La Juventus vincerà il campionato 2022/23.
Certo, detta così sembra niente di più di una semplice provocazione, ma in realtà non è una cosa tanto utopistica. 
Dieci punti di distacco dal Napoli capolista, e ancora in girone e mezzo da giocare, lasciano il discorso ancora aperto ad ogni finale possibile, quindi anche ad un clamoroso recupero da parte dei bianconeri. 
Ovviamente il calcolo delle probabilità che questo accada, da un risultato in un senso o nell’altro, in base al punto di prospettiva in cui si guarda la situazione. 

Ovvio che se guardo la situazione in cui si trova la squadra di Allegri, c’è ben poco da sperare, e anche un quarto posto sembra utopia. Una squadra che è stata umiliata in Champion’s, con delle prestazioni e dei risultati imbarazzanti, senza anima,senza idee, senza orgoglio, una non squadra. Una squadra che dove tutti i nodi fatti negli ultimi anni sono arrivati al pettine. Ma c’è anche un’altro punto di vista, un’altra prospettiva.
La Juventus storicamente ha dimostrato che difronte alla avversità, nei momenti più bui, è in grado di tirarsi fuori dalle sabbie mobili come nessun’altra squadra e società sanno fare. Non è detto che anche stavolta ci riesca, ma le potenzialità ci sarebbero tutte.  Intanto la Juventus può ancora contare su una proprietà e una presidenza, che al netto di qualche errore negli ultimi anni, rimane una presidenza vincente che ha preso questa squadra dalla ceneri della serie B, e l’ha portata a scrivere una pagina leggendaria del calcio italiano con dieci anni di successi irripetibili. Un presidente che sicuramente dovrà rispondere a chi dì dovere dì alcune scelte opinabili, ma un presidente che ancora oggi ci mette la faccia ed è presente in prima persona. Cosa questa che in altre società non esiste più. Sentite i presidenti di Inter, Milan, Roma, Fiorentina parlare di calcio? Agnelli con tutti i suoi difetti ed errori ha anche dalla sua parte la nascita e tutto quello che di buono è stato fatto in questi anni, non si può cancellare. Noi tifosi siamo abituati a vivere il presente, dimenticare troppo presto il passato e a pretendere sempre. Allegri ha giustamente fatto presente che ci sono oggi società esaltate che per otto anni non hanno mai partecipato alla Champion’s e per noi quest’anno è stato il primo anno di un non passaggio dei gironi. Certamente un fallimento, ma bisogna anche non dimenticare il passato. 
L’allenatore pur quanto criticato, rimane l’opzione migliore al momento
. È un vincente e non è sicuramente diventato un brocco, ma anche lui come altri deve trovare una quadra in una situazione che, non dimentichiamo, è stata nettamente negativa da inizio stagione, e non raccontatevi la bugia che alla Juventus ci sono più infortunati per mancanza di capacità dello staff. Gli infortuni esistono per tutti, poi ci vuole fortuna. Quest’anno gira malissimo. 

Passiamo alla squadra. Possiamo discutere sulle scelte, sul fatto che sia puntato sulla classica “istant team”, cioè una squadra fatta non per programmare ma per cercare di vincere subito. Possiamo discutere sul bontà o meno della scelta, ma quella era e quella poteva pagare. Col senno di poi siamo tutti bravi a giudicare, ma il giorno dell’arrivo di Pogba e Di Maria io ricordo scene di giubilo e di ritrovato entusiasmo. Confermate poi da Bremer e Kostic. Quindi dare addosso oggi alla società e allenatore è semplice oppurtunismo. 
Io continuo a pensare che la Juventus a pieno organico sarebbe, ed è, una squadra che lotterebbe tranquillamente per lo scudetto. Le due prestazioni offerte da Di Maria, con una forma decente, hanno dimostrato di cosa era in grado di dare alla Juventus. Se aggiungiamo cosa avrebbe potuto dare Pogba e cosa potrà dare Chiesa al rientro, non è blasfemo pensare che la Juventus potrebbe dare seguito a dei risultati importanti. Togliere Chiesa, Pogba, e Di Maria alla Juventus per tutta questa parte della stagione ha di fatto falsato le scelte estive. Il Milan senza Leao, Theo, e Tonali per tutto questo periodo non ne avrebbe risentito? O l’Inter senza Barella, Brozovic e Lukaku contemporaneamente fuori per tre mesi? O il Napoli senza Kim, Kwara, e Osimehen? Se dobbiamo essere onesti nessuna di queste squadre sarebbe riuscita a sopperire a queste assenze senza risentirne.

La Juventus dovrà per forza essere brava e compatta a portare a casa risultati nelle prossime quattro partite prima della sosta e limitare i danni il più possibile. Poi dal quattro gennaio partirà una nuova stagione, dove (tocchiamoci) la Juventus potrà esibire in realtà ciò che aveva pensato in estate. Chiesa dovrebbe essere nuovamente al cento per cento, Pogba avrà usato il mondiale per trovare la forma migliore, e lo stesso vale per Di Maria. A differenza di altri che il mondiale sarà stancante e logoro, avendo giocato sempre fino ad oggi, il rovescio della medaglia degli infortunati della Juventus è che il mondiale dovrebbe farli allenare e tornare in forma. E poi le pause, storicamente, aiutano chi è in difficoltà per riassettare il tutto, fare il punto della situazione e mettere le basi per una ripartenza. 

Una cosa che a questa servirebbe come l’aria è il supporto e il ritorno dei tifosi allo Stadium. Il calore, la bolgia della curva alla Stadium erano una mano importante per la squadra nei momenti difficili, e sicuramente metteva soggezione agli avversari. Purtroppo per motivi che non sto a spiegare anche perché non conosco fino in fondo, assistiamo al gelo dello Stadium. Stadium freddo, senza supporto per i ragazzi, dove gli avversari quasi non sentono di essere fuori casa. Questa non è una cosa da poco in un momento delicato come questo. Mi auguro che tutto possa tornare alla normalità ed avere anche noi il tifo che possa dare una mano importante. 
Vediamo come vanno queste quattro partite, saranno le più difficili e importanti di tutta la stagione, perché sono le partite che ci potranno dare ancora una speranza, oppure affondare del tutto. 

È ovvio che poi indipendentemente da come andrà il resto della stagione, positivo o meno, la Juventus rimane una squadra da rifondare in tutto. Dalla rosa alla dirigenza con un vero direttore sportivo è una figura carismatica all’interno della società che possa subentrare a Nedved. Su questo pochi dubbi.
#FinoAlllaFine