Uno scontro tra titani nel calcio, un sistema che è pronto a fare a cazzotti per un nuovo calcio, una nuova dimensione, un nuovo pacchetto di cui si discute da anni e che a dirla tutta non dovrebbe sconvolgere più di tanto. Da vent'anni a questa parte si sono poste le basi per un campionato accessibile solo alle società più blasonate e ricche. Sarà una competizione tra padroni russi, arabi, qualche europeo e forse americano. Perchè scandalizzarsi? Perchè scioccarsi? Si pagano stipendi indegni, si pagano i giocatori in modo vergognoso rispetto a quello che guadagna un comune mortale, tutto è partito con la questione degli stipendi. Vuoi la squadra più forte? Devi avere i giocatori più forti. Ed i giocatori più forti costano. E se li possono permettere in pochi. Da tempo diciamo che c'è sempre la solita monotonia, che vincono sempre le stesse società, le squadre no, perchè queste più o meno cambiano. Ci potrà essere qualche alternanza, per qualche anno, ma alla fine saranno sempre le solite note a battersi per vincere la Champions league o il campionato. La Superleague esiste già e formalizzarla è una cosa tanto ovvia quanto inevitabile, salvo che non si voglia fermare il calcio di oggi.
Con stipendi umani, abbattendo il business e le speculazioni che ci sono. Tutto ciò è impensabile. Una competizione con le squadre più ricche a cui potranno accedere per merito un paio di società in Europa, è una formula che affascina e che sicuramente comporterà la fine dei campionati come li conosciamo oggi. Ma si tratterebbe solo di una formalizzazione. Perché i nostri campionati sono già compromessi da tempo, basta vedere i valori economici in campo delle rose.
Dunque, il vero problema è forse lo scontro di potere che si va ad innescare tra i potentati del calcio, i padroni del calcio.
La SuperLeague non è da cestinare in modo assoluto, ma è bene ragionarci e soprattutto chiedersi perchè si è arrivati a ciò. Nulla nasce dal niente.