Non amo la violenza, e nemmeno la giustifico, ma spesso è la conseguenza dell'esasperazione che si crea quando si ha la sensazione che il sistema sia corrotto, oppure continuamente condotto verso una persecuzione, nella quale qualsiasi risposta civile non riscontra altro che un impasse, come di un muro di gomma, nel quale si sbatte e si torna sempre al punto di partenza. Vediamo nei regimi totalitari come l'Iran, dove le persone, viste le sopraffazioni e le mistificate regole che governano la società persiana, si ribellano, e spesso senza usare la volenza, ma unicamente usando la protesta civile.
Ma la risposta del regime si afferma nella più bieca soffocazione di ogni richiesta civile, picchiando duro su chiunque non chieda altro se non di esercitare i propri diritti. Per fare ciò, le autorità esibiscono persino un'interpretazione delle leggi (islamiche) basata su presupposti inventati sul momento, e con basi giuridiche che fanno acqua da tutte le parti. Ma come si evince da questo, non c'è nessuna regola o controllo delle regole che possa limitare questo potere di infliggere condanne e pene che in una normale società democratica sarebbero bandite e comunque attenuate da una serie di processi mediatici e di rilevanza sociale, spesso invocando una Costituzione che per prima cosa ha come tutela la libertà individuale, sia di espressione che di diritto sostanziale. E purtroppo, in quel paese martoriato e con un forte sottosviluppo sociale, tanti giovani sono condannati a morte, da tribunali in mano al potere, servo della tirannia!
Mi viene in mente quello che diceva San Tommaso D'Aquino, noto pensatore medievale, il quale sul diritto di resistenza asseriva che nei momenti peggiori, nei quali il tiranno esercita senza controllo il suo potere, ogni essere umano ha il diritto di uccidere il tiranno. Questo perché seppure Dio sia la risposta del cristiano alle ingiustizie, il cristiano ha il diritto, in una situazione disperata, di potersi difendere, persino con atti estremi. 

Se guardiamo nel mondo, ci sono più regimi totalitari che democrazie, sia governate da stati a forma repubblicana, che da monarchie costituzionali. In questi casi, sovviene innanzitutto la questione religiosa. Dove uno stato si libera della confessionalità, ed assume come principio la laicità dell'ordinamento giuridico e statale, si avvia verso una stagione sociale piena di libertà riconosciute e tra queste, anche il diritto non seguire nessuna prassi religiosa. Quando invece la religione la si usa come un maglio per coartare le coscienze, si gioca in modo molto pericoloso. 
Si veda in Turchia, agli inizi del secolo scorso Ataturk, fondò la moderna Turchia nella laicità dello stato, relegando l'Islam a religione principale, ma non incisiva nelle scelte dei cittadini in ogni materia trattata a livello sociale, giuridica e di costume. Erdogan, ha invece ripristinato la supremazia islamica nella vita giuridica e sociale della nazione anatolica. 
E' stata un chiaro tentativo di portare maggiore consenso dalla sua parte, facendo leva sulla forza persuasiva che le autorità ecclesiastiche esercitano su gran parte della popolazione, garantendo serbatoio di voti, in cambio di appannaggi e potere per i maggiori capi religiosi. E purtroppo con il terremoto, sono apparsi i problemi che frequentemente si affacciano quando la corruzione dilaga. Ed in questi regimi è molto radicata. Le case sono crollate miseramente, rivelando come in tempi recenti fossero state costruite con materiale scadente e con tecniche edilizie inadeguate. A livello di consenso, è una mazzata per Erdogan, perché quelle sono zone dove ha raccolto più voti, avendo invece riscontrato debolezze nelle grandi città, come Istambul ed Ankara.
Ma sappiamo anche che un'eventuale cambio al vertice di comando, che avesse una svolta diversa da quella dei rappresentanti di Erdogan, potrebbe portare ad una lunga destabilizzazione nel paese, provocando disordini e violenze. Normalmente un tiranno cade solo se avviene un travolgimento sociale, con lotte furibonde e molte vittime. Difficilmente il responso elettorale viene accettato, come avviene in paesi democratici. Anche se dobbiamo dire che qualche scricchiolìo si è avuto sia con Trump, che con Bolzonaro. Ma la nazione ha retto, la forza sociale ha risposto prima della violenza, anche legittima. 

