Questa sera si potrà aggiungere un altro capitolo alla sfida che si rinnova tra José Mourinho e la Juventus, in un libro in gran parte già scritto ma con qualche pagina vuota ancora da scrivere. Non può essere una sfida normale quella tra lo Special One e la Juventus, perché il tecnico portoghese è diventato allenatore dell'Inter e quindi avversario dei bianconeri proprio nel momento più triste della storia juventina. Il cuore nerazzurro di Mou alimenta una rivalità inevitabile, spinosa e mai banale. Nei suoi due anni sulla panchina dell'Inter, il bilancio del portoghese è tutt'altro che negativo: in campionato due vittorie, un pareggio e una sconfitta, mentre un successo in Coppa Italia, nei quarti di finale, che avrebbe poi portato al trionfo sulla strada del triplete. Triplete simboleggiato da quelle tre dita mostrate all'andata ai tifosi bianconeri che lo insultavano all'Old Trafford.

Come ogni sfida coi bianconeri è sempre accompagnata da aspre polemiche e parole pungenti. In Italia ha spesso attaccato la società bianconera. Come non ricordare la sua espulsione e le polemiche divampate nell’unica sconfitta, sotto i colpi di Chiellini e Marchisio, subita al suo secondo anno sulla panchina interista. Le proteste per l’area di rigore di 25 metri sono entrate nella storia, oppure quando si paragonò a Roobin Hood. Basta e avanza per farlo diventare per sempre eroe per gli interisti e nemico giurato per gli juventini. Gli saranno tornati in mente ricordi negativi solo solcando la soglia della sala stampa dello Stadium – per la sua prima volta – visto che certamente avrà notato gli scudetti bene in vista. L'accoglienza non sarà delle migliori, anche se forse i tifosi bianconeri dovranno ringraziare proprio lo Special One se Pogba ritornerà a Torino. Per ora il francese torna da avversario, la sua prima volta a Torino da quel lontano 2016. Era il 9 Aprile quando Pogba, in trasferta con la maglia della Juve, segno il suo ultimo e decisivo gol per la vittoria sul Milan, che sarà  prossimo avversario in campionato dei bianconeri.

La premessa per una bella partita ci sono tutte, con un chiaro obiettivo per la Juventus: vincendo contro lo United otterrà non solo la certezza di superare la fase a gironi, con due turni di anticipo, ma anche quella di passare come capolista del girone, ottenendo quindi – sulla carta – un avversario più comodo agli ottavi e la possibilità di giocare il ritorno in casa. A proposito di vittoria, la Juventus ha fatto un po' di “pratica” ultimamente, dato che ha vinto tutte le partite tranne una in tutte le competizioni di questa stagione (13 vittorie, 1 pareggio). I bianconeri hanno vinto anche la gara di andata due settimane fa (1-0), senza subire gol – come hanno fatto finora nel 50% delle loro partite – anche se Allegri dice che la sua squadra subisce troppi gol.

Questa sera il peso dell’attacco sarà tutto su CR7, grande ex dello United, che in caso di segnatura non esulterà, anche se in cuor suo avrà una voglia matta di tornare ad essere decisivo anche nel suo habitat naturale, la Champions. Il tecnico livornese, visti anche i numerosi giocatori acciaccati, dovrà essere bravo a dosare le forze in vista del prossimo impegno in campionato. Mou ha scaricato tutta la pressione sulla Juventus, definita superfavorita per la conquista della coppa, come al solito con la dialettica ha stravinto lui ma tra poco la parola passa al campo e tutto sarà più complicato.