I padroni del calcio non sono coloro che hanno proposto la SuperLeague, ma UEFA e FIFA e compagnia varia e qui lo sport non c'entra assolutamente nulla.
Hanno messo le mani avanti dicendo che non è una questione di soldi il no espresso alla SuperLeague, ma per salvare lo sport. E la predica arriva da chi ha favorito il calcio di oggi di cui la SuperLeague ne è una naturale e ovvia e inevitabile conseguenza. Si è detto anche che il progetto si è fermato perchè i tifosi sono stati contrari. Ma con la propaganda di sistema senza precedenti, che non è nata dal basso, ma costruita ad hoc, pensata, meditata, che ha messo insieme diversi capi di governo e federazioni, i tifosi ancora una volta si son trovati ad essere usati come arma all'interno dell'arena dove lo scontro tra i fondatori della SuperLeague e le classiche UEFA, FIFA e compagnia bella o brutta, non è che solo all'inizio. Il calcio vivrà momenti difficilissimi, che la pandemia sta ingigantendo, di questi momenti solo ora si inizia a capire quello che deve arrivare. Debiti enormi e incredibili, stipendi indecenti, rischi di fallimenti clamorosi. Ma intanto chi guarda solo all'interno del proprio orticello ora non aspetta altro che assaporare il gusto della vendetta contro le società mai amate su cui adesso si può infierire.
Un'inutile vittoria di Pirro. Si invocano sanzioni, provvedimenti esemplari. Senza capire che uno tsunami epocale è alle porte e travolgerà l'intero sistema calcio che altro non dovrà fare che piangere per i propri mali di cui è padre e madre. Paradossalmente sarà proprio l'odiata SuperLeague a salvare il grande calcio spettacolo, il tempo metterà i puntini sulle 'i' e non ne occorrerà neanche tanto.
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