Fatica, tanta fatica! La Juventus trionfa ad Empoli per due reti a zero, battendo una squadra che lo scorso anno è sempre stata insidiosa. La squadra di Massimiliano Allegri ha faticato parecchio, cosa facile da notare, a raggiungere lo specchio avversario per fare gol. Lo stesso allenatore toscano dopo la fine del match ha rimarcato ai suoi giocatori il fatto che per segnare un gol sia necessario fare cento tiri, una cosa che certamente va evitata se si vuole essere sempre più competitivi.
La Juve, va detto, non conclude: come voi lettori avrete sicuramente visto durante il match di ieri sera, la Juventus arriva davanti lo specchio avversario e non tira, non conclude per cercare di trovare la rete, una aspetto che per certi versi può essere "brutto" da vedere.

Tanta, moltissima fatica: la Juventus non riesce a creare il necessario, ricorrendo spesso a delle vittorie per poche reti a zero, chiamate dall'allenatore bianconero "Vittorie a corto muso", un termine che molti non possono nemmeno udire. Vincere per poca differenza è sempre un enorme azzardo, dato che non si sa mai cosa possa accadere durante gli ultimi minuti di una partita, che spesso sono quelli che riservano più sorprese e divertimento. Una soluzione ci sarebbe, come sempre per tutti i problemi, cioè prendere spunto dal meraviglioso ed unico campionato inglese, che a mani basse, secondo ogni appassionato del Giuoco Calcio è il più spettacolare del mondo. La Juventus dovrebbe fare come il Manchester City (è intuibile che molti di voi stiate pensando che questa sia una cosa tanto divertente quanto improbabile), però anche senza quei grandi campioni che Pep Guardiola tiene stretto, è possibile fare qualcosa di concreto, ad esempio puntare in ogni partita, almeno con le squadre inferiori, ad una vittoria con diverse reti, come il City ha fatto con il Fulham: cinque a uno con solo tre reti da parte di un certo norvegese di anonima identità che ha una sola cosa in mente: vincere!

Comunque, parlando in modo concreto, parlando riguardo fatti che possano realmente accadere, la Juventus ha diversi aspetti da migliorare: personalmente penso che la personalità di alcuni giocatori titolari nella rosa vada levigata come si fa con una trave di quercia: convincere queste persone ad essere più sicure, decise e di non pensare due volte di fronte un occasione. Questo tipo di lavoro va specialmente diretto verso chi, nella squadra, abbassa l'età media: i calciatori più giovani, ovviamente, hanno più bisogno di lavoro, sia tecnico, fisico, tattico e mentale, soprattutto quest'ultimo, che per giocare in una squadra di questo livello va ben rimarcato. Comunque non sta a me giudicare la prestazione o la personalità di un giocatore, ma comunque apprezzo far sapere la mia opinione alle altre persone.

Tornando a parlare della prestazione faticosa contro la squadra toscana, Massimiliano Allegri decide di schierare in campo la Juventus su un 3-5-2, una formazione, che come la passata stagione vedremo molto spesso: tra i pali, questa volta, Mattia Perin, che secondo la mia opinione è un ottimo portiere che merita di giocare maggiormente; solita difesa a tre, questa volta a due terzi brasiliana, formata da Danilo, Bremer e Gatti; centrocampo a cinque che personalmente non approvo a pieno formato da: McKennie e Kostic sulle fasce, Miretti e Rabiot sulle mezze ali ed infine in mezzo al campo Manuel Locatelli, che ancora non soddisfa le aspettative di molti. Infine, coppia di attacco formata da Vlahovic e Chiesa, che con il tempo e con le partite stanno diventando sempre più uniti, sia fuori che dentro il prato verde.
Squadra di Zanettoi, invece, schierata con un 4-3-2-1 formata da: Berisha, Pezzella, Luperto, Walukiewicz, Bereszynski, Maleh, Marin, Fazzini, Cambiaghi, Baldanzi e Ciccio Caputo.

Inizio di partita abbastanza noioso, direi quasi monotono: nessuna occasione per entrambe le squadre fino all'arrivo del venticinquesimo minuto di gioco: i bianconeri si portano in vantaggio grazie alla rete di Danilo, che ancora una volta dimostra di essere il vero capitano, disposto a tutto: dopo un calcio d'angolo un po' confuso, la palla arriva ai piedi del calciatore dal Brasile che calciando rasoterra il pallone lo spedisce in rete, portando la squadra di Torino in vantaggio:1-0!
La Juventus ha un'altra occasione al trentasettesimo minuto: Youssef Maleh abbatte Federico Gatti nella propria area di rigore e dopo un breve check al On Field Review, l'arbitro Ayroldi decide: calcio di rigore per la Juve.  Dal dischetto parte Dusan Vlahovic, che però incredibilmente sbaglia il calcio di rigore calciando il pallone nell'angolino basso a sinistra, dove Berisha è potuto arrivare. Risultato invariato, 1-0.
Dalla ripresa in poi, la partita diventa più interessante e avvincente. Più occasioni per entrambe le squadre, soprattutto per i bianconeri, che vanno parecchie volte vicini alla rete. Alla squadra di Allegri viene anche annullata una rete spettacolare al volo di Pogba. La Juventus trova finalmente il gol del raddoppio al minuto ottantadue del match: Federico Chiesa supera una serie di avversari prima di trovarsi uno contro uno col portiere. Chiesa riesce a saltare Berisha che fa perdere lui l'equilibrio, ma con grande grinta il figlio d'arte si rialza, si accentra e con porta spalancata regala alla Juventus la rete del due a zero. Con questa rete, Federico Chiesa mette il cassaforte la partita, e dopo otto lunghi minuti di recupero dati a causa delle diverse pause, l'arbitro Ayroldi fischia tre volte, decretando la fine della partita: la Juventus trionfa per due reti a zero contro l'Empoli.

Come in ogni articolo che scrivo, concludo dicendo che la Juve ha qualcosa da migliorare ed oggi, aggiungo un nuovo aspetto da migliorare: la personalità.

Andrea, 14 anni.