Non riesco a capire come mai invece di tifare o di portare sana allegria e svago, le persone pensano solo ad insultare oppure a denigrare la storia e la forza tecnica di una squadra. Capisco che le vicende italiane facciano spesso capolino oltralpe, ma se uno pensa di fare vincere la sua squadra esibendo striscioni nei quali si invoca la truffa(triche), la disonestà(magouille) e la repressione(repression), invece di pensare a quello che si vede in campo, non c'è nulla da fare.
Ed in campo si è visto un "marziano"! Uno che con questi disadattati non c'entra nulla, ma che fa spettacolo e segna tre gol. E naturalmente, i poco "bién élevés" francesi, per meglio comprendere la loro ottusità, lo fischiano quando esce dal campo.
Parlo di Di Maria, che molti dicono che non c'entra niente con la nostra serie A, ma che non c'entra neanche con il calcio francese, dove ha militato fino a pochi mesi fa, sponda PSG. Se questo è il calcio d'oltralpe, è meglio seguire il rugby, dove uomini forti e duri si affrontano con fair play e rispetto. Ed in Francia è uno sport che va alla grande. 

Spesso mi tocca leggere commenti che vanno oltre alla decenza, come qualcuno che ha scomodato i morti dell'Heysel, dimenticando che quelle erano persone, le quali pensavano di andare gioiosamente ad una partita di calcio, e che sono tornati indietro dentro ad una bara. E sì, il tifo spesso fa dimenticare le normali sensazioni che uomini adulti e vaccinati dovrebbero conoscere bene. E non entro nel particolare delle vicende giuridiche. Ormai se n'è scritto anche troppo, ma penso alla decenza che non si trova più. Ormai tutti quelli che non tifano Juventus, in qualsiasi stadio, se possono urlano insulti di tutti i generi e, quel che è peggio, invocano l'intervento dell'arbitro al minimo contatto, come se, nel caso di un giocatore juventino, ci fosse l'aggravante: tanto è ladro! 

Mi aspetto dall'Uefa che vengano prese decisioni forti contro quegli insulti che ha visto anche la società Nantes come protagonista, dal momento che gli striscioni sono entrati nello stadio e con la loro imponenza hanno occupato un'intera curva.  
E devo essere grato all'Uefa di avere finalmente mandato un arbitro onesto a dirigere questa partita. L'arbitro Josè Maria Sanchez Martinez ha diretto con autorità e preso decisioni impeccabili.
Il rigore ed il rosso a Pallois sono ineccepibili, mentre erano inconcepibili il mancato rigore ed il mancato rosso all'andata dell'arbitro portoghese, già nel polverone per fatti poco chiari in patria.
E se vogliamo essere pignoli, ci sarebbe stato anche un rigore su Kean, sgambettato due volte in area, ma non si può sempre sperare che ci sia il cento per cento di decisioni giuste. Noi accettiamo anche le decisioni sbagliate. E le accettiamo a tal punto che persino in situazioni nelle quali giornali e dirigenti di altre squadre avrebbero tirato giù il mondo, la società Juventus ha sempre scelto di non parlare. Si veda il caso Salernitana.
La Juventus dovrebbe reclamare non solo i quindici punti della sentenza assurda, ma anche i due punti "rubati" dal VAR in quella partita. Con decisione oggettiva, poiché le immagini giuste davano ragione senza ombra di dubbio e senza alcuna interpretazione che il gol era valido.
Eppure anche ieri, in un altro campo è successo il peggio. L'arbitro francese, Benoit Bastien, riesce a smentire la "gol technology" annullando al var un gol regolarissimo segnato dai fiorentini al Braga. Siamo alla pazzia. Gli occhi dell'arbitro vedono meglio di uno strumento tecnologico sofisticato. E chi è: Superman? 
Meno male che la Fiorentina riesce lo stesso a vincere ed a passare il turno, altrimenti sai che beffa!
Sono più che convinto che ci sia troppa voglia di protagonismo, e che alla fine invece di esaltare le qualità arbitrali, le deprimono, portando a fare comprendere che il signore con il fischietto in bocca, non è in grado di arbitrare partite di un certo livello. E visto che era francese, faceva il paio con i tifosi del Nantes, che non sanno distinguere un fuoriclasse da un bidone qualunque.
Eppure nel Nantes c'è un certo Blas, che mi è piaciuto molto. L'unico giocatore di livello internazionale che milita tra i transalpini. Ma lui al contrario di Di Maria, ha predicato nel deserto. Invece la Juventus ha esibito la crescita di Fagioli, il ritorno di De Sciglio e d Alex Sandro(ormai riciclato nel ruolo difensivo e meno adatto a correre sulla fascia). L'autorità di Danilo è ormai una nota comune nell'economia della squadra. E' ancora in difficoltà Bremer, non ancora ai livelli dell'anno scorso. Kostic è sempre più inserito nel suo ruolo di cursore, portando velocità e molti cross dalla sua parte. Rabiot, corre e lotta, ma gli manca sempre quel "quid", che gli farebbe cambiare la sua dimensione. Locatelli è in mezzo al campo un lottatore con i piedi buoni, e lo fa vedere spesso, però è un peccato che debba sempre sacrificarsi, se avesse come compagno un vero mediano, farebbe parte di un centrocampo stellare. Kean, non pervenuto! Sembra impossibile che lo lancino a destra e va a sinistra. Lo lanciano a sinistra e va a destra, lo lanciano lungo e viene incontro. Gli passano la palla corta e scappa in profondità. Ci vorrebbe un Joystick, per manovrarlo fuori dal campo. Inoltre non stoppa un pallone, e persino quando c'è da andare in contropiede riesce a fare fallo di mano. Forse si dovrebbe fargli capire che nel calcio il cervello deve funzionare più delle gambe, e basta un movimento giusto per cambiare una partita e tante giocate.
E ieri mancavano ancora Chiesa, Pogba e ha giocato negli ultimi minuti Vlahovic. Se la Juventus recupera tutti i suoi migliori uomini, può giocarsela con tutti, compreso tentare di vincere la Uefa League.
E perché no? Sognare è lecito! E se i ragazzi mettono in campo, oltre alla classe dei  Di Maria e dei Pogba, una grinta feroce e degli occhi di tigre, i traguardi si raggiungono. E forse è questo che Allegri deve chiedere ai suoi ragazzi. Se il mondo ce l'ha con te, allora prendi a pugni il mondo, spaccagli il muso, fai vedere che non accetti i soprusi, sentiti offeso ed umiliato, e picchia senza timore. E picchiare vuol dire arrivare prima sul pallone, vincere i contrasti, e tirare in porta con tutta la forza e la cattiveria che hai in corpo! Io questo lo avevo imparato quando giocavo. Se il pubblico mi fischiava, io mi esaltavo e davo di più. E quando perdevo mi arrabbiavo tanto, e fino all'ultimo non mi arrendevo. E quando da ragazzo giocavo contro le giovanili di Torino e Juventus, perdevo spesso. Ma il mio allenatore mi diceva che perdevo perché erano semplicemente più forti, non perché rubavano!

Forse nel calcio c'è troppa gente che parla, ma che di calcio non capisce niente, sicuramente perché non ha mai indossato una maglia bagnata, su di un campo pesante e con il pallone che pesa il doppio.
E magari fa freddo e tira il vento!
Meditate, gente, meditate!