La notizia che Puma, sponsor del materiale tecnico sportivo del Milan, aumenterà l'importo di sponsorizzazione da 14 milioni annui a 30 è la dimostrazione di quanto siano i risultati sportivi a incidere in modo determinante anche sulle voci in entrata. Un discorso che io e Robysan abbiamo più volte evidenziato, mentre i "commentatori commercialisti" o i "tecnici teorici" ci hanno continuato a raccontare che bastano giovani volonterosi e tanto ingegno per vincere e avere i bilanci sostenibili. Mi dispiace contraddirli, ma la sostenibilità economica transita dalle vittorie e da una visibilità superiore alla media, che viene decretata dai successi.

Il Fondo Elliott ha avuto la capacità di ridurre drasticamente ogni tetto di spesa, puntando sulla concezione economica sempre applicabile ad ogni azienda: "controllo sulle spese". RedBird può essere il passaggio successivo: "aumentare le voci in entrata" e ciò è dovuto alla loro esperienza maturata in ambito sportivo. Nel Milan attuale c'è una lacuna che è sfuggita a molti commentatori, lo sfruttamento delle immagini pubblicitarie dei giocatori, che apparentemente non vengono utilizzate e che potrebbero essere inserite nei contratti, con benefici per entrambe le parti. Un giocatore come Leao, giovane e in costante crescita, può tranquillamente essere il volto nuovo da lanciare su molti mercati. Sarà compito di RedBird verificarne la fattibilità.

Che Jerry Cardinale abbia le idee chiare appare evidente da come si è mosso per la realizzazione dello Stadio. Volendo esseri realisti e continuando ad insistere sul progetto che prevede l'abbattimento di San Siro, per realizzare il nuovo impianto, notevolmente più piccolo e in condivisione con l'Inter, ci sono almeno tre ostacoli che appaiono insormontabili: TEMPI, FATTIBILITA', RISULTATO FINALE.

TEMPI: Il dato di partenza, certificato, è che le Olimpiadi Invernali di Milano e Cortina fissati per il 2026 avranno la cerimonia di apertura e chiusura a San Siro. Quindi fino a quella data nulla potrà essere rimosso, così come una certa viabilità che non dovrebbe danneggiare una manifestazione così importante. Considerando il dibattito pubblico che dovrà dare la risposta se la demolizione sarà realmente possibile e tutti i ricorsi che i vari Comitati saranno pronti a presentare, nella più rosea delle soluzioni la partita inaugurale nel nuovo impianto si potrebbe vedere a fine 2027 o inizio 2028.

FATTIBILITA': La sola idea di abbattere San Siro mette in agitazione moltissime persone, non solo in ambito sportivo. Un impianto simbolo della Città. Luogo di imprese memorabili. Capiente e funzionale. Ha una reale logica abbatterlo? Senza considerare quale e quanto inquinamento atmosferico comporterà tale demolizione. E' comprensibile che ci fosse anche una minima possibilità di salvarlo, la Amministrazione Comunale, il Sindaco Sala per primo, cercherà di aggrapparsi con tutta la forza a sua disposizione. Logicamente è sempre un problema economico. San Siro ha un costo e necessita di manutenzione, non può privarsi delle due squadre di calcio, ma forse di una sì. Allora proviamo a comporre un puzzle, Sala è tifoso dell'Inter, Moratti e Burlusconi si sono espressi per la non demolizione, i tifosi del Milan spingono per uno stadio non condiviso e di almeno 70 mila posti, Sesto si è reso disponibile, con tempi di realizzazione ben più rapidi e tutti i vari Comitati sarebbero accontentati. Mi sembra che sia la soluzione più facile e logica da attuare. Se poi il Monza riuscisse a qualificarsi per una competizione europea saprebbe dove poter giocare.

RISULTATO FINALE: Tutta l'operazione stadio, è inutile nascondersi dietro un dito, è finalizzata all'area immobiliare. Pensare di costruire un impianto di soli 55 mila posti, sarebbe un danno inestimabile per lo Sport Italiano. Pensiamo solo ad una partita della nostra Nazionale, ad una finale di Champions. Il Milan quella capienza la può riempire anche solo con gli abbonati. Aspettare cinque o sei anni per fare un drastico passo indietro, anche se in un impianto all'avanguardia e tecnologico a mio modesto parere, sarebbe folle. San Siro ha bisogno di un restauro, migliorare i servizi e molto altro, ma se Milano ha la possibilità di avere due impianti la cosa migliore è agevolare questa soluzione, anche in previsione di un Campionato Europeo da organizzare. Un Milan con lo stadio di proprietà, non condiviso, con una capienza di almeno 70 mila posti, anche se bisogna considerare che l'Arsenal ha uno stadio da 60 mila posti, lo Stamford Bridge del Chelsea solo 42 mila, quando negli anni trenta nel derby contro l'Arsenal c'erano 83 mila spettatori, in piedi, ad assistere all'incontro e il Liverpool di 54074. Una Società strutturata per insidiare i club che, a pari della formazione rossonera, ambiscono ad occupare le prime posizioni per numero di fans e visualizzazioni. E' questo il mercato globale da conquistare, che transita obbligatoriamente dalla partecipazione agli eventi di maggior prestigio e possibilmente alle vittorie.
Il Milan, grazie alla storia gloriosa, è un "marchio" vincente, equiparabile alla Ferrari e quindi di facile collocazione pubblicitaria. E questo il terreno dove RedBird può mostrare tutte le conoscenze e abilità manageriali.
La vittoria dello scudetto ha riportato entusiasmo, non solo nella corsa agli abbonamenti allo stadio, con quota trentamila già ampiamente superata, ma un logico interessamento da parte di Sponsor che vogliono usufruire di questo immenso ritorno pubblicitario. E' la scoperta dell'acqua calda, pensate solo ad una fotografia con LeBron James, famoso giocatore di basket americano (se non erro seguito da RedBird), che indossa la maglia del Milan, pubblicata su siti e riviste specializzate.
Che ritorno avrebbe? Pensate che Ibra, anche a 41 anni, è seguito in tutto il mondo.
Non è casuale che la Puma, una delle aziende leader nell'abbigliamento sportivo, decida di riconoscere una somma più che doppia alla precedente e ciò probabilmente succederà con molte altre aziende. Con il risultato di avere subito molte più risorse a disposizione.
E' questa la logica che muove tutto lo sport professionistico americano. L'idea di risparmiare è funzionale per non rischiare il collasso economico, o peggio, il fallimento, ma alla fine il successo transita obbligatoriamente per i successi sportivi, qualsiasi sia la disciplina praticata.
Quando Cardinale afferma che vuole vincere, sa benissimo il perchè di questa sua affermazione. Se per farlo, forti di disponibilità economiche superiori ad altri competitor e a scelte che si affidano anche a dati statistici e non solo umani, riescono a spendere meno di altri, complimenti, ma alla fine bisognerà vincere, piacere ed essere conosciuti nel mondo.
Se poi con la faccia di Origi, di Theo, Maignan, Zaniolo o Sanches... questo sarà il minore dei problemi.