E sono tre! Non gol, ma imprese fuori casa. Infatti dopo aver espugnato il Meazza, battendo l’Inter, e il Marassi sponda gialloblù, la squadra ducale vince anche a Torino. I crociati sembra che preferiscano le città dove si giocano i derby. Gli uomini di D’Aversa si mettono alle spalle la mini crisi del mese di ottobre, un solo punto in tre partite con l’ultima vittoria risalente ad un mese fa (7 ottobre Genoa-Parma 1-3), e raccolgono tre punti fondamentali in ottica salvezza, che li proietta al settimo posto in coabitazione con la Fiorentina (che ha pareggiato col Frosinone ieri sera nell’anticipo del venerdì) e proprio il Torino a 17 punti. Niente male affatto per una neopromossa.

Il Parma vince e convince al cospetto di un avversario – almeno sulla carta – superiore, nettamente favorita nel gioco dei pronostici alla vigilia, e che, dopo l’entusiasmante vittoria in casa della Sampdoria della scorsa settimana, sembrava lanciatissima ed in forma. Per la squadra di Mazzarri questo è il suo terzo stop casalingo stagionale. Ma se i primi due erano avvenuti contro avversari di alta classifica (Roma e Napoli), questo è stato tanto fragoroso quanto inaspettato.

Succede tutto nel primo tempo. Al ‘9 il Parma è già in vantaggio grazie alle incomprensioni tra Nkoulou e Izzo, che pasticciano in area su pressione di Gervinho, il quale raccoglie la palla vagante e beffa Sirigu sul primo palo con un tocco preciso. Difesa di casa molto distratta in quanto già in precedenza aveva concesso tre nitide occasioni da gol agli ospiti. I granata si gettano a capofitto alla ricerca del pari, ma Belotti si divora un comodo 1-1 a un metro da Sepe, sparando alto da posizione regolarissima. Dopo aver chiesto invano un calcio di rigore, per un tocco di mano in area di rigore di Rincon, i crociati raddoppiano al ‘25. Colpevole ancora la difesa che è troppo timida contro la fulminea ripartenza della freccia ivoriana – una costante di giornata – il quale lancia Gagliolo in sovrapposizione, cross al centro e perfetto tocco di Inglese che da attaccante vero non si lascia sfuggire questa facile occasione. Sul finire del primo tempo i granata prendono il sopravvento e in un sussulto di orgoglio accorciano le distanze al ‘37. È Daniele Baselli che risolve una mischia accesasi davanti l’area di rigore ducale e trafigge Sepe con un destro violento ed imparabile.

Nel secondo tempo Mazzarri prova a scuotere i suoi con l’inserimento di Simone Zaza e, dal consueto 3-5-2, passa al 4-4-2. Aina e De Silvestri arretrano sulla linea di difesa e Soriano si sposta a sinistra. Tutto ciò produce uno sterile possesso palla (alla fine sarà il 66%) poiché i ducali controllano bene ed anzi hanno la possibilità di triplicare in più di un occasione soprattutto sfruttando le ripartenze di un inesauribile Gervinho. L’ivoriano oggi è stato devastante, rincorrendo persino gli avversari in difesa, meno Inglese che si divora il terzo gol con una clamorosa traversa. Finale un po’ nervoso con 2 gialli per parte.

Del Torino visto oggi si salva solo Baselli, il migliore dei suoi. Sirigu prende due gol sul suo palo, però non sarebbe corretto addossargli le responsabilità dei gol. Malissimo Izzo e male anche Nkoulou, colpevoli sul primo gol di Inglese. Djidji è il meno peggio della difesa, non brilla, ma non fa errori evidenti. Zaza non incide, anzi rischia un rosso per un gomito alto ma l’arbitro Massa lo grazie; perde anche la palla che poteva costare il terzo gol. De Silvestri ha mostrato che è in un ottimo momento di forma, molto propositivo nella prima ora di gioco, mentre sparisce quando viene arretrato. Bene anche Berenguer, l’ultimo ad arrendersi. Ancora una prestazione sotto tono per Belotti, si fa vedere poco e spreca la palla del possibile pareggio. Chi si aspettava una prova maiuscola del bomber bergamasco per smentire le scelte di Mancini (che non lo ha convocato in Nazionale) è rimasto deluso. Forse i granata hanno pagato oltre modo l’assenza – per squalifica – di Maité a centrocampo, sostituito da un impalpabile Soriano, sempre tra i migliori dato che oltre ad un ottima fase difensiva si rende spesso pericoloso anche nelle sue sortite offensive.

Nelle file del Parma indubbiamente il migliore è Gervinho, l’arma in più della squadra. Nonostante sia lontano dalla Serie A da diversi anni, sembra che il tempo per lui si sia arrestato. D’aversa è bravo a sfruttare alla perfezione le caratteristiche dell’ivoriano. Ottima prova di Bastoni in difesa, che gioca la sua prima partita da titolare. Il classe ‘99 ha giocato come terzino sinistro bloccato ed è sempre stato attento. Il giovane ex Atalanta (una garanzia il settore giovanile bergamasco) è stato ben guidato dall’esperto Bruno Alves che, oltre a dare il suo contributo in fase difensiva, è stato pericoloso di testa sui corner. A centrocampo molto bene Grassi nella doppia fase, ha contrastato le avanzate del Torino e si è inserito più volte in avanti. Barillà, tornato dopo aver scontato una giornata di squalifica, ha mostrato ancora una volta come è essenziale a metà campo, corre e lotta su tutti i palloni. Biabany, dopo due spezzoni di partita, gioca titolare. L’allenatore vuole dargli minutaggio perché potrebbe rilevarsi essenziale per la salvezza se saprà tornare ai suoi livelli di qualche anno fa. Inglese ha segnato un gol, ha preso una traversa ed è sempre stato un ottimo appoggio per i compagni; ha fatto tanto movimento ed ha aiutato la squadra a salire.

Questa vittoria per il Parma, come detto, è molto importante perché con 17 punti è a metà dall’obbiettivo salvezza. Il neo presidente Pizzarotti, non presente allo stadio per troppa ansia, sarà soddisfatto. Invece la battuta d’arresto ridimensiona le ambizioni granata. Cairo e Petrachi dovranno dare una mano a Mazzarri per completare la squadra. Impensabile al momento che il Toro possa lottare per la zona Europa. Parma promosso, Torino rimandato.