Il calcio è il calcio, ma non tutto il calcio è uguale. Il calcio femminile in questa edizione straordinaria dei mondiali femminili che si stanno svolgendo in Francia sta offrendo degli spunti di riflessione molto importanti, sperando che non rimangano finalizzati a se stessi. Grazie anche all'attenzione mediatica che finalmente ha deciso di darsi una svegliata sul punto.

Emerge con forza la questione del genere e dei diritti LGBT. Non ci si nasconde. Si rivendica ciò che si è, in tanti casi. In un calcio dove l'omofobia è spesso la normalità, dove si prova vergogna nel dichiararsi per ciò che si è vivendo l'omosessualità come un dramma. In questi mondiali, invece, si rivendica con gestualità semplici come un bacio o con un proprio logo il diritto di non essere discriminate.

Il calcio maschile è distante anni luce, e forse farebbe bene a darsi una mossa sul punto. Che dire poi della questione delle discriminazioni rispetto ai maschietti? Vengono denunciate. Il calcio sta diventando veicolo di messaggi importanti, uguaglianza. Di denuncia "politica". Come non accadeva da decenni. Quell'uguaglianza che viene negata. Fa un certo effetto vedere indossare la maglia della nazionale maschile alla nazionale femminile, quella maglia che riporta le coppe vinte dalla nazionale maschile, eppure, vengono trattate in modo diverso, concepite come giocatrici dilettanti, non professioniste.

E' un calcio sportivo, ma anche cattivo dal punto di vista agonistico, i colpi non le risparmiano mica. Purtroppo degli effetti della crescita mediatica del calcio femminile si vedono, come le contestazioni alle avversarie, da parte del pubblico, è successo ad esempio durante Francia-Brasile. Cosa che era rara da vedere nel calcio femminile. 

Insomma, si spera che il calcio femminile non prenda il peggio dal maschile e che il calcio maschile possa prendere il meglio dal calcio femminile, un calcio che sta rivoluzionando il sistema che sicuramente merita di essere parificato a quello maschile perchè queste discriminazioni sono folli. Oppure semplicemente va riconosciuto che il calcio femminile è uno sport diverso, basta dirlo dall'inizio e risolviamo tutti i problemi. Però, a questo punto, alla nazionale femminile non fate più indossare la maglia della nazionale maschile.