Finalmente tutti presenti e a disposizione di Mister Pioli e del suo Staff. Da oggi, a Milanello, prende realmente inizio la nuova stagione calcistica, con l'obbiettivo di prepararsi nel modo migliore per la prima partita di campionato, a Bologna, contro la formazione allenata da Mister Motta.

Eppure, pur consapevoli delle qualità di molti dei giocatori che sono stati acquistati dalla nuova dirigenza del Milan, sono ancora moltissime le operazioni da dover essere concretizzate. E' fin troppo risaputo che siano le operazioni in uscita ad avere ogni priorità, non solo perchè i giocatori acquistati sono già stati otto, a fronte di dieci uscite, ma per il fatto che i giocatori a disposizione di Mister Pioli, oggi, saranno 31. Un numero da sfoltire almeno di quattro giocatori.  Lazetic, Caldara, Ballò Tourè e Messias, sono cessioni obbligatorie, che non possono essere rinviate. Adlì appare scontata, non avendo trovato il gradimento dell'allenatore. Per Origi e Salamandra, che potrebbero comunque sia essere utili che trovare minutaggio, tutto dipende se e quali offerte saranno presentate al Milan. Specialmente l'ex attaccante del Liverpool, non avrebbe molto spazio a disposizione, specialmente se Colombo venisse confermato e il suo stipendio, particolarmente oneroso, consiglierebbe la partenza.

Discorso totalmente diverso per Salamandra, perchè potrebbe essere utilizzato da terzino e, nei rari casi che Theo fosse assente, anche a sinistra. Dubito che Mister Pioli stia valutando questa opportunità e l'insistenza con cui si abbinano giocatori italiani, per questo ruolo, spingono il giovane belga e i suoi procuratori a trovare soluzioni lontane da Milano. Più complesse le altre scelte. Colombo, CDK, Krunic, Kjaer e Florenzi. Analizziamole singolarmente. Colombo. Considerato che è italiano e formato dal vivaio del Milan, dati fondamentali nelle composizioni delle liste UEFA, privarsi del giovane attaccante per tenere Origi o per fare il solito tentativo, come per Pellegri o Lazetic, appare sufficientemente assurdo. Diverso se la scelta va su un attaccante, forte e di prospetto, per panchinare Giroud che per quanto utilissimo è gravato dagli anni e impossibilitato a giocare tutte le partite. Questa è una scelta particolarmente complicata e di competenza di Mister Pioli. Un passaggio che può segnare la stagione più di quanto ci si possa immaginare. Logico che se si investisse su Balogun, attaccante che l'Arsenal vuole vendere, ma dal costo quasi proibitivo per le casse italiane, Colombo potrebbe essere sacrificato, anche a titolo definitivo, poichè il futuro milanista è già prenotato dal giovanissimo talento della primavera di Abate, che appare un predestinato.

CDK, la scelta di cederlo in prestito all'Atalanta, con diritto di riscatto non obbligatorio, ma già quantificato, è una scelta obbligata, avendo Pioli come allenatore, ma non certo vantaggiosa. Se il belga farà una stagione degna delle qualità esibite in passato, il Milan avrà rafforzato una rivale alle posizioni di vertice e non potrà riscattarlo. Se viceversa, come pensano in molti, sarà impalpabile e ripeterà la deludente stagione appena conclusa, tornerà al Milan e a Milanello. Vale la pena per tre milioni e il risparmio del suo stipendio ? Per me, NO. Ma capisco perfettamente che non vi siano alternative poichè l'allenatore non saprebbe dove collocarlo.

Krunic. Alzi la mano chi sogna la sua cessione. Certo che questa sessione di mercato, segnata dalla cessione di Tonali, dall'infortunio di Bennacer e di quella logica incertezza sulle scelte proposte dall'allenatore, sarebbe la meno adatta per la partenza del trentenne bosniaco e preoccupa ben oltre alle sue reali qualità. Allo stesso tempo sono comprensibili le aspirazioni di Krunic che in Turchia guadagnerebbe di più con un contratto allungato, mentre al Milan sarebbe certamente accantonato alla scadenza del suo contratto, fra due anni. Discorso che coinvolge anche Kjaer e Florenzi, giocatori probabilmente ai margini di ogni progetto futuro, ma oggi utilissimi, più nello spogliatoio che in campo, per compattare un gruppo totalmente nuovo.

Con 17/18 partenze e probabilmente più di 10 arrivi, il compito di Mister Pioli si prospetta alquanto complicato. Per costruire una squadra che memorizzi tutti i meccanismi necessari per imporre il proprio gioco, serve tempo, quello che ad esempio nella lunga sosta per il Covid, aveva dato forma al Milan più bello visto sotto la gestione dell'allenatore rossonero. Certo ci si può sempre affidare allo schema: "palla a Leao", forti della sua notevole crescita tecnica e realizzativa, ma anche l'occhio vuole la sua parte e sarebbe auspicabile vedere qualche cosa di più. Il dato certo è che con la cessione di Tonali si sono fatti investimenti che sarebbero stati impossibili.
Saprà l'allenatore trovare il "bandolo della matassa", proponendo un calcio piacevole e vincente? Penso che oggi sia impossibile dare una risposta supportata da certezze. L'ottimismo è tanto, ma Mister Pioli non sembra quel tipo di allenatore in grado di "insegnare calcio" e proporre il suo gioco ad un gruppo totalmente nuovo. Personalmente ho molti dubbi, ma la speranza è che mi stia sbagliando e che l'allenatore di Parma ci sappia stupire.