È stato un vero e proprio show quello che Mourinho ha messo in scena oggi nel suo ritorno allo Stamford Bridge, una volta casa sua e da dove è partito il mito dello Special One.
Comincio dall’epilogo, dal gol di Ross Barkley al minuto 96 che è valso il 2-2 finale, una beffa per lo United che stava portando in porto una vittoria fuori casa ad una manciata di secondi dalla fine. È bastato poco per infiammare gli animi e scatenare una rissa che ha visto José Mourinho il protagonista indiscusso.

A colui che un tempo era considerato il provocatore per eccellenza è toccato subire uno sfottò da parte di un avversario. E questo la dice lunga sulla sua situazione attuale… ha proprio perso la verve di una volta! In questa occasione è stato Marco Ianni, membro dello staff del Chelsea, a festeggiare in modo esagerato in faccia al manager dei Red Devils che ha così riversato tutta la sua rabbia e la frustrazione per il gol del subentrato Barkley a pochi secondi dal fischio finale. Sconsolato in panchina Mou ha rispolverato lo scatto di un tempo andando all’inseguimento dell’italiano, ma è stato prontamente bloccato da un attento steward che lo ha placcato, senza però poter evitare il parapiglia generale tra la linea laterale e l’ingresso del tunnel degli spogliatoi che ha visto coinvolti un po’ tutti: dai giocatori, alla security ai componenti della panchina. Ci sono voluti alcuni minuti per riportare la calma e appena la partita è finita Maurizio Sarri è andato prontamente a scusarsi col collega. Altresì anche l’ex Inter nel post match ha stemperato la situazione dicendo di aver accettato le scuse di Ianni ed ha spostato l’attenzione sulla partita che ha visto in campo uno spettacolo eccelso tra due squadre che si sono date battaglia per 97 minuti di gioco.

Il gol finale premia l’orgogliosa partita giocata dal Chelsea punito oltre modo da alcune disattenzioni difensive che hanno favorito i gol di Anthony Martial. Sarri, così come Mourinho, dovrà lavorare sulla fase difensiva. Quest’anno lo United sembra giocare meglio quando è sotto la minaccia di dover affrontare il proprio allenatore dopo un'altra sconfitta ed è stato questo che sembrava incombere di nuovo nelle menti dei giocatori. Infatti nel secondo tempo i Red Devils hanno aumentato l’intensità, con Paul Pogba e l’ex Nemanja Matic che hanno preso il controllo del centrocampo ed il Chelsea ha principalmente sfruttato le individualità, in special modo quelle di Eden Hazard autore di pregevoli giocate. Nel primo tempo il belga ha brillato ma è sembrato a volte che volesse fare tutto da solo anche per lo scarso aiuto dei compagni di reparto. La brutta giornata di Willian e Alvaro Morata – fischiato a lungo al momento della sostituzione - hanno acuito questa situazione, poiché dare la palla al numero 10 blues è diventato l’unico piano della squadra del tecnico toscano, limitando di fatto le opzioni offensive.

Il Chelsea è partito forte ed è passato in vantaggio al 20’ con un perfetto colpo di testa di Antonio Rudiger sugli sviluppi di un calcio d’angolo, favorito anche dalla errata marcatura di Pogba che lo ha perso facendolo saltare indisturbato al centro dell’area di rigore. Una occasione simile era capitata anche a Romelu Lukaku - su un bel crosso di Luke Shaw in questa occasione – in una delle rare sortite offensive della prima frazione di gioco per il Manchester, ma i Blues non sono stati capaci di chiudere il match con un altro gol.

Come detto la ripresa è stata più vivace in quanto ad occasioni gol da una parte e dall’altra. Al 55’ arriva il pari dello United con Martial che si ritrovato il pallone tra i piedi dopo un errato disimpegno da parte della difesa del Chelsea. La reazione blues passa per i piedi di Hazard vero protagonista di questa fase, ma sono David Luiz e N'Golo Kante ad avere due grandissime pallegol per ritornare in vantaggio. Purtroppo ancora una volta la linea difensiva della squadra di Sarri si fa trovare impreparata e troppo scoperta sulla bella giocata di Martial ben imbeccato da Rashford. Al 73’ 1-2 a favore della squadra ospite. Il pareggio di Barkley – ancora su angolo ed agevolato dal poderoso stacco di testa di David Luiz - è arrivato appena in tempo, anche se Mourinho non dimenticherà la risposta della panchina del Chelsea.

Non è più il Mou di una volta, mi è parso stanco e afflitto in panchina. Perfino nel movimentato finale si è placato troppo facilmente, una volta avrebbe preso qualche giornata di squalifica, mi viene in mente il dito nell’occhio a Tito Vilanova in un acceso incontro tra Real e Barcellona. Forse non pago ha continuato nello show anche dopo. A fine partita, dopo aver salutato ed applaudito i suoi attuali sostenitori sotto il settore a loro dedicato, si è rivolto al resto dello stadio mostrando tre dita e poi indicando il terreno di gioco. L’accoglienza che oggi ha ricevuto lo Special One dal pubblico dello Stamford Bridge non è stato tra i migliori, fischi e insulti lo hanno accompagnato per tutta la partita. Quindi ha voluto rivendicare il suo passato con questo gesto plateale per ricordare i tre dei sei campionati vinti in tutta la storia del club, oltre a tutti gli altri trofei che hanno arricchito la bacheca del Chelsea. Sicuramente non può più essere idolatrato come una volta, essendo ora un avversario, ma non si può dimenticare quello che ha fatto per i Blues. Un po’ di gratitudine e rispetto glielo dovrebbero. Singolare la replica a questo saluto con le tre dita da parte di una tifosa nelle prime file in basso e vicino al campo: tra chi lo riprendeva col telefono e chi lo guardava divertito è risaltata la risposta di questa donna che ha salutando “facendo un uno col dito centrale della mano”, un gesto che non si addice ad una signora e non tipica dell’aplomb inglese.

Nelle interviste del dopo partita inoltre ha polemizzato anche con l’arbitro Dean colpevole di aver dato 6 minuti di recupero (diventati poi 7) senza senso, perché oltre alle 6 sostituzioni, tre per parte, ed all’infortunio di Rashford non c’era stato null’altro per giustificare questo recupero. Per di più il portiere del Chelsea Kepa ha perso tempo in ogni modo possibile senza ricevere il cartellino giallo. Si è augurato che ogni arbitro faccia lo stesso di Mike Dean, dato che normalmente quando sta perdendo, non ha mai cinque o sei o sette minuti oltre il tempo regolamentare.

Insomma l’ennesima giornata storta per Mou... una delle tante ultimamente!