Sabato 16 settembre la serie A è ritornata in campo dopo la sosta per le nazionali, e i fuochi d'artificio non sono mancati. Juventus Lazio, Inter Milan e Genoa Napoli, hanno divertito molto gli spettatori, seppure alcuni non felicemente. Incominciamo con la Juventus. I bianconeri sembrano guariti dalla sindrome del gol mancato ed in soli sei tentativi, ricavano tre gol! E due delle reti mancate sono grossolanamente imputabili ad una distrazione incomprensibile, perchè sia Rabiot, che Weah, con un minimo di attenzione in più avrebbero segnato facilmente. 

Incomprensibile, a fine gara, l'atteggiamento della Lazio, la quale si dichiara irritata per l'arbitraggio. Irritati sono i tifosi juventini, perchè cinque gialli comminati ai giocatori bianconeri, ed uno ad un laziale(che comunque è ancora proprietà della Juventus) lasciano perplessi, soprattutto per la dinamica delle azioni, alcune delle quali piuttosto veniali. E a parti invertite, sembrava che l'arbitro Maresca non avesse più in tasca i cartellini. Incredibile l'ammonizione a Gatti. Il giocatore butta fuori un pallone che era entrato in campo, mentre Sczesny si appresta con un'altra sfera a rimettere in gioco. Ed il signor Maresca lo ammonisce per perdita di tempo! Semmai, lo stava guadagnando, e nonostante gli avessero fatto notare che il pallone era già nella disponibilità dell'estremo difensore juventino, fa spallucce e non gliene cala nulla. Un indizio della sua infelice valutazione arriva già ad inizio partita. Chiesa batte velocemente una rimessa laterale, forse un paio di metri più avanti da dove è uscita la palla, mettendo Vlahovic in posizione di puntare l'area laziale. Il signor Maresca fischia, e consegna la rimessa ai laziali. Non si capisce come si possa decidere così, perché se la rimessa è fuori zona, lo è per poco, e se vuole proprio rettificare può fare rimettere la giocata alla Juventus, il gesto nell'esecuzione della stessa pare regolare. Sembra che l'intenzione sia di salvare la lazio da un pericolo imminente. Nel secondo tempo, interviene su di un anticipo di Danilo, che mette Chiesa e compagni in superiorità numerica verso l'area capitolina, ed allora fischia. Ma alla sera una simile azione, quella di Thuram sul primo gol dell'Inter, viene tollerata ed anzi, sembrava ancor più fallosa. 

E mi fermo qui! Perchè ce ne sarebbero di cose da dire, eppure il signor Sarri, forse ben addestrato dai dirigenti laziali, non si presenta alle telecamere di Dazn, per protesta, perché secondo lui l'arbitro li ha penalizzati. Semmai l'arbitro gli ha evitato una goleada, e ad incazzarsi dovrebbero essere Allegri e compagni, ma come si usa nella Juventus, l'arbitro non si commenta. Certamente perché oltre ad essere cornuti, si viene pure "mazziati". Ed è questo un campionato a parte che gioca la Juventus! Quello degli arbitri, che non ci perdonano nulla, ed anzi se possono ci mettono anche il carico sopra. E nessuno si può lamentare dei gol segnati dalla Juventus ieri, perchè non erano regolari, ma "super regolari", in quanto il Var, ha sviscerato tutti gli elementi per poterli annullare, ma purtroppo, non hanno trovato nulla. E sul primo gol, non solo il Var, ma il collaboratore dell'arbitro, che era a pochi metri dall'azione, ha visto che la palla non era uscita: diffidiamo anche di questo? Ma un altro sassolino vorrei togliermi dalla scarpa! Le continue simulazioni che i giocatori fanno in ogni parte del campo! Ormai è consuetudine dare rigore se due punte si toccano in area, e parlo di punte dei piedi. Ieri il rigore dato all'Inter mi pare un caso da commentare bene. Perché si, che Lautaro arriva un attimo prima sul pallone, ma entra a gamba tesa.  Poi, come sua grande abitudine, si butta per terra tarantolato. Queste azioni  sarebbero fallo ed ammonizione, non rigore. E così ieri, a Torino, i giocatori della lazio, ad ogni contrasto si buttavano per terra, ed ottenevano due cose: la prima, il fallo, la seconda un possibile cartellino giallo per l'avversario. Per non parlare del fatto che a volte si ferma un'azione pericolosa verso la propria porta, senza commettere fallo tattico. Il Var, dovrebbe secondo me valutare tutte queste sceneggiate, ed intervenire. Così si garantisce  la sportività in campo.
E se proprio devo lamentarmi dei giocatori juventini è proprio la mancanza di malizia in ceri casi, ieri ad esempio Kostic ha saltato un avversario in area, che lo ha spostato con una spinta. Bastava buttarsi ed ecco arrivava il rigore. Ma se non è un "vero" fallo, perché buttarsi? E mi si spieghi perché in campo le mani che spingono a guisa di "lotta libera" siano tollerate. Il regolamento parla di spinta di spalla, o corpo a corpo, le mani devono stare larghe. E soprattutto, l'intervento non deve essere particolarmente violento. E qui si apre una casistica inquietante: come si valuta? 

Un altro campionato diverso della Juventus è quello dei commentatori televisivi. Ieri Dazn ha esibito l'ennesima prova della contrarietà mediatica antijuventina. Sembra che chi commenta con il telecronista, sia spesso un ex giocatore di serie A. Eppure a volte pare che questi "esperti"  non abbiano mai giocato al calcio, viste le stupidaggini che propinano in diretta. E sarebbe da notare la scarsa enfasi quando segna la Juventus, mentre se segna l'altra squadra sembra di sentire il rumore del tappo di spumante che salta via. Non parliamo di Sky, ormai un covo di interisti. Bergomi, presidia il territorio e guai a deviare dalle sue interpretazioni. In passato, commentatori come Altafini, campione del mondo con il Brasile nel 1958 ed uno dei più grandi cannonieri del nostro campionato, si lamentò di alcuni atteggiamenti in campo, proprio come da me descritti poc'anzi. Sparì dai radar! 

L'altro campionato della Juventus, sarà quello di non giocare le coppe. Un vantaggio? Uno svantaggio? Non si sa ancora. Da una parte, il vantaggio sarà di potere preparare le partite mentre altre squadre saranno alle prese con partite stressanti e debilitanti. Un vantaggio la possibilità di registrare meno infortuni, raccogliere la rosa in allenamenti specifici, valutazione di giovani interessanti. Lo svantaggio sarà, innanzitutto per la mancanza di introiti, che le coppe garantiscono con cifre interessanti. Un altro svantaggio, la mancanza di crescita in campo internazionale, perché se le coppe stressano, dall'altra rinforzano la tecnica e l'esperienza di incontrare campioni, anche rischiando brutte figure, ma sempre utili in prospettiva futura, soprattutto per i giovani. 

Un altro campionato è stato giocato soprattutto nel campionato appena trascorso. Le vicende giudiziarie hanno prodotto un danno enorme alla Juventus, sia di immagine che di soldi, ma dalle crisi, si possono ottenere opportunità. La società ha avviato un processo di ridimensionamento della rosa giocatori,  vendendo calciatori che avevano un appeal all'estero, o distribuendo giovani in prestito in altre squadre, sperando in una crescita. Questi ragazzi si giocano una fetta di futuro, dovranno sapere lottare in ambienti dove non saranno coccolati, ma anzi spesso criticati, soprattutto perché provengono da una grande società. 

Non manca però, il disappunto per quello che ora le vicende giudiziarie rivelano. Intanto il Tribunale di Torino, non era competente nell'azione penale e giudiziaria nei confronti della società bianconera. Questo vuol dire che a Torino, i Pm, tra cui un napoletano allontanato per decenza, hanno accusato una società quotata in borsa, hanno usato milioni di euro per intercettare telefonate, e persino con sistemi ambientali, per accusare dei dirigenti calcistici, e tutto questo non era loro competenza. Come appunto è da  rilevare che da queste indagini irregolari, la procura sportiva ha attinto  informazioni e "prove" che hanno portato alle penalizzazioni in capo alla Juventus. Intanto, altre procure, dove probabilmente hanno cose più importanti da fare, hanno smontato tutte le iniziative inoltrate dalla procura di Torino, tese a peggiorare la situazione giudiziaria in capo alla società bianconera. Non hanno trovato nessun reato. Persino quella di Napoli, la quale ha sancito da una parte, che non ci sono reati fiscali, e dall'altra che, trattandosi però del Napoli, guardando le sciarpe attaccate al muro degli uffici, hanno fatto finta di non capire nulla, perché nel caso dei partenopei c'erano probabilmente  reati di truffa e falso, ma si sa che a volte un buon "misunderstanding" giova alla causa degli amici. 

Questo può volere dire che a Torino hanno troppo tempo libero, perché invece di perseguire società calcistiche per dati non chiari di bilancio, potrebbero occuparsi dei veri reati che opprimono la nostra società, come omicidi, traffico di droga, prostituzione ed infiltrazione mafiosa. E quando la Juventus denunciò la Ndrangheta che si era infiltrata nella tifoseria, invece di dire "grazie", la misero sul banco degli imputati. Per non parlare del prode Guariniello, che svolse l'attività di impulso dell'azione penale per doping, non in base ad analisi positive sui giocatori della Juventus,  ma sulle dichiarazioni di un allenatore affumicato dalle sigarette, il quale aveva solo citato la massa muscolare di Vialli. 

Allora se vogliamo essere concreti, visto la dilapidazione di risorse che i giudici suddetti hanno fatto pagare alla cittadinanza, ed i danni subìti da una società continuamente sotto la lente dei giudici, anche solo per rumori intestinali, suggerirei al Ministero della Giustizia di ridurre l'organico dei magistrati a Torino, poichè sembra che a Torino non succeda nulla, e non sanno come ammazzare il tempo. Oppure gli diano del lavoro che altre procure non riescono a smaltire, stante la lentezza burocratica dei processi. Così cercano di ammazzare la Juventus! Mi aspetto che la famiglia Agnelli dopo avere così tanto dormito e non avere imparato niente da Calciopoli, ora tiri fuori i denti, e cominci a fare le indagini e le azioni a salvaguardia dell'onore della squadra ed anche della stessa famiglia Agnelli. 

La squadra è ancora sotto scacco. Un altro campionato si è aperto. Quello dei casi Pogba e Bonucci! Pogba grazie ad una grossa ingenuità (e non è l'unica) si è messo fuori gioco da solo. L'avere assunto una sostanza vietata con tale leggerezza, ha compromesso la sua carriera.  Ma il rimprovero più grande lo riservo alla dirigenza juventina. Ma con tutto lo staff medico, le risorse di un JMedical Center e sapendo chi era il soggetto in esame, due analisi preventive, non potevano farle? Si casca dal pero in quel modo? Oppure non si aspettava altro? Un pò tardi, perché ora reperire un giocatore sul mercato è difficile, se non rivolgendosi a degli svincolati senza più arte nè parte. 

Il caso Bonucci invece mi porta ad una riflessione diversa. Il buon Leonardo ha pianto in tutti i modi, e dopo che non aveva ottenuto nulla, ha deciso di denunciare la Juventus per mobbing. A parte che il mobbing secondo me ha senso nei casi in cui dei lavoratori dipendenti siano vittime di soprusi e demansionamenti da parte dei datori di lavoro. Qui si tratta di cessione di prestazioni professionistiche, e comunque che sia mobbing è tutto da verificare. Non è facile dimostrarlo, e  che un "povero" milionario sia vittima di una situazione così particolare lascia perplessi.

Forse Leonardo dovrebbe mettere rotaie su di un binario, come a Brandizzo, dove il mobbing ha colpito alla grande e cinque operai, che faticavano come bestie tutti i giorni, e guadagnavano migliaia di volte meno di un calciatore, sono morti per l'incuria e l'avidità dei loro datori di lavoro. Probabilmente Leonardo ha soldi per avvocati di prim'ordine, e con costoro potrà portare avanti la causa e dimostrerà pure che, oltre al contestato,  la terra è piatta. Ma sappia che quei poveri lavoratori, non potranno forse neanche dimostrare che avevano subìto un torto enorme, pagato con la loro vita.