Questa domenica di sport è stata segnata dal grandissimo successo di Ana Carrasco che diventa la prima donna a vincere un titolo mondiale di motociclismo. La 21enne spagnola infatti vince il il Mondiale Supersport 300 con un solo punto di vantaggio sull’altro spagnolo Mika Pérez. 

Nel pre-gara si era svolta la solita routine della vestizione: prima il guanto e lo stivale sul lato destro, poi quello a sinistra. Musica rap nelle cuffie per isolarsi al meglio e mantenere la tensione giusta durante l’attesa della partenza e combattere la pressione. È il giorno della gara, qualcosa di usuale per Ana Carrasco, tuttavia, non è uno dei tanti, è il giorno segnato, quello che può spalancare le porte della storia del motociclismo. Magny-Cours la stava aspettando per chiudere il cerchio, quello che ha iniziato a Portimao nel 2016 e che l'ha resa la prima donna a vincere una gara FIM World Speed. Ora è il momento di prendere tutto o niente per ottenere il titolo di Supersport 300 e dimostrare che il lavoro, lo sforzo, la dedizione, l'ambizione e il desiderio non fanno distinzioni tra sessi.    

Alla partenza è in testa al mondiale (grazie soprattutto alle vittorie ad Imola e Donington) sebbene i favori del pronostico siano contro di lei. Le ultime quattro gare non l’hanno vista andare oltre il decimo posto, sarà dura rimanere in testa alla fine della corsa che la vede in 25esima posizione, mentre il suo diretto rivale Scott Deroue parte dalla pole. L’olandese parte bene e rimane nelle prime posizioni, ma il fato vuole che al quarto giro (su 12 previsti) ha un inconveniente tecnico al cambio che lo costringe al ritiro.  A quel punto l’unico in grado di strappare il titolo ad Ana è il connazionale Mika Perez a cui serve una vittoria per avere la matematica certezza della vittoria. Le cose si stanno mettendo per il meglio per il pilota della Kawasaki Ninja 400 che guida in testa la gara, ma nel finale un bravissimo Dani Valle, del team Yamaha MS Racing, lo beffa strappandogli via i sogni di gloria. Infatti la Carrasco col suo tredicesimo posto riesce a mantenere un solo punto di vantaggio su Perez – giunto secondo – sufficiente per ottenere la storica vittoria del Mondiale.

A fine gara la Carrasco dedica il titolo al compianto amico Luis Salom, morto in seguito ad un tragico incidente durante le prove per il Gran Premio della Catalogna di Moto 2 nel giugno 2016. "È incredibile per me, abbiamo lavorato così duramente per essere qui", ha detto. "Posso solo dire grazie a tutto il team Kawasaki, posso solo ringraziare David Salom e tutto il team, hanno lavorato duramente per aiutarmi ad arrivare qui, e anche alla mia famiglia perché mi hanno dato tutto quest'anno, oltre che ai miei amici sempre vicini. Volevo dedicare questo titolo a Luis Salom, eravamo buoni amici e il giorno in cui lo abbiamo perso mi sono ripromessa di dedicare il mio primo titolo a lui". Detto fatto.

Ana ha trascorso la sua intera vita a perseguire il sogno del successo nel motociclismo. Alla tenera età di 3 anni già correva in moto, ancor prima di imparare a parlare o di andare in bicicletta. Proviene da una famiglia di motociclisti ed il papà, meccanico professionista di moto, gli ha trasmesso questa passione. È abituata ad abbattere barriere...di velocità, piuttosto che muri.

Ha debuttato in competizioni internazionali a 16 anni nel circuito Moto3 nel 2013, seguendo l’esempio di Katja Poensgen che nel 2001 è diventata la prima donna a segnare punti in una gara del campionato mondiale di moto. Ma problemi economici, che influenzano il talento negli sport motoristici, l'hanno sbattuta fuori dalla griglia. Tuttavia, nel contest che accompagna il campionato mondiale SBK, la SSP 300, Ana ha trovato la rampa di lancio per continuare a crescere. Infatti l'anno scorso, come detto, è diventata la prima donna a vincere una gara motociclistica individuale del mondo dopo una vittoria in Portogallo. 

In questa stagione ha fatto un campionato molto completo con regolarità, una costante che alcuni dei suoi principali avversari non sono stati in grado di mantenere. Due vittorie, Italia e Gran Bretagna, come punta di diamante, e poi tantissimi piazzamenti a punti per guadagnare i 93 necessari a rimanere in testa e coronare il suo sogno. Quando tutto sembrava perduto, poicé il fine settimana di Magny-Cours è stata una sofferenza continua, grazie anche un pizzico di fortuna – che aiuta gli audaci – Ana ha cacciato il guerriero che è in lei, riuscendo a risalire fino al 13esimo posto che gli ha significato trionfo.

Come ha detto Ana stessa nella gara precedente "i titoli vengono decisi quando si attraversa il traguardo". E anche se tutto sembrava contrario, la fortuna o la giustizia - come la si voglia considerare – ha allungato la mano verso la Carrasco. Prima Deroue ha avuto un problema nel cambio, lei è salita in 13esima posizione e, infine, Dani Valle ha strappato la vittoria e il titolo a Mika Perez nell'ultima curva. Una Emozionante, drammatica, stressante, ma anche competitiva corsa ... un finale perfetto per il successo di Ana Carrasco che, ora, è la storia del motociclismo. Per un punto!