Ieri pomeriggio al Turf Moor il Manchester United di Mourinho ha battuto per due reti a zero il Burnley grazie ad una doppietta del belga Lukaku.
La partita era iniziata con un surreale minuto di silenzio, rispettato da tutti gli spettatori, per Jimmy McIlroy, la leggenda del Burnley, ma interrotto dal ronzio di un aereo che volteggiava sullo stadio con uno striscione. “Ed Woodward, uno specialista in fallimenti” questa era la scritta. Come preannunciato i sostenitori dei red devils hanno manifestato il loro dissenso per una deludente campagna acquisti. Obiettivo della contestazione è stato il vice presidente esecutivo del club Ed Woodward, responsabile di tutte le operazione del club. 

Il portoghese, acclamato a gran voce dagli spalti, infatti si era lamentato dei mancati arrivi di un difensore e di un attaccante e i tifosi gli hanno dato ragione, si aspettavano molto di più.
La partita non è mai stata in discussione, dominata e decisa già nel primo tempo con la doppietta del belga. Sanchez, che ancora fatica a giustificare gli ingenti investimenti fatti su di lui, ha servito un bel cross-assist sulla testa di Lukaku. Il secondo gol è frutto di un rimpallo in area dove il gigante di origini congolesi è stato più lesto dei difensori avversari ad impadronirsi della palla. I giocatori dello United, vestiti con una inedita maglia rosa sgargiante, sono stati superiore in tutti i reparti rispondendo così alla sconfitta interna di lunedì per 3-0 contro il Tottenham Hotspur. Non sono mancati dei piccoli inconvenienti come il rigore fallito da Paul Pogba e due minuti dopo l’espulsione di Marcus Rashford, entrato da appena 10 minuti, per un testa a testa con Phil Bardsley. Inezie rispetto gli eventi delle ultime settimane.

Ma il Burnley non ha avuto la forza per impensierire i diavoli rossi. Sean Dyche ha apportato delle modifiche alla squadra che è uscita dall'Europa League nel turno preliminare contro l'Olympiakos di giovedì, ma la solidità difensiva tra le mura amiche della scorsa stagione è solo un lontano ricordo, dato questo disastroso avvio di stagione. A fine partita, per la seconda volta in una settimana, lo Special One, al fischio finale si è diretto sotto la curva dei tifosi del Manchester United per salutarli e stavolta festeggiare con loro la vittoria che era mancata contro gli Spurs.

Ma il vero show c’era stato nella conferenza della vigila dove il portoghese è diventato un filosofo. 
José Mourinho si è definito "uno dei più grandi manager del mondo" e ha citato il filosofo Hegel per difendere la sua posizione. In bilico dopo 2 sconfitte nelle prime 3 partite, lo Special One si è acceso alla domanda di un giornalista, quando gli è stato chiesto cosa significasse per lui essere responsabile del Manchester United. "Sono il manager di uno dei più grandi club del mondo, ma sono anche uno dei più grandi manager del mondo", ha risposto. Continuando la polemica cominciata nel post partita della sconfitta col Totthenam dove aveva chiesto rispetto, questa volta cita il filosofo tedesco del diciottesimo secolo Hegel. "La verità è nel complesso". Con questo ha voluto intendere che anche se non avesse vinto il quarto titolo in Premier resta comunque il migliore, proprio perché il suo curriculum va considerato nel complesso, cioè in tutti i suoi anni, dove ha vinto in totale otto campionati in quattro paesi diversi.

Mourinho ha poi proseguito dicendo che la sua squadra è stata l’ultima a vincere un titolo europeo, l'Europa League, ed ha ironicamente chiesto al giornalista che lo aveva incalzato se avesse fato questa domanda al manager che era arrivato terzo o quarto in campionato. Un chiaro riferimento a Pochettino e Klopp che sono arrivati dietro di lui la passata stagione e non hanno mai vinto la Premier. Ne ha avuto anche per i fans del Tottenham che, riferendosi ai cori di lunedì "Non sei più speciale", non cantavano così qualche mese fa, nella semifinale della FA Cup, quando erano stati battuti a Wembley.

Certo che è strano vedere un Mou accontentarsi di un secondo posto, dimenticato il suo famoso “zeru tituli” e deve anche impartire lezioni di filosofia per distogliere l’attenzione dall’avvio non proprio special.
L’ei fu Special One si è veramente ridimensionato.