Ci siamo messi alle spalle anche il 2021.
Potendo dimenticare il Covid e dedicandoci solo allo Sport, è stato un anno entusiasmante per gli atleti italiani con vittorie memorabili in moltissime discipline. Il trionfo all'Europeo di Calcio, tanto inaspettato quanto inebriante, la più classica delle ciliegine sulla torta di un anno indimenticabile, ma anche per il nostro Milan il bilancio è stato ampiamente positivo, macchiato solo dalla vittoria dello scudetto, dall'altra squadra di Milano, che logicamente smorza ogni comprensibile entusiasmo.
Concluso il girone d'andata del campionato, al secondo posto, staccati di quattro punti dalla capolista, il Milan inizia il girone di ritorno affrontando la Roma, nel match casalingo del sei di gennaio.
Sono tre gli argomenti che tengono banco fra il "popolo rossonero": infortuni, la Coppa d'Africa e il Mercato. Se le notizie che arrivano da Milanello, sono più che positive, con l'infermeria finalmente svuotata dai lungo degenti, tranne logicamente Kjaer che ha finito la stagione e la "fastidiosa" positività riscontrata a Tatarusanu, obbligato alla quarantena in casa, lo stesso non si può certo affermare per una competizione che, per quanto importante, ha tempistiche molto discutibili.
La Coppa d'Africa, nonostante il focolaio Covid e le molteplici motivate preoccupazioni, poichè i tempi per riavere la disponibilità dei giocatori saranno ben più lunghi dei reali impegni di campo, è stata autorizzata e confermata, con conseguente partenza, di tutti i convocati. Per il Milan, Kessie, Bennacer e Ballò Toure. Assenze per la squadra allenata da Mister Pioli, non facili da sostituire. A tale proposito erano molti i tifosi che speravano che il mercato potesse essere d'aiuto, magari facendo arrivare già a gennaio il sostituto di un Kessie destinato a cambiare aria e maglia. Con Tonali diffidato e con Bakajoko e Krunic poco brillanti nel centrocampo a due, i dubbi sono comprensibili, oltre che certificati. Il fatto che ogni qual volta appare il nome di Renato Sanches, accostato al Milan, siano in molti ad augurarsene un arrivo immediato, non è affatto casuale.
Il giocatore portoghese del Lilla, assistito da Mendez, sarebbe la soluzione perfetta, anche se costosa, per sostituire il "presidente".  Eppure più del centrocampo, vistosamente in emergenza, la Dirigenza è attiva nel voler "blindare la difesa", cercando un'acquisto di spicco. Un vero Top Player nel reparto. Ricordiamo che attualmente il Milan dispone di Tomori, Romagnoli, Gabbia e Kalulu. Sven Botman, ventiduenne olandese, in forza al Lilla sarebbe il profilo perfetto. Il suo eventuale arrivo, oltre a rafforzare un reparto che dopo l'infortunio di Kjaer è calato sia nel rendimento che nel livello di attenzione, consentirebbe di affrontare anche l'eventuale partenza di Romagnoli, a giugno, con più tranquillità. E' poi risaputo che i campionati si vincono subendo pochi gol e non certo segnandone tanti. Un dato facilmente dimostrabile proprio dall'andamento del girone d'andata. Il Milan in una sola partita non ha segnato, contro il Napoli. Sei volte ha segnato un gol, perdendo una partita e pareggiandone tre. Cinque volte ha segnato due gol, vincendo sempre. Quattro volte ha realizzato tre gol, perdendo ugualmente una partita, a Firenze, dove Tatarusanu non fu particolarmente brillante. Tre volte ha segnato quattro gol, vincendo i rispettivi incontri. Eppure il dato che più di altri evidenzia limiti difensivi è relativo alle partite concluse senza subire alcuna rete: sei, di cui quattro fra le mura amiche, Lazio, Venezia, Torino e Salernitana e due volte nella città della Lanterna, logicamente contro Sampdoria e  Genoa. Sicuramente anche l'assenza prolungata del portiere, Maignan, sottoposto ad una operazione al polso, ha influito, ma 22 gol subiti, in 19 incontri sono troppi per una squadra che vuole ambire a posizioni di vertice.
Ecco che la scelta della Dirigenza ha una logica più che condivisibile, sistemare il reparto da sempre considerato nevralgico per ottenere le vittoria, la difesa. Potendo disporre di risorse sufficienti per un unico acquisto, meglio completare un reparto nel modo migliore, piuttosto che tamponare un'emergenza, che per quanto preoccupante, sarà momentanea.
Sinceramente dubito molto che il difensore olandese possa essere acquistato. La sua valutazione è di 30 M, ha richieste dall'Inghilterra e la formula del prestito con possibilità e non obbligo, di riscatto, non pare sia di interesse della proprietà della squadra francese, anche se i rapporti col la Società rossonera sono più che buoni. A quel punto allora sarebbe più logico virare sul difensore danese del Chelsea, Christensen, oggi infortunato ma che a giugno sarà svincolato. Un risparmio notevole, ma che porterebbe a rinunciare di rafforzare la squadra e cullare le aspirazioni di vincere uno scudetto che per quanto difficile, non sono ancora svanite. 
Torniamo su argomenti già affrontati, poichè il rafforzamento dovrebbe coinvolgere tutti i reparti, con tre innesti di spessore. Anche l'attacco rientra in questo ragionamento. 
Con Ibra e Giroud, sani e arruolabili, con Pellegri a scaldare la panchina e con i definitivi recuperi di Leao e Rebic, pensare ad un'acquisto è realisticamente totalmente assurdo. Più plausibile rinviarlo a giugno, quando Pellegri non sarà riscattato, Colombo rientrerà dal prestito e specialmente verrà valutata la posizione di Ibra.
La lista dei parametri zero è tanto interessante quanto ricca di suggestioni. Da Cavani a Aubameyang, da Belotti a Lacazzete e moltissimi altri. Certo, alcuni sono "dinosauri", talmente sono tanti gli anni che li vediamo giocare e segnare, ma il loro costo è solo relativo all'ingaggio e Milano è ben più attrattiva di Dubay o Toronto.
Allontaniamo i sogni, stando al presente, al match contro la Roma, fin troppo importante. Serve vincere, servono i tre punti per iniziare nel modo migliore, per cementare la fiducia in questo gruppo, per mettere fuori dalle posizioni di vertice una rivale che ha recentemente vinto a Bergamo, ma che ha raccolto solo quattro punti dai sei scontri di vertice, ma specialmente serve vincere per autorizzarci a cullare il nostro sogno, innominabile.