Alla fine, José Mourinho è andato sul campo con la mano sull'orecchio destro, arricciando il labbro, col suo lungo cappotto scuro svolazzante e mostrando il suo disprezzo per il trattamento da parte dei tifosi della Juventus. È stato insultato, si è sentito ferito, e questa è la sua risposta! Questo è stato un grande successo, una vera impresa. Un altro “Italian job” a Torino e, per una volta, quel vecchio cliché è stato davvero giustificato. Il Manchester United ha trafitto due volte in pochi minuti la formidabile difesa della Juventus, imbattuta in Europa fino a ieri sera.

Dopo un gol fantastico di Cristiano Ronaldo - chi altro? - su un lancio illuminante di Bonucci, in soli quattro minuti (86’ e 90’) lo United ha vinto con due calci piazzati ed ha sconfitto quella che Mourinho aveva definito una "super-favorita" per vincere la Champions League. Lo "spirito di Torino" ha evocato lo “spirito del 1999”, lo spirito che ha caratterizzato i loro sogni europei. Infatti, ieri sera è stata la prima volta che lo United ha segnato due gol negli ultimi cinque minuti di una partita di Champions League ... dalla famosissima finale di Barcellona di 19 anni fa. In quell’anno i Red Devils batterono sempre la Juventus a Torino, fu una semifinale ed una partita decisiva dopo il pareggio dell’andata, questa volta è stata solo – per modo di dire – una partita del girone, ma di sicuro è il miglior risultato di Mourinho come manager del club negli ultimi tempi. Peccato per il suo show - ancora una volta - alla fine.

Con il suo gesto Mou ha irritato la Juve, in particolare Leonardo Bonucci, che è stato coinvolto nel decisivo autogol, si è avvicinato a lui ed ha protestato per il suo comportamento, così come Paulo Dybala e Rodrigo Bentancur prima dell'intervento del capitano dello United Ashley Young e di un delegato dell'Uefa che ha scortato Mourinho fuori dal campo. Persino in un momento di glorioso trionfo, dopo aver fatto delle sostituzioni decisive, Mourinho sembrava così esaltato da oscurare tutto il resto.

Anche se le rimonte hanno contraddistinto lo United ultimamente, la vittoria di ieri sera va considerata su un piano diverso dal battere il Newcastle o il Bournemouth. Va detto che la Juventus ha colpito due pali (con Khedira e Dybala) ed ha sprecato almeno tre facili occasioni per chiudere il match. Adesso, con questo risultato inaspettato, la qualificazione per i ragazzi di Mou è più agevole: basterà battere il Valencia nell’ultima partita del girone, oppure può assicurarsi il passaggio agli ottavi anche nella prossima partita contro lo Young Boys all'Old Trafford in caso di successo, qualora la Juventus vinca o pareggia la sua partita con gli spagnoli.

Nonostante le chance della Juventus di vincere, l’incontro è stato molto diverso rispetto quello di due settimane fa, quando i campioni d’Italia avevano assolutamente dominato e lo United non aveva dato nessun segnale. Ieri sono stati più vivi, e si sono preparati bene anche in vista del derby di Manchester di questa domenica. Mourinho aveva detto che sarebbero state le partite contro Young Boys e Valencia a "definire" la classifica del gruppo H di questa campagna in Champions League, ma improvvisamente con questa straordinaria vittoria la dinamica è cambiata. Sapranno capitalizzare al meglio questo risultato?

E pensare che era tutto pronto per parlare di Ronaldo, del vecchio eroe che perseguitava lo United e far ricordare loro i fasti del passato mentre lasciava Victor Lindelof sul posto ed indisturbato calciava al volo – con la sua classe mondiale – la splendida palla messa da Bonucci pietrificando De Gea. Un gol degno delle numerose prodezze di Ronaldo in Champions League, il suo primo nella competizione con la maglia della Juventus. Il fuoriclasse portoghese è andato a bordo campo ed ha mostrato a tutto il mondo i suo addominali scolpiti sollevando la maglia, una esultanza a metà per l’enorme rispetto nei confronti del suo vecchio club.

Prima del gol, come detto, la squadra di casa ha colpito un palo nel primo tempo ed una traversa nel secondo, ma sono state diverse le occasioni per segnare più di un gol agli avversari. Juan Cuadrado, uno dei migliori, ha propiziato diverse di queste occasioni, con le sue scorribande sulla fascia destra, è stata una spina nel fianco per tutta la partita, ha sfiorato il gol con un tiro di poco largo ed ha fornito cross e assist pericolosi. Per lo United si sono distinti Ander Herrera, che finché è stato in campo ha fatto la differenza a centrocampo, ed un bravo quanto fortunato David De Gea, che nel giorno del suo 28esimo compleanno ha compiuto diverse parate eccellenti. Invece una prestazione negativa e molto deludente l’ha fornita Paul Pogba, al suo ritorno da ex.

La Juve non ha chiuso la partita e quindi Mourinho ha calato i suoi assi nella manica nel momento in cui ha sentito la stanchezza degli avversari. Dentro Marcus Rashford, Juan Mata e Marouane Fellaini e tutti sono risultati decisivi per ribaltare il risultato. Mentre le mosse di Max Allegri sono risultate inefficaci. L'allenatore della Juve ha reagito alla presenza di Fellaini e inevitabilmente al calcio più fisico, con l’inserimento del difensore Andrea Barzagli ed arretrando Cuadrado, ma così la sua squadra ha perso un po' di impeto e la possibilità di rendersi ancora pericolosa con le ripartenze.

Lo United ha bisogno di un aiuto che arriva col fallo di Blaise Matuidi (subentrato a Khedira al 61’) proprio al limite dell’area di rigore. Sulla seguente punizione Mata sorvola il muro bianconero e segna il pari battendo un colpevole Szczesny che abbocca alla finta facendo quel passo in più sul lato opposto che poi gli impedirà di raggiungere la palla. A mio avviso il portiere polacco è stato l’anello debole di questo scorcio di stagione per la squadra bianconera. Fa il compitino, pochi errori ed ogni tanto un miracolo. Ieri ha fatto due errori e lo scontro a distanza col predecessore Buffon – grande prestazione contro il Napoli – è impietoso. Quando Allegri concederà una chance a Perin?

Ma non finisce qui perché la Juve concede un altro calcio di punizione – inutile – sulla sinistra. Young mette la palla in mezzo l’area e qui Fellaini grazie al suo fisico crea scompiglio. Il belga prova a sfiorare il pallone causando una distrazione ed un errore ancora del numero uno juventino. Il portiere non blocca il pallone che rimbalza su Bonucci, poi su Pogba (il suo unico contributo, inavvertitamente, involontario) e poi su Alex Sandro prima di ballare sulla linea di porta. Sorprendentemente, lo United passa in vantaggio e prende i tre punti, mentre lo Special One ha scritto un altro capitolo di una rivalità che anche nel suo presente inglese resta a forti tinte nerazzurre.