Non potrei comunque essere Pioli, perché nonostante l'età ho chioma fluente, invidia di tanti miei compagni di classe con cui ci si rivede in nostalgiche rimpatriate.

L'Eurosfida ha temi tecnici affascinanti. Nonostante le mie critiche al nostro comandante in particolare per i suoi assurdi radicali turnover, discutibili pure numericamente, come dimostrato in altro post, devo dire che Pioli una cosa l'ha fatta benissimo. Non solo penso abbia contribuito, e non poco, alla maturazione del nostro fuoriclasse quasi sicuramente assente almeno per la prima delle due sfide, ma per aver elevato e di parecchio il livello del nostro centrocampo pur con gli stessi uomini. Ha modificato e dato corpo ad un trio di centrocampo che niente ha di meno del trio più forte del campionato, Calha, Barella, Mkhi che incontriamo mercoledì, pure con variante Brozo. Definire meglio la posizione di Krunic, in totale miglioramento geometrico e pure di controllo davanti alla difesa. Tenere Tonali in zona più centrale e di marcatura e spostare avanti Bennacer in posizione di trequartista sono francamente il suo gioiello tattico, messo bene in mostra con la Lazio e che spero confermi mercoledì.
Ci manca il fuoriclasse a sinistra, ovvio, ma Pioli può trovare varianti di attacco più su tutto il fronte, giostrando gli esterni che ha. Pure Origi ha dato qualche segnale di essere più a suo agio a sinistra. Quindi assenza importante, ma non fondamentale, soprattutto in una partita secca anche se c'è un ritorno. E soprattutto non sentirsi orfani del deus ex machina, ma invece incrementare le prestazioni per contenerne la mancanza. 
Le vere finali sono queste che si giocano con testa e cuore.
Non è possibile, retorica da conferenza stampa, dire che quelle che mancano sono tutte finali. Umanamente impossibile. In campo per fortuna non ci vanno i robot, magari fra cent'anni chissà. E allora i ruoli più importanti saranno quelli dei programmatori cibernetici.
L'Inter è una squadra che gioca con schemi prevedibili e ripetitivi, ma devastanti per la forza e l'intensità con cui può applicarli. Fondamentali sono tre presidi, quello sugli esterni e Inzaghi, non essendoci Leao a destra metterà quello che sa spingere di più. Quello centrale sulla classica sponda, a volte incontenibile, della LULA. E qui Krunic è fondamentale, oltre alla nostra coppia difensiva centrale e quello su Calha e i centrali difensivi interisti che, al contrario dei nostri avanzano e bene in palleggio e impostazione e qui Tonali e Bennacer sono fondamentali, insieme con pari importanza a Giroud per tenerli il più indietro possibile. Francamente a livello centrale preferirei più, Thiaw che il Tomori di quest'anno per fornire anche adeguata contraerea agli abili crossatori interisti.
Se manca il portoghese ci vuole inventiva a destra e Diaz è giusto, anche se l'ho visto un poco spento, e Tonali dovrà affiancarlo per tamponare l'incursore interista di sinistra. Ho visto benissimo Saele anche a sinistra, prezioso pure in copertura. Al gioco di forza e un poco teutonico dell'Inter odierna opporrei velocità e fantasia. E comunque Inzaghi la sua gatta da pelare ce l'ha su Hernandez vera mina vagante per il suo gioco di spazi ordinati. Non certo a sinistra il piede un poco ruvido di Rebic. Meglio quasi Origi a sinistra a questo punto. Non solo quindi ottimi quesiti tecnici che i due allenatori svolgeranno sul campo, ma si incontrano anche due squadre in buona tonicità fisica.

Pioli io non potrò mai esserlo, soprattutto perché non mi taglierei mai i capelli, ma un poco di role playing (fa più fino detto in inglese), affiancandomi ai circa 20 milioni di allenatori che ci sono in Italia, penso, anche per gioco, mi sia consentito farlo.
Ruoli chiave? Inter Calha. Milan Giroud, non chiave, essenziale.
Se andiamo in finale è perché ci porta l'uomo che ha più esperienza.