E qui mi sovviene un'analogia con quello che accade qui nel nostro paese. Mi riferisco a quanto sia forte la prevaricazione verso una società di calcio, la quale ha il solo difetto di vincere molto, come se si vincesse solo se dietro c'è qualcosa di "marcio". Sono ormai decenni che in tutte le salse si vede sempre qualcosa che viene usato per colpire o creare interesse negativo verso quella società.
Per fare un esempio, i figli di Bolzonaro hanno ottenuto la cittadinanza italiana. Ma dubito che parlino italiano meglio di Suarez. Eppure il suo esame a Perugia ha sollevato vespai e accuse inconcepibili, solo perchè purtroppo si è collegato ad una indagine (nella quale la Juventus non aveva nessuna colpa) per irregolarità sugli  esami di lingua per stranieri.
Ed ora abbiamo una sentenza discutibile sul bilancio reputato pieno di irregolarità della Juventus. Ma che sia irregolare non l'ha ancora sancito nessuno, ed in una società evoluta un soggetto è innocente fino a sentenza defintiva. E qui non solo non c'è nessuna sentenza, ma neanche l'individuazione del reato. Viene in mente l'Iran, dove per punire chi chiede di essere libero, si inventano qualsiasi reato, con la connivenza di giudici che lasciano molto perplessi, sia per la loro inclinazione sportiva, che per le motivazioni giuridiche che fanno acqua da tutte le parti.
Il campionato è stato falsato. E questo non lo dicono solo i tifosi della Juventus, ma chiunque abbia una coscienza civile ed una insospettabile onestà intellettuale. Intanto un danno è stato procurato. Ed è stata l'impossibilità di fare il mercato invernale. Nella situazione in cui si trovava la società torinese, l'incertezza sul futuro, e le possibili ulteriori sanzioni che sarebbero derivate per qualsivoglia operazione effettuata in quel momento, hanno sconsigliato la società a gestire in entrata altri giocatori. Hanno invece potuto snellire la rosa e le spese, vendendo Mc Kennie. E già questa situazione, creata ad arte, ha prodotto una falsificazione dell'esito del  campionato. E si deve comprendere la brutta sentenza dei 15 punti di penalizzazione, che grida vendetta da più parti. La mancata certezza per ogni giocatore contattato e del relativo agente di potere accettare una destinazione incerta e sulla quale non si sa dove si va a giocare il prossimo anno, se in Champions, in Europa League, o addirittura in serie B, hanno sconsigliato ogni trattativa, vista l'aria che tira.
L'ultima partita di coppa ha rimesso in campo i fantasmi che ormai si agitano in Europa nei confronti della Juventus. La mancata concessione del rigore e la mancata espulsione(sacrosanta) che hanno penalizzato i bianconeri, porta a decifrare più che sospetti, delle certezze ormai conclamate. Lassù qualcuno non ci ama. E qui i giudici in campo e fuori del campo hanno emesso sentenze che sono vere ingiustizie. Qualcuno ha detto che le sentenze  si accettano come non è lecito lamentarsi degli arbitri. Ma ormai sembra la spiegazione di chi vuole prenderti solo in giro. Perché talune sentenze sono veramente inaccettabili, come anche certi arbitraggi. Forse siamo faziosi, ma non per questo scemi! Come anche talune sentenze che vedono i nostri politici sempre assolti. E l'ultimo caso di Berlusconi fa ridere, se non piangere. Pensate, ha corrotto minorenni, ha violato il codice dell'antiriciclaggio,  ma i giudici nonostante delle prove ormai consolidate, hanno detto che il fatto non sussiste. Come dire che tutte quelle ragazze sono ancora vergini! La vicenda assume contorni che lasciano perplessi. Le feste ad Arcore non erano incontri culturali, ma la definizione la lascio a voi. Eppure chissà come mai, tutto si cassa, ovvero si cancella.
Mi vengono in mente quei poveri bancari che hanno per sbaglio dimenticato di segnalare qualche operazione sospetta, oppure dimenticato di segnalare qualche assegno oltre i mille euro senza la clausola non trasferibile. Ebbene, questi hanno sulla testa sanzioni amministrative di milioni di euro. Eppure non hanno fatto nulla, solo sbagliato in buona fede, magari in una mattina nella quale il figlio non ha dormito tutta la notte, e sicuramente senza guadagnare nulla da questo. Eppure non c'è remissione di peccato. La legge sembra sempre più benevola per i potenti che giusta per i meno abbienti. 

E tornando alla violenza, vediamo che alcune squadre di calcio hanno i tifosi che si scontrano nelle autostrade, con mazze ferrate, ombrelli e tutto quello che trovano per fare male agli altri. Eppure qui alcuni giudici hanno usato la mano "blanda", giustificando queste azioni spiegando dinamiche che neanche i miracoli di Fatima possono giustificare. Naturalmente non erano tifosi juventini, altrimenti ci scappava un'altra penalizzazione per la società.

I tifosi juventini hanno scelto, ed è questa la civiltà che contraddistingue, di protestare tramite disdette di abbonamenti ai network, facendo pesare civilmente il peso economico di tale scelta.
Non siamo ancora alla violenza, e ci auspichiamo che non ci si arrivi mai. Ma se il potere consente di pensare che sia corrotto, allora la pace sociale non penso che l'avremo a lungo.
Mi direte, è solo uno sport, una partita di calcio.
Giusto, perché tutto questo accanimento allora?