Si parla, si parla e si parla sempre e solo della Juventus, la macchina del FANGO mediatica sta facendo il suo lavoro. 
Da diversi giorni, praticamente da quando è iniziato l’attacco mediatico nei confronti della Juventus sul caso “prisma”, ho voluto starne fuori, ma ora anche io voglio dire la mia a riguardo.

Quello cui stiamo assistendo è alquanto fazioso e fuori luogo, da ogni parte spuntano all’improvviso espertoni di finanza, di bilanci e di giustizia sportiva. Gente che magari chissà quale lavoro realmente fa e su quali basi puntano le loro sentenze.
Sono bastati due titoli sui giornali che in automatico è partita la caccia al mostro. Poco importa se in passato o attualmente altre società sono state coinvolte in questo genere di indagini, quello non interessa a nessuno, ciò che conta è la Juventus, e in questo caso si alza unanime il coro al cielo, che la pena dovrà essere esemplare.
Retrocessione, revoca degli scudetti e già che ci siamo una bella radiazione generale. Perché la giustizia sportiva non deve valutare e assolvere o condannare, ma nel caso della Juventus deve soltanto condannare con il massimo della pena, altrimenti non sarà credibile. Il processo mediatico è già stato fatto e ha già emesso la sua sentenza di colpevolezza. Tutto il resto non interessa a nessuno. Di tutti quelli che si prodigano in analisi e chiarimenti in merito vorrei veramente sapere quante “carte” hanno in mano, quante conoscenze e quanti titoli hanno per sentenziare in maniera così chiara e lampante.
A nessuno sembra interessare il fatto che altre squadre erano sotto inchiesta, a nessuno interessa lo stato finanziario di altre società che in passato, e anche oggi, sono in forte debito; altre squadre hanno vinto con debiti e sono ricorsi sistematicamente alle plusvalenze per far quadrare i conti. Osimenh, Casadei e Pinamonti i casi più eclatanti, ma interessa soltanto Arthur e Pjanic.
Ci sono squadre che avevano quasi novecento milioni di debiti, non avevano nemmeno i requisiti per iscriversi al campionato di serie A, eppure la Lega si è girata dall’altra parte, e l’opinione pubblica idem.
Per non parlare delle procure che tranne che a Torino sembrano dormire tutte sonni tranquilli in altre città. A Torino la procura sembra lavorare solo ed esclusivamente contro la Juventus, per ogni questione si attiva e indaga. Perfino Zeman, che è tutto tranne che un simpatizzante della Juventus e non manca mai di tirare frecciatine nei suoi confronti, in una intervista dice che “stranamente solo la procura di Torino è attiva, in altre città sembra ci sia lo sciopero”.
È sempre stato così. Diciannove squadre interessate alla vicenda, tutte assolte in due gradi di giudizio, ma una sola procura decide di continuare, indovinate quale?? 

Da juventino quale sono, però non posso essere indifferente a quanto sta succedendo e a tutto quello che sta venendo a galla, e non posso essere felice. Da tifoso amante della mia squadra “pretendo” sempre che chi ha l’onore e l’onere di gestire la squadra lo faccia sempre rispettando le regole del campo e finanziarie.
Credo che nessun tifoso voglia che la propria società operi sopra le proprie possibilità mandando i conti all’aria.
Un tifoso vuole la propria squadra “sana” finanziariamente in primo luogo e poi competitiva in campo. In questo la Juventus ha sbagliato qualcosa.
Avevamo un solida struttura finanziaria creata seguendo una strada ben precisa. Trovare giovani talenti ad un prezzo cartellino/ ingaggio convenienti, per poi rivenderli nel loro momento top, come Pogba e Vidal. Oppure trovare ottimi parametri zero non obbligatoriamente bolliti e a fine carriera con ingaggi altissimi, come Pirlo, Barzagli e Tevez. La Juventus seguendo questa filosofia aveva un vantaggio economico e tecnico sul resto delle altre squadre importante, dilapidato quando si è deciso in maniera sbagliatissima di cambiare rotta.
Con quella filosofia la Juventus era vincente in Italia, protagonista in Europa con due finali Champion’s, ma ad un certo punto qualcuno, il presidente Agnelli, ha voluto iniziare ad inseguire una strada sbagliata e fuori portata.
Si è deciso di mandare via chi era stato l’artefice dì tanta fortuna, Marotta, e si è andati incontro ad un declino tecnico e economico disastroso. Da Ronaldo a Pogba e Di Maria, è stato tutto un disastro.
Si è pensato di tenere il passo dei vari Psg e City e ci si è schiantati. La Juventus in passato non avrebbe mai fatto certe scelte, non facevano parte del suo DNA.

È stato sbagliato ed ora bisogna tornare sulla retta via. Se dal punto di vista finanziario emergeranno degli errori è giusto che la società e i diretti interessati paghino il giusto, ma anche se non ci saranno sanzioni, è moralmente necessario comunque un cambio di filosofia finanziaria e riportare la società ad bilancio sostenibile e sano. Su questo non ci piove. 
Dal punto di vista della giustizia sportiva mi aspetto che nulla venga fatto come sempre è stato fatto in passato con le altre società. Semplice, se fino ad oggi nessuno a pagato errori di gestione e bilanci in rosso con sanzioni sportive, non vedo perché debba toccare a noi.
Se i successi della Juventus devono essere considerati “disonesti” pet via dei conti, allora anche altre società dovranno restituire i loro successi ottenuti allo stesso modo. Le regole devono essere uguali per tutti non in base al nome. 

Mi auguro che indipendentemente da tutto, il nuovo corso dirigenziale, che siederà definitivamente al tavolo per dar vita alla nuova Juventus, abbia doti morali e capacità all’altezza della nostra storia.
Credo sia arrivato il momento di Alex Del Piero, la sua figura a 360 gradi in questo momento serve come l’aria.
Serve ritrovare il nostro spirito, il nostro dna, quello che da sempre ci contraddistingue e che dà fastidio a molti...