Tutto ebbe inizio il 18 Aprile del 2021, sul tardo pomeriggio. Una giornata primaverile, una domenica, in cui si percepiva aria di rivoluzione calcistica: la SuperLega, un progetto di cui si parlava già da molti anni, sembrava ormai in dirittura d'arrivo
Immediata la reazione da parte della UEFA, che decise di tutelarsi attraverso un comunicato unificato con tutte le federazioni sportive nazionali che dichiararono in maniera trasparente la loro posizione del tutto contraria alla nuova e assurda proposta. Tale posizione fu espressa in maniera decisa, e appesantita da avvertimenti che esplicitavano condanne per tutti coloro che avrebbero aderito a tale format.
Tuttavia, questi avvisi e minacce da parte della UEFA non impedirono alla nuova competizione di realizzarsi: il 19 Aprile venne annunciata la nascita della SuperLega con tanto di sito web dedicato. A darne notizia furono proprio i club fondatori come: Juventus, Barcellona, Real Madrid, Inter, Milan, Manchester City, Tottenham, Atletico Madrid e Arsenal. Grandi assenti furono Bayern Monaco, Borussia Dortmund e PSG.   

Questo è uno dei quesiti che la maggior parte delle persone si sono chieste fin da subito: In che cosa consisterebbe questa nuova manifestazione?
Il torneo e le sue modalità sono state spiegate in maniera abbastanza chiara fin da subito, anche se al livello pratico ancora nulla è stato svolto, dato che ancora oggi e per fortuna, come affermerebbero la maggior parte degli appassionati di questo sport, si gioca nei tornei che da sempre conosciamo. Per tornare al quesito posto in precedenza si può rispondere in maniera semplice: si tratta di una competizione infrasettimanale, sovrapposta alla Champions League, in cui i club promotori avranno un posto garantito ogni anno. Ad essi, andranno ad aggiungersene altri tramite invito e attraverso un sistema basato sulla meritocrazia, ovvero in base al piazzamento nei rispettivi campionati.
Lo scopo è quello di comporre un tabellone da 20 squadre diviso in due gruppi da 10 club, che si andranno ad affrontare in partite di andata e di ritorno. Le prime 4 di ogni girone passeranno alla fase successiva ad eliminazione diretta. Questa formula andrebbe a garantire un minimo di 18 partite per squadra, fino ad un massimo di 23 nell'ipotesi di accesso alla finale.   

Il NO da parte dei tifosi, e non solo

Nell'aprile del 2021, subito dopo la dichiarazione della nascita della SuperLega sono in molti ad esprimere il proprio dissenso: primo su tutti fu Cefarin che avvertì i calciatori dicendogli che qualora avessero preso parte a questo torneo non avrebbero potuto giocare né il Mondiale né in Europa.
A fargli eco furono anche diverse persone di spicco del mondo politico, tra cui l'ex presidente del consiglio italiano Draghi e Boris Johnson.
Ma chi fu veramente di impedimento? I tifosi e lo loro reazioni, soprattutto degli inglesi, che protestarono anche contro la propria squadra
. Nel frattempo, il PSG, nella figura del suo presidente Nasser Al- Khelaifi, si schiera apertamente a favore della UEFA, tanto che Cefarin lo nomina nuovo presidente dell'ECA al posto di Andrea Agnelli.
Il tutto si concluse nella notte del 21 aprile con un comunicato ufficiale della SuperLega, in cui venne annunciato il rimodellamento del torneo, a partire dalla formula principale: qualificazione per merito sportivo e non più solo a invito.

SuperLega: chi ne trae profitti? E a chi conviene? 
Come più volte espresso dai diretti interessati, l'intento della SuperLega è quello di portare nelle casse dei club una fetta maggiore di guadagno derivante dalle competizioni internazionali. Introiti che, in grande parte, attualmente, sono diretti nelle mani della UEFA semplicemente per essere l'organizzatrice.
Il calcio cosiddetto moderno, per via anche dell'ingresso di personalità decisamente potenti, dei magnati, come i proprietari del Manchester City e PSG, è diventato sempre più affamato di denaro, rendendo di conseguenza difficile per gli altri club tenere il passo è mantenere alta la competizione. La SuperLega, quindi si pone come obiettivo primario di fornire ai club partecipanti entrate economiche maggiori, in modo tale da poter operare con più agilità sul mercato e quindi soddisfare le altissime richieste del pubblico.   
È ciò di cui abbiamo bisogno? Il nostro paese, dal punto di vista calcistico, è pronto?  

Sicuramente la questione ad oggi è ancora molto confusa: a partire dalla Juventus, uno dei club fondatori di questa nuova manifestazione, che in questi ultimi mesi sta vivendo un periodo travagliato e complesso, basti pensare a tutte le vicende giudiziarie e il cambio di proprietà forzato che stanno rendendo protagonista la società bianconera nella maniera più assoluta, appare ormai evidente che il progetto SuperLega è diventato uno degli ultimi pensieri della società. Un'ulteriore riflessione andrebbe fatta anche in ottica stadi: perché parlare di SuperLega per avere più introiti quando la maggior parte delle nostre squadre non ha ancora uno stadio di proprietà? Già quest'ultimo punto ci invita a riflettere, e una delle considerazioni che si possono fare in merito è che ciascuna squadra, se iniziasse ad avere uno stadio di proprietà, dal punto di vista economico potrebbe essere solo che un toccasana per la liquidità di ciascuna società.   

Ma siamo sicuri che la SuperLega non sia già nata diversi anni fa e che agisca sotto un altro nome? Ma soprattutto, i nostri club potranno mai farne parte ed essere al pari di altre squadre?   
La FIFA diramando i dati ufficiali sui trasferimenti relativi solo all'anno solare 2022 ha evidenziato che sono stati spesi circa 6 miliardi di euro, con il mercato estivo che ha fatto registrare una spesa totale vicina ai 5 miliardi di euro. La spesa dei club di Premier League ha raggiunto una cifra record. Per la prima volta nelle due fasi di mercato, estiva e invernale del 2022, i club inglesi hanno speso più di 2 miliardi di euro, un vero e proprio record per la lega. Se inserissimo anche le spese effettuate nel calciomercato invernale 2023 la cifra salirebbe di quasi mezzo miliardo di euro.
È ormai entrato nei record l'acquisto di gennaio effettuato dal Chelsea di Mykhaylo Mudryk: egli è stato prelevato dallo Shakhtar Donetsk per 100 milioni di euro. Il giocatore ha firmato un contratto di 8 anni e mezzo, il secondo più lungo della storia, per 7,5 milioni a stagione. Sono cifre astronomiche, che facciamo fatica anche solo a pronunciare, ma allo stesso tempo ci invitano a riflettere e ad affermare che il nostro calcio, la nostra Serie A, viaggia su un altro livello rispetto ad un campionato come quello della Premier League.
Nel calcio inglese, nel suo campionato di massimo livello, la quantità di denaro in circolazione viene lievitata anche da entrate come gli sponsor e da tutte le strutture, ovvero gli stadi, che fanno accumulare risorse che si vanno poi a sommare alle disponibilità economiche che già possiedono in origine le rispettive società.
Tutto ciò ci conferma ulteriormente che ci troviamo in un'altra realtà: senza se e senza ma possiamo affermare che la SuperLega esiste, è già tra noi, e si potrebbe nascondere, almeno per il momento, nel nome della Premier League.