5 CAMBI PER 5 FRATELLI
È ormai superato un anno da quando è giunta questa modifica, sono 5 i cambi disponibili per ogni squadra. Ricordo la novità anche dei 3 slot massimi (3 interruzioni) per le 5 sostituzioni e, per chi non lo avesse ben impresso in testa, scrivo che l'intervallo non è calcolato come slot in quanto giudicato come una pausa non influenzata dai cambi dei mister. Questa innovazione ha reso contenti parecchi allenatori, Gattuso su tutti spiegò quanto gradiva la novità, infatti negli ultimi mesi si è giocato con una frequenza maggiore, essendo incominciato il campionato più tardi a causa dei disagi dovuti alla pandemia mondiale del Covid19, i 5 cambi garantiscono maggior alternanza e riposo ai singoli calciatori. La regola pare destinata a rimanere invariata anche nelle prossime stagioni.

Quest'anno, come da logica conseguenza, per i club i cambi sono stati fondamentali come mai, infatti i subentrati ovviamente hanno avuto un ruolo maggiore, l'impatto dei subentrati ha giocato un ruolo di importanza assoluta, come mai era accaduto in questi anni di Serie A. Questo cambiamento ha certamente modificato non solo le gerarchie di squadra, ma ha anche influenzato i punteggi di classifica.
Chissà come sarebbe stato quest'anno senza la novità del regolamento, pensiamo a calciatori quali Politano, Vlahović, Destro, o in generale l'attacco dell'Atalanta che cambia di partita in partita sostituendo un po' tutti, uno ad uno.
Eppure la norma dei 5 cambi si merita la conferma? C'è da discuterne.

LA TORRE DI HANOI
"La Torre di Hanoi è un rompicapo matematico composto da tre paletti e un certo numero di dischi di grandezza decrescente, che possono essere infilati in uno qualsiasi dei paletti. Il gioco inizia con tutti i dischi incolonnati su un paletto in ordine decrescente, in modo da formare un cono. Lo scopo del gioco è portare tutti i dischi su un paletto diverso, potendo spostare solo un disco alla volta e potendo mettere un disco solo su un altro disco più grande, mai su uno più piccolo."
Fonte: Wikipedia

Il rompicapo, uno dei più famoso giochi matematici, fu ideato da Édouard Lucas nel 1883. Questo grattacapo deve "accontentare" tutte e 3 le torri, rendendole pari tra loro e ponendole in una condizione di altezza corrispondente. Infatti tutte le torri traggono beneficio dai movimenti del rompicapo, una volta terminato, diventando, una volta risolto il gioco, ben strutturata ed in uno stato di vantaggio rispetto all'inizio della situazione matematica.
Così sono anche le 5 sostituzioni, infatti avrebbero accontentato tutti, i quali dunque si trovano in una posizione più conveniente rispetto ad un anno fa, allora l'innovazione avrebbero giovato ad ogni club di Serie A. Le rotazioni maggiori, più scelte disponibili per i mister, più minuti per le riserve e riposo superiore per i titolari e, con i ritmi alti di questo periodo, tra una partita e l'altra molto vicina, la garanzia di poter tirare il fiato più degli scorsi anni. Ciò rende questa novità vantaggiosa per tutti, proprio come le tre torri del rompicapo di Lucas.

L' UNICO CONTRARIO ALL' INNOVAZIONE? IO!
Confesso.
- Preferivo prima quando i cambi erano 3. Le scelte dell'allenatore che dovevano scegliere i giusti cambi, non potendo sbagliare, lì si notava la capacità dell'allenatore di orientarsi nelle scelte, una qualità che determinava a giudicare il livello dell'allenatore, quante volte abbiamo osservato quegli splendidi cambi di Ancelotti.
- Osservare i calciatori esausti, conservare la loro intensità o patire, vedere le squadre in difficoltà, stanche, aveva secondo me una sua spettacolarità. Nei momenti "clutch" c'era chi era soffriva particolarmente, assistevo a degli imprevisti che mai vorrei vivere da mister, ma che molto contribuivano all'imprevedibilità del match. Ora c'è abbondanza di cambi e queste sorprese mi mancano, difficile che torneranno tali stupori con le molte sostituzioni.
- La regola dei 3 solt la trovo molto artificiosa, è stata ideata per non perdere una quantità parecchio ingente di tempo all'interno dei 90', ma 5 sostituzioni e 3 slot proprio non mi va giù, già foneticamente non la gradisco. È una norma che si distacca dalla semplicità delle regole calcistiche, mi pare più assomigliante alle leggi sportive americane del basket o del football americano. Dal mio punto di vista esce fuori dai parametri calcistici, troppo artefatta e ricercata per essere trasmessa in un campo di soccer, come lo denominano in America, appunto. Ma questo è calcio.

Questa regola non mi ha conquistato, ammetto. Forse, dopotutto, la Torre di Hanoi non è ancora completamente realizzata, io manco nella costruzione perfetta del rompicapo, non sono soddisfatto di quest'ennesimo cambiamento. Personalmente, spero venga rimosso subito, successivamente al termine di questa stagione calcistica.

 

Damiano Fallerini