più di loro, ma il risultato di 1-1 era una buona testa di ponte per dare la scalata alla vittoria nella ripresa.

Il Milan non aveva superato il famoso Ponte di Remagen, ma gli avversari non erano riusciti a farlo saltare.

I problemi sono arrivati nella ripresa. Pioli  è ripartito con una linea mediana ibrida composta da Calabria, Adli, Reijnders e Hernandez, alta a ridosso di Loftus-Cheek. Thiaw e Tomori stavano dietro come tappabuchi. E Thiaw avrebbe pagato il raggio di azione molto ampio che la nuova impostazione richiedeva.

Aprendo una parentesi, ci sono due obiezioni opposte che, ex ante, si sarebbero potute avanzare:

1) a favore di Pioli -> un motivo per rischiare era che il pareggio valeva poco ai fini della qualificazione e mancavano solo 45' alla fine;

2) contro Pioli -> un motivo per NON rischiare era che la sconfitta valeva... niente ai fini della qualificazione e mancavano ancora 45' alla fine.

Ritenendo di dover rischiare, Pioli ha creato la terra di nessuno sulle fasce e il castello di carte è crollato presto. Prima del 10°, Thiaw si è sacrificato come contro la Juventus in un recupero prodigioso sulla fascia di Calabria. Quello sforzo gli è costato un serio infortunio muscolare che ha messo la partita in salita per i rossoneri. La lesione al flessore, infortunio comune fino all'imbarazzo fra i rossoneri, pare sia abbastanza grave.

Il Milan sta giocando quanto tutte le avversarie impegnate nelle Coppe e una simile moria non può essere dovuta al numero eccessivo di impegni. Al Real hanno sostituito il preparatore atletico, mentre al Milan stanno ancora verificando. Le pazze comiche del muto? No, aspettate e riderete di più.

Nel tentativo di salvare il soldato Pioli, come il private Ryan del noto film, già durante la telecronaca si è tentato di far passare l'idea che Pioli non avesse alternative a disposizione. Falso che più falso non si può. Pioli avrebbe potuto far entrare l'esperto Florenzi a destra o il giovane Bartesaghi s sinistra, accentrando Calabria o Hernandez. D'accordo, non erano in serata, ma sempre difensori di ruolo erano o no? 

Invece, che ha combinato il messia selvaggio del calcio? Cosa ha fatto il leader indiscusso del football di avanguardia, il genio creativo del pallone? Ha messo dentro Krunic centrale difensivo, del tutto fuori ruolo e, con ogni probabilità, già con la testa in Turchia per gennaio.

E qui si va in diretta.... il Milan va allo sbando come a Lecce e si sfilaccia definitivamente. Adeyemi, ben supportato dall'altro nuovo entrato Brandt, fa il bello e il cattivo tempo. Decide il match Bynoe Gittens col Borussia in superiorità numerica in attacco e Krunic che non sa se chiudere al centro o marcare chi gli arriva contro da sinistra. Di fronte a tanto correre a vuoto dei compagni, inseguendo farfalle come la vispa Teresa, molla Maignan che ci regala una papera.

Nel finale, visto che Bartesaghi è immaturo per entrare in Champions, motivo per cui gli si è preferita la sicurezza... Krunic, il Milan termina con Chaka Traorè in campo (a 18 anni è sgamatissimo, a differenza del compagno). Entra anche Jovic che prende un legno.

Il famoso ponte di Remagen, gira che ti rigira, è stato usato dal Borussia per fare "o' servizio" ai rossoneri.

La matematica tiene ancora in corsa i rossoneri, che dovranno andare a vincere a Newcastele e sperare che il Borussia abbia voglia di sbattersela per la bella faccia altrui, Tutto può essere, ma la sorte del Diavolo è legata a un allineamento di stelle un po' problematico.

Il problema è un altro ovvero che, nel momento decisivo, quando poteva essere importante anche non perdere qualificando in anticipo il Dortmund, Pioli ha pensato solo ai propri sfizi personali, come dimostrare che Krunic può giocare anche in porta. E così non si va da nessuna parte.

Alla fine, Pioli è riuscito a tirare fuori solo le classiche frasi di circostanza sulla maggiore astuzia degli avversari e così discorrendo. E' roba che non trae più in inganno nessuno. Ha accompagnato il tutto con un'espressione che, forse, voleva sembrare sorridente, ma che sapeva di nervosismo.