Ceci est un message adressé à tous les services défensifs de Serie A 2023/2024. Votre attention, s'il vous plaît : un élément a été identifié qui pourrait mettre en danger votre sécurité. Il s'appelle Mattéo Guendouzi!  

Questo è un messaggio rivolto a tutti i servizi difensivi della Serie A 2023/2024. Attenzione, per favore: è stato individuato un elemento che potrebbe mettere a rischio la vostra incolumità. Il suo nome è Mattéo Guendouzi!

Un ragazzo dalla chioma folta, ricci biondi, boccoli dorati, un viso apparentemente angelico, questa era la prima descrizione del nuovo centrocampista biancoceleste che ha fatto il suo debuttato in Serie A nella terza giornata di campionato alla Stadio Diego Armando Maradona di Napoli contro i campioni d'Italia in carica. Il classe 1999, prelevato in prestito dall'Olimpique di Marsiglia, è entrato nel secondo tempo di un match a dir poco elettrizzante! Egli ha dimostrato, in una manciata di secondi, di essersi amalgamato come farina nell'impasto della pizza, poiché, una volta sceso in campo, ha fornito un assist di prima al suo compagno di squadra, al numero 20 Mattia Zaccagni, mettendolo di fatto in condizione di tirare in porta per poi finalizzare in rete. L'esterno offensivo trova il gol che dopo poco tempo viene annullato per un presunto fuorigioco. Qualche minuto dopo, il neo centrocampista francese, si rende nuovamente protagonista con un tiro potente, ma preciso, cha fa insaccare la sfera dove l'estremo difensore partenopeo non può arrivare. Anche questa volta, a causa di un Offside, la rete viene annullata. Sono bastate poche ore, forse due allenamenti con la squadra, per poi partire alla volta di Napoli in una delle missioni più delicate per la Lazio di Maurizio Sarri che aveva raccolto zero punti in due partite. Mattéo Guendouzi è entrato nei meccanismi della squadra del mister a gamba tesa, un fulmine a ciel sereno, una luce, un nome che sa di rinascita biancoceleste.  

L'uomo delle tre G: giusto, al posto giusto nel momento giusto!
Ebbene sì, tra le varie imprese del presidente Claudio Lotito di questa estate c'era anche quella di colmare il gran vuoto lasciato dal gigante serbo Sergej Milinković-Savić. Quest'ultimo ha lasciato la Capitale nell'ultima sessione di mercato estivo, e ciò, inevitabilmente, ha portato ad una perdita notevole negli equilibri dell'ecosistema Sarrista, una tessera del puzzle di fondamentale importanza, una garanzia del club capitolino.
Fino a poche ore fa la preoccupazione dei supporter non poteva che non essere relativa al centrocampo. Dilemmi e pensieri negativi la cui origine risale dal primo k.o. della trasferta contro il Lecce, dove si parlava di mediani troppo leggeri, che offrivano una copertura del campo troppo debole, fragile, facile da oltrepassare per poi ritrovarsi subito in zona pericolosa. Gli ultimi giorni di mercato sembrano aver risolto la problematica, le lacune della formazione del Comandante. Una questione sinonimo di condanna per la squadra e tutto lo staff tecnico che si ritrovavano già con le spalle al muro ad inizio stagione. Dunque, un vero e proprio reset da parte della Lazio che coincide con l'arrivo di Guendouzi arrivato il 30 agosto frutto di una lunga trattativa tra Lotito e il club transalpino dell'Olimpique Marsiglia. Un innesto idoneo per un centrocampo  bisognoso di fisicità e copertura. Un reparto che potrebbe risultare, a fine stagione, tra i più forti della Serie A viste anche le alternative ai veterani.

Il Calciomercato fatto dal presidente Lotito ha dato una nuova boccata d'ossigeno? Una coperta più lunga?
Fino allo scorso anno Sarri era considerato un avversario forte, scomodo, ma costituito da limiti dovuti all'organico a disposizione. Ad oggi però gli innesti della campagna acquisti 2023 hanno cambiato questa peculiarità appartenuta ai biancocelesti per diverse stagioni. Si può parlare di una squadra, ovviamente composta da giocatori, ma non più certi di avere il posto da titolare assicurato. È doveroso affermare che il patron della squadra capitolina ha messo fine al posto fisso.   

Di seguito si può constatare quanto detto citando i nomi dei giocatori spesso messi come titolari e le alternative pronte a prendersi la fiducia dell'allenatore nel corso della lunga stagione (in grassetto i nuovi arrivati).

Portieri: Provedel, Sepe;
Difensori: Romagnoli, Casale, Patric, Marusic, Hysaj, Lazzari e Pellegrini;
Centrocampo: Cataldi, Luis Alberto, Kamada, Guendouzi, Rovella e Vecino; 
Attacco: Immobile, Castellanos, Pedro, F. Anderson, Zaccagni, Isaksen.  

La formazione di Immobile e compagni sembra aver trovato la giusta via. A testimonianza di ciò è la prima vittoria stagionale trovata in uno dei campi più difficili della Serie A contro il Napoli di Rudi Garcia. Un 2-1 delle aquile siglato da due perle: la prima è del barbiere di Siviglia, il mago, Luis Alberto, effettua una vera e propria magia di tacco, un no look da cineteca; l'altra del neo acquisto giapponese Kamada, un tiro chirurgico manda la palla nell'angolino più lontano, imprendibile per Meret. Una partita testimone delle qualità di una squadra che può auspicare ad essere una delle prime forze del campionato, un gruppo sempre più cosmopolita composto da figure pronte a grandi sfide, disposte a dare il massimo del proprio potenziale per raggiungere traguardi importanti.  

La Lazio e l’uomo delle tre G? C’est magnifique!