Guardando la partita di ieri dell'Inter contro la Fiorentina, mi sono chiesto come mai l'Inter si sia chiusa praticamente nella sua area nel secondo tempo subendo in continuazione gli attacchi della Fiorentina.
Eppure nel primo tempo in pochi minuti aveva avuto la forza di ribaltare un risultato, dimostrando forza e convinzione. Quindi i suoi giocatori avrebbero dovuto avere la percezione di avere ragione di un avversario che oltre tutto offriva ampie possibilità di soverchiarlo.
Questa convinzione sparisce nel secondo tempo e probabilmente entra quello che in psicologia si chiama Nikefobia. Parola di origine greca formata da Nike (vittoria) e Phobos (paura). 
Sun Tzu nel suo celebre trattato dice "I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra, mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere".
Sembra strano che proprio le situazioni che in brevissimo tempo ti danno un vantaggio si traducono in uno stato di paura che ti fanno temere di non conservarlo. Succede spesso nel tennis. Berrettini a Montecarlo contro Cerundolo va 5 a 0 come se giocasse con uno di 100 posizioni più indietro della sua e poi si blocca.
Intervistato su quell'incredibile blackout, risponde candidamente "se lo sapessi ve lo direi". Subisce una rimonta e poi comunque riesce a portare a casa il set. Esattamente il pensiero di Sun Tzu. 
Maldini, intervistato sulla incredibile rimonta del Liverpool nella dolorosa finale di Istanbul, dice che aver segnato subito gli era parso qualcosa di "strano".

Se fossi un tifoso interista non sarei poi troppo contento della partita di ieri. Quante volte la Viola nel suo attacco continuo ha sfiorato il pareggio. Oggi Sabatini si chiede cosa sarebbe successo se Jovic avesse pareggiato. Non condivido le sue considerazioni tecniche, in particolare su Italiano che ha offerto la vittoria a Inzaghi in una sconsiderata, a mio avviso, partita offensiva. Ma la fragilità psicologica di una squadra che dimostra di aver paura di vincere contro un avversario palesemente inferiore, questo Sabatini non lo considera, è preoccupante alla vigilia di una partita che forse, al contrario, dovrebbe forse essere il City ad aver paura di vincere data la sua superiorità da tutti considerata.
Francamente non vedo questa netta superiorità in campo. Ha ragione Sabatini pero' quando dice che Inzaghi ha fatto di tutto per far pareggiare la Viola. L'ha forse fatto inconsciamente, non certo credendo di avere la partita già in mano.
Se si va a Istanbul come i guerrieri che cercano di vincere non si va lontano. Inzaghi farebbe meglio a capire perché nel secondo tempo non è quasi mai uscito da una strenua difesa e cosa gli potrebbe succedere nel caso passasse in vantaggio nella grande finale del 10 giugno. 
Mettersi in difesa contro il City lo puoi fare nei 5 minuti finali a difendere con i denti un risultato insperato e non certo per tutto un tempo.

Ci sono i mental coach nel calcio moderno. Rivedere la partita di Roma in una analisi psicologica sarebbe molto utile prima di Istanbul, da cui l'Inter ha più possibilità di uscire vincente di quanto pensi lei stessa, e forse qui c'è il suo problema. Di come ha fatto a perdere un campionato lo scorso anno con parametri superiori al Milan come ho cercato di dimostrare. Il Milan l'hanno scorso era nel finale di campionato come la prima parte del discorso di Sun Tzu, mentre l'Inter entró nella seconda. Ieri lo ha ripetuto.
E il Milan anche lui quest'anno ha fatto come l'Inter dello scorso anno. A Torino noi a dimostrare il contrario e a Istanbul i cugini con una forma mentis diversa.