A molti il nome Mbaye Diagne non dirà nulla di particolare, me compresa. Forse solo i più attenti calciofili potrebbero ricordarlo per un passato, o sarebbe meglio dire per un brevissimo passaggio alla Juventus. Ecco, oggi, questa meteora del calcio nostrano è diventata una vera e propria star in Turchia, nel massimo campionato, la Super Lig. 

Tutto ha avuto inizio in Senegal, a Dakar, sua città natale, durante la disputa di un torneo di calcio giovanile. Qui fu notato dallo zio che, rientrato in patria per una breve vacanza, convinto delle sue qualità lo portò con sé in Italia per farlo diventare un calciatore professionista. Il pallone gli piaceva, ma mai avrebbe potuto immaginare quel povero ragazzo, che giocava a calcio con delle scarpe di gomma, quello che gli sarebbe successo da lì a poco.

Ed è così che nell'estate del 2011, sui campetti della provincia piemontese, comincia la sua avventura nel Bel Paese. La squadra è il Brandizzo, prima categoria. Il classe ‘91, grazie al suo talento ed alle imponenti doti fisiche, alto più di 190 cm, si mette subito in mostra, tanto da  meritarsi un soprannome eccellente. Viene, infatti, chiamato da tutti col nome di “Mario”, perché, proprio come il più celebre Mario Balotelli, ha un carattere un po’ particolare, presuntuoso e ribelle, ma allo stesso tempo è dotato di colpi eccezionali: tiro forte e preciso con entrambi i piedi ed un innato fiuto del gol.

Col suo talento porta la piccola squadra alla storica vittoria in campionato, segnando una valanga di gol, oltre 40. La stagione successiva fa il salto in serie D trasferendosi nel Bra. Dopo un inizio complicato fatto di molte panchine e pochi minuti, riesce ad imporsi a suon di gol, 23 gol in 19 partite, e a trascinare la squadra cuneese alla promozione in Lega Pro. A questo punto molte squadre delle serie superiori si fanno sotto, ma il richiamo della Juventus, sempre attenta ai giovani emergenti, è troppo forte e non si può respingere. Il suo sogno di diventare professionista finalmente si realizza e non di certo in una squadra qualunque. Nell’estate del 2013 approda quindi alla Vecchia Signora in cambio di 30mila euro, ma purtroppo non debutterà mai in maglia bianconera. La favola si tramuta in una serie di prestiti in giro per il mondo tra Francia, all’ Ajaccio dove non potrà giocare per problemi di tesseramento, Belgio (Lierse, Westerlo) e Arabia Saudita (Al-Shabab). Del periodo juventino farà più notizia il fatto che un investimento di soli 30mila euro frutterà oltre un milione di euro, tra cessione e prestiti, che una sua prodezza in campo. Per rilanciarsi si trasferisce in Ungheria e nell’agosto 2015 firma per l’Ujpest.

In soli 6 mesi le sue prestazioni, 11 gol in 17 presenze, gli valgono l’interessamento del prestigioso Sporting Lisbona. E cosa c’è di meglio di giocare al'Estadio José Alvalade, lo stesso dove Cristiano Ronaldo ha mosso i suoi primi passi? Il suo sogno di entrare finalmente nel “calcio che conta” dalla porta principale, però, sfuma per un soffio. Si inserisce il club cinese del Tianjin Teda (febbraio 2016) che gli offre un ricchissimo contratto: cinque volte lo stipendio che avrebbe preso in Portogallo; insomma la classica offerta che non si può rifiutare. Ripone il suo sogno in valigia e si trasferisce in Oriente. Il primo anno segna 17 gol e diventa uno degli attaccanti più famosi della Cina. Viene coinvolto inconsapevolmente in una bufera mediatica per un video postato su internet con in mano una pistola. Fortunatamente se la cava solamente con un richiamo dal club e la consegna della pistola alla polizia.

In due anni ha guadagnato abbastanza per sistemare sé e la sua famiglia, così decide di rientrare in Europa e, nel gennaio 2018, accetta l’offerta del Kasimapasa nella Super Lig turca, con la speranza di essere convocato dalla sua nazionale per il Mondiale di Russia. Come un moderno giocatore, per adattarsi prima al campionato, visiona gli attaccanti con le caratteristiche fisiche e lo stile di gioco simile al suo. I principali modelli che segue nella Super Lig sono Demba Ba e Burak Yilmaz. Il suo connazionale, con un passato al Chelsea, ha militato i primi mesi dell’anno al Goztepe Spor Kulubu, in prestito dallo Shanghai Shenhua, mentre il turco gioca nel Trabzonspor. Chiuderà i suoi primi sei mesi con 12 gol in 17 partite, non sufficienti per la chiamata tra i 23 in Russia però.

La tenacia però è una dote che non gli è mai mancata, insieme a un talento purissimo, e quest'anno sembra essere quello buono. La stagione parte, infatti, col botto: 6 gol nelle prime 4 giornate, che significano primo posto nella classifica marcatori e primo posto anche per la sua squadra a punteggio pieno con 12 punti. L'obiettivo è giocare tutte le partite e segnare almeno 20 gol in campionato. Ma un primo importante traguardo già lo ha raggiunto: è stato convocato dal ct senegalese Aliou Cissè per l’amichevole che i “leoni della teranga” giocheranno col Madagascar questa domenica 9 settembre.  A 27 anni sembra essere riuscito finalmente a compiere il definitivo salto di qualità.

In soli sette anni Diagne è passato dalla serie D italiana alla nazionale del Senegal, il sogno di un ragazzo sbarcato in Italia per diventare un giocatore professionista si è trasformato in realtà. Dai campetti polverosi di provincia, passando per la Juventus, gira il mondo, fino alla nazionale, dove potrà giocare ed allenarsi insieme al famoso Mané del Liverpool, o ad altre stelle come Keita Balde dell'Inter o Koulibaly del Napoli. Se continua così ha concrete possibilità anche di giocare la prossima coppa d’Africa, che si disputerà a giugno in Camerun, poiché Mbaye punta sempre più in alto, in attesa della chiamata di una squadra più importante e magari indossare finalmente la maglia bianconera. Un l'exploit incredibile per un bomber partito dal nulla, con tanti sogni e poche possibilità. Con sé aveva 'solo' il talento, la tenacia, la voglia di arrivare e soprattutto le sue scarpe di gomma con le quali prendere a calci il pallone